Fiori - Myosotis, non ti scordar di me
di Alessandro Squizzato
Lavorando all’interno delle serre di coltivazione in questo periodo dell’anno, tra un controllo di irrigazione delle primulette quasi pronte e un’osservazione delle fasi di crescita delle Dipladenie, piantate già a settembre per averle pronte in vendita a fine marzo, mi capita già di scorgere le prime Myosotis in fiore. Il nome comune di questa pianta è “Non ti scordar di me” e sicuramente suona familiare a molti di voi. Si tratta di un genere di pianta perenne o biennale, l’altezza arriva al massimo a 20 centimetri, appartenente alla famiglia delle Borraginacee, e comprende circa 50 specie.
È diffuso in Europa, Africa, America e Oceania. Per le cultivar coltivate nelle serre la fioritura va da gennaio/febbraio a giugno, mentre le varietà selvatiche, crescendo perlopiù in montagna, vanno da aprile fino a settembre.
Le infiorescenze, azzurre, rosa o bianche, tutte con il cuore giallo, sono composte da piccoli fiori con 5 petali. Il frutto, invece, è una bacca da cui fuoriescono i semi, che possiamo usare per moltiplicare le nostre piantine.
Il termine Myosotis deriva dal greco e significa “orecchie di topo” per via delle sue foglie che sono sottili, allungate, appuntite e leggermente pelosette.
Si può coltivare in vaso, con del terriccio universale di buona qualità, oppure a terra, perfetta ad esempio in un giardino roccioso o come bordura, se il suolo è sufficientemente ricco di nutrienti e ben drenante. L’irrigazione andrà fatta a pianta asciutta, limitando i ristagni per evitare marciumi. Se allevato in vaso quindi, preferisce l’apporto idrico dal sottovaso che andrete a svuotare dopo una decina di minuti. Un concime per piante da fiore ricco in azoto e potassio gli garantirà un buon sviluppo di foglie e fiori. E’ opportuno rimuovere fusti o foglie secche o marce per evitare la propagazione di malattie crittogamiche. L’esposizione ideale è la mezz’ombra.
Il suo nome, a seconda della zona, viene fatto risalire a diversi racconti popolari, che parlano in tutti i casi di romanticismo, fedeltà e di amore eterno. Gli innamorati si scambiavano questo fiore prima di separarsi per alcuni periodi, così come i bambini lo regalano alla festa dei nonni il 2 ottobre (è il fiore ufficiale per questa festa) come simbolo di affetto duraturo.
Molto interessante avere notizie precise sulla coltivazione dei fiori.
RispondiEliminaUn carissimo saluto
Ciao, Olga! Questo e un articolo interessante!
RispondiEliminaI like flowers very much. I can't imagine life without them.
RispondiEliminaOlga, I salute you!
Olga, quali fiori coltivi a casa?
RispondiEliminaSolo piante verdi.
RispondiEliminaOttimo post, Olga!
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