I gnòchi de Gries - semolino
Il freddo è arrivato e quindi anche l’esigenza di cibi corroboranti, caldi, in grado di soddisfare un bisogno emotivo di dar tepore al corpo, ristoro all’anima e che ci facciano sentire coccolati e protetti. Tra i “comfort food” che più riescono in tutto ciò un posto particolare è occupato dal brodo, evocativo del calore familiare e della tradizione contadina. Il brodo, con alterne fortune, accompagna tutte le culture umane con aspetti talvolta insoliti e tra questi la nascita e lo sviluppo dei ristoranti. In gran parte oscura è la nascita del ristorante, come quella dell’acqua calda si potrebbe dire, ma abbiamo alcuni indizi su un fenomeno che al giorno d’oggi pare essere, se non esclusivo, almeno prevalentemente francese, comparso nei XVIII e XIX secolo e che ha le sue origini strettamente legate al brodo di carne, dal quale trae anche il suo nome dai locali pubblici che lo servivano a Parigi e che montavano l’insegna “bouillons restaurant”, cioè ‘brodi ristoratori’. Nella nostra regione è tradizione accompagnare il brodo con ciò che un tempo si chiamavano “guarnizioni”, cioè pastina, tajadei, pasta butàda, gnoccheti di pane, fegato, milza o anche di semolino. Gli gnocchi di semolino in brodo sono un piatto di indubbia eredità mitteleuropea tanto che abbiamo adottato il nome tedesco del semolino, Grieß [gri:s], anche se alcuni lo ‘storpiamo’ e lo pronunciamo come si scrive, cioè [gries]. Come per molti piatti di tradizione anche per “i gnochi de gries” ci sono più ricette. Maria Stelvio suggeriva di cucinare prima il semolino nel latte per aggiungervi poi burro e uova. Io preferisco perpetuare la ricetta della nonna che per ogni uovo metteva burro pari al suo peso e semolino in quantità doppia. Montate quindi bene 60 g di burro con una frusta, aggiungete un tuorlo e poi 120 g di semolino. Amalgamate l’albume a neve e completate con sale e un pizzico di noce moscata e fate riposare. Formate gli gnocchi con due cucchiaini, cuoceteli in acqua salata o direttamente nel brodo per 15’, spegnete il fuoco e fateli riposare coperti per altri 15’. Serviteli in brodo caldo con una spolverata di parmigiano e erba cipollina tritata.
Buon appetito!
Grazie Olga!
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