Tra i momenti di maggiore richiamo per la comunità dei fedeli delle Valli del Torre e del Cornappo c’è di certo la festa della Santissima Trinità a Monteaperta/Viškorša con il tradizionale Bacio delle Croci, che quest’anno si è svolta domenica, 12 giugno, nella chiesetta che nel paese è intitolata proprio alla Trinità.
Dopo le limitazioni imposte dalle prescrizioni per impedire la diffusione del Covid-19, quest’anno è stato possibile organizzare la cerimonia in tutta la sua completezza. A celebrare la Messa, con parti in italiano, sloveno, latino e friulano, sono stati don Giacinto Miconi e il diacono di Chialminis. Alla funzione è seguita una processione. Sotto un sole caldo, è stato celebrato il Bacio delle Croci, che ha visto la presenza delle croci di S. Michele e S. Lorenzo di Monteaperta/ Viškorša, del Sacro Cuore di Cornappo/Karnahta, di S. Floriano di Villanova delle Grotte/Zavarh e di S. Elena Imperatrice di Chialminis/ Vizont.
Per l’occasione ha collaborato alla celebrazione col canto il Coro di Cavalicco Tourdion, diretto dalla maestraEleonora Petri.
Alla cerimonia è seguito un momento conviviale, all’insegna della compagnia e dell’allegria. A offrire una pastasciutta è stata la Pro Loco Val Cornappo – che ha anche allestito tendoni, tavoli e panche per i partrick – mentre ai dolci ha pensato la comunità di Monteaperta.
L’antichissimo rito del «Bacio delle Croci» rappresenta al tempo stesso un momento di riflessione, di testimonianza della propria identità e della propria storia, come anche d’impegno a conservare antichi legami di fratellanza. La tradizione che alcuni documenti storici indicano tra le più antiche in Friuli, in questa e altre zone continua a sopravvivere, a testimonianza di fede e unione tra le genti.
Il santuario della Madonna della «Santissima» a Monteaperta ha origini che sfumano tra storia e leggenda. Ricordiamo che in zona, secondo la tradizione, nel maggio del 1241 la Madonna apparve a un gruppo di pastori che pascolavano le loro greggi sui prati ai piedi del Gran Monte. Per secoli il santuario è stato considerato la Chiesa-madre delle comunità religiose del Nord-est, ma anche delle vicine località del Posočje, nell’odierna Repubblica di Slovenia. La fede, infatti, travalica i confini fisici e mentali che l’uomo crea, esprimendosi, tra l’altro, in tutte le lingue. (Luciano Lister)
Ciao Olga! Grazie!
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