Tommaso Cerno (Udine, 28 gennaio 1975) è un giornalista e politico italiano, direttore de L'Espresso dal 29 luglio 2016 al 25 ottobre 2017 e direttore dal 26 settembre 2022 del quotidiano L'Identità.
È stato senatore della Repubblica dal 2018 al 2022, eletto con il Partito Democratico.
Biografia
Nato a Udine, ma vive a Roma; è originario di una famiglia slovena delle Valli del Torre[1] e lontano parente di Guglielmo Cerno[2], noto operatore culturale della Slavia Friulana.
È stato dirigente nazionale dell'Arcigay e fra i promotori del Gay Pride di Venezia.[3][4]
Nel 1995 si candidò senza successo alle elezioni comunali di Udine con Alleanza Nazionale al fine di intitolare il teatro della città a Pier Paolo Pasolini.[5] Diventa assistente del vicesindaco di Udine Andrea Montich, del PDS; successivamente lavora, durante il governo Amato II, come addetto stampa del sottosegretario di stato Mauro Fabris.[6]
Attività giornalistica
Giornalista professionista dal settembre 2004[7]. Lavora al Messaggero Veneto - Giornale del Friuli fino al 2009.[senza fonte] Quell'anno passa al settimanale l'Espresso, fino al 2014, dove diventa vice caporedattore dell'area "Attualità".[senza fonte]
Ha svolto inchieste su diritti civili e discriminazioni in Italia[senza fonte], sui movimenti No Tav[senza fonte] e quella sulla vulnerabilità dell'aeroporto di Fiumicino[8]. Da opinionista è ospite di trasmissioni tv sulle reti Rai, Mediaset, LA7 e Sky.[senza fonte] Nell'ottobre 2014 torna, come direttore, al Messaggero Veneto.[9] Conduce nel 2015 il programma D-Day - I giorni decisivi su Rai 3, un approfondimento in quattro puntate sulla seconda guerra mondiale.[10]
Nel luglio 2016 viene annunciata la sua nomina a direttore del settimanale l'Espresso[11], dove subentra a Luigi Vicinanza il 29 luglio 2016. Il 25 ottobre 2017 diventa condirettore del quotidiano la Repubblica, sempre del GEDI Gruppo Editoriale, venendo sostituito da Marco Damilano all'Espresso.[12] Tre mesi più tardi si mette in aspettativa dal quotidiano, da cui poi si dimette, per candidarsi alle elezioni del marzo 2018.[13]
A settembre 2022 diventa direttore del quotidiano L'Identità.[14]
Saggista e scrittore
Con Antonello Caporale, allora giornalista de la Repubblica, aveva collaborato al saggio Impuniti. Storia di un sistema incapace, sprecone e felice (Baldini Castoldi Dalai editore, 2007). Ha pubblicato il romanzo Affa Taffa (Mimesis, 2010), che è stato tradotto nel 2014 anche in lingua friulana assieme al friulanista Paolo Cerno e il saggio L'ingorgo (Ribis, 2008), dedicato alla storia dell'autonomia della sua regione, dalla fondazione all'elezione dell'ex presidente Riccardo Illy. Ha collaborato all'instant-book dell'eurodeputata del Partito Democratico Debora Serracchiani, Il coraggio che manca (Bur, 2009).
Ha pubblicato Inferno - La Commedia del potere (Rizzoli, 2013), una riscrittura dell'Inferno di Dante in terzine di endecasillabi, come quello dantesco, ma con protagonisti i personaggi politici e non della Seconda Repubblica e il saggio A noi! - Cosa ci resta del fascismo nell'epoca di Berlusconi, Grillo e Renzi (Rizzoli, 2015).[15]
Attività politica
Il 26 gennaio 2018 annuncia su Twitter la sua candidatura al Senato alle imminenti elezioni politiche per il Partito Democratico.[16] Il 4 marzo 2018 si aggiudica il seggio[17] nel collegio uninominale di Milano-Centro col 41,25% dei voti. Il suo collegio è stato l'unico conquistato dal centro-sinistra in Lombardia per quanto riguarda il Senato.
A dicembre del 2018, presenta con Gianni Pittella il disegno di legge dal titolo "Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia", che obbliga il medico e i sanitari a praticare l'eutanasia in presenza di una generica manifestazione di volontà da parte del paziente, rendendo inapplicabili nei loro confronti le relative disposizioni del codice penale. Non è menzionato il diritto all'obiezione di coscienza. L'obbligo della forma scritta con autenticazione di firma da parte dell'ufficiale di anagrafe, "a pena di inammissibilità", sussiste solamente nel caso di "sopravvenuta incapacità", di "intendere e volere o manifestare la propria volontà".[18] Il trattamento di eutanasia è subordinato al rispetto di 7 requisiti, che vengono autodichiarati dal medico e dal dirigente sanitario della struttura che lo eseguono: la norma non qualifica tale atto scritto come certificazione o autocertificazione sostitutiva di atto notorio, ma parla più generalmente di attestazione e conferma.
Il 18 febbraio 2020 viene inizialmente annunciata la sua adesione alla nuova formazione renziana di Italia Viva,[19] ma successivamente cambia idea e il 26 febbraio 2020 passa direttamente dal gruppo parlamentare del Partito Democratico al Gruppo misto del Senato.[20]
Nel 2021, dopo aver annunciato il suo voto a favore della fiducia al governo Conte II, rientra nel PD[21]. Nel corso dell'anno si distingue per alcune prese di posizione contro il disegno di legge per combattere l'omotransfobia, presentato dal collega di partito Alessandro Zan, astenendosi sul non passaggio agli articoli (la cosiddetta tagliola) richiesta da Lega e Fratelli d'Italia atto a interrompere l'iter di approvazione della legge, nonostante fosse l'unico gay dichiarato tra i senatori del centro-sinistra[22].
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