questo blog

questo blog

Translate

blog

blog

calendario

GIF

GIF

giulio

#veritàegiustiziaperGiulioRegeni

slide benecia

slide benecia
benecia

profilo di OLga

profilo di OLga
profilo OLga

Cerca nel blog

Powered By Blogger

gif

gif

follower

1 gen 2022

È urgente investire sui nostri giovani/Nujno je, da stavimo na naše mlade

 


Si approssima il Natale, quello vero, quello di Gesù Cristo; avvenimento che ha dato una svolta al problema del vivere umano su questo pianeta. A 33 anni si proclamò re, e questo gli costò la vita. Ma il messaggio che ha lasciato non è morto. Un regno, il suo, che non domina; per farne parte bisogna volerlo. Poche le condizioni poste dal re, una: «Amatevi come Io ho amato voi!», unica «arma» per sconfiggere il gene di Caino. Natale è questo. Il Babbo Natale è una farsa irriverente, così come le ragioni per cui è stato inventato. Il mio augurio è che si tenti, almeno, di riscoprirne il senso ai fini di un mondo pacificato e finalmente umano. Finora, da Caino in poi, è sta la guerra la vera molla del cosiddetto progresso umano. Una «contradictio in terminis». Facciamo pure festa, dunque, per il Natale, sapendo che è una festa tradita, tra Babbi Natale barbuti volanti su fantomatiche slitte a trazione animale e la finta bontà da supermercato.

Ma siamo, comunque, anche a fine anno: un’altra serie di festività, dove pare che ogni bene stia in quello che è possibile consumare, godere, trasgredire.

Per quello che mi riguarda, è abitudinario tentare di fare un qualche bilancio del tempo trascorso, come per verificare se ho vissuto o mi sono semplicemente lasciato vivere. Ho trovato senso? Non manca neppure un pensiero rivolto al futuro e non solo al mio.

Per 50 dei miei 74 anni, per via dei miei studi e poi del mio lavoro, ho studiato, seguito ed operato nello sforzo di dare un senso positivo e dinamico alla nostra comunità slovena minoritaria e, come tale, dimenticata, bistrattata, vilipesa e costretta ad un’inesorabile eutanasia.

Riflettendo sulla nostra situazione minoritaria attuale vedo con rammarico un processo sociale, culturale, economico, demografico che sta conducendo le nostre valli slovene verso un cambiamento epocale. Mi guardo attorno e valuto, confronto i tempi trascorsi, anche solo quelli relativi alla mia età, e le prospettive di un troppo vicino futuro. In primis mi chiedo: ha ancora senso continuare ad insistere nel tentativo di mantenere e magari far rivivere le caratteristiche peculiari della nostra compagine sociale di minoranza linguistica? Intendo i rimasugli di quello che furono il linguaggio, le tradizioni, la cultura materiale ed immateriale di un piccolo popolo che si è ritagliato, comunque, un angolino nella storia d’Europa?

Non è affatto morta la nostra comunità, ma di giorno in giorno sta perdendo i connotati man mano che il tempo inesorabile si porta via la gente con le loro/nostre tradizioni, i saperi, le storie individuali e collettive, le vere ragioni di un’identità specifica. L’età, appunto, mi fa guardare attorno e stimola il conteggio di collaboratori, operatori culturali, colleghi di impegni comuni, che dalla pensione ancora resistono nella promozione della nostra comunità, ma che difficilmente trovano la generazione seguente a rimpiazzarli.

Ovviamente non dimentico l’opera della scuola bilingue slovena- italiana, delle associazioni, dei circoli culturali, della divulgazione stampata e dei social in promozione. Ed è proprio questo un problema nel problema di un mantenimento o del riconoscimento della propria identità etnica e linguistica. Ben venga l’insegnamento della lingua slovena standard, ben si susseguano iniziative culturali di alto livello, ma di quello che fummo che cosa rimane, che cosa rimarrà?

Parlo dell’identità individuale e collettiva, di quel senso di appartenenza e solidarietà che non è solo campanilismo territoriale, ma impegno di accrescimento e di difesa comune degli interessi di tutti. Purtroppo è mancata quella sutura, quel flusso vitale che dal genitore, dal nonno, dalla comunità di villaggio avrebbe dovuto trasfondersi ai figli ed ai nipoti.

Quale è il papà o la nonna che parla, si confida, racconta al figlio o al nipote nel linguaggio locale, tramandato da infinite generazioni, della propria esperienza di vita, del suo senso e dei suoi valori?

L’età dei principali, più attivi e più presenti operatori culturali locali fa presumere serie difficoltà nei ricambi generazionali. Le nostre valli sfornano, sì, ogni anno diversi giovani diplomati e laureati di alto livello, ma quali e quanti di essi hanno davanti a sé una reale prospettiva di potersene servire «per e nel» proprio ambito locale, per dargli una prospettiva di crescita, di sviluppo, di recupero dei valori storici legati a questa particolare comunità?

Ho letto anch’io del lodevole tentativo di raddoppiare il budget previsto dalla legge di tutela per lo sviluppo di Benecia, Resia e Valcanale, affinché quei giovani possano restare produttivi ed attivi sul proprio territorio. Un’utopia? Probabile.

Come da me stesso verificato, la nostra gioventù è sempre stata di un elevato grado culturale, ma è anche per questo che se n’è andata. E le nostre componenti slovene organizzate in Confederazione e Unione (Sso e Skgz) che soluzioni, da tempi ormai vetusti, hanno proposto e sostenuto?

Nei 40 anni del mio lavoro, specie quando rivestivo qualche responsabilità in esse, ho sempre insistito sul fatto che c’era bisogno di aiutare concretamente i giovani disponibili ad impegnarsi per la nostra comunità slovena. Occorreva creare quadri preparati ad affrontare le sfide del mondo in cambiamento parossistico.

Qualcosa c’è stato, perché io stesso ho potuto usufruire dei corsi estivi a Lubiana, ma c’era bisogno di ben altro. Oggi stesso, in che condizione si trova la famiglia di uno studente che voglia frequentare corsi di studi superiori in ambito sloveno e quindi poter essere preparato a compiti organizzativi e dirigenziali all’interno della nostra comunità? Secondo me la compagine slovena regionale dovrebbe privilegiare nei suoi programmi un aiuto economico adeguato almeno a chi dimostri interesse ed impegno negli studi in ambito dell’istruzione slovena. Specificamente nel nostro ambito provinciale.

Io, ai miei tempi, ho potuto laurearmi con una borsa di studio. Ringrazio chi me lo ha permesso. Pensiamoci su!

Riccardo Ruttar

Nessun commento:

Posta un commento

⚠️Gradisco commenti e critiche per la crescita del blog.
Generalmente rispondo ai commenti,ma seguendo parecchi blog non sempre ci riesco.
OLga 😻

vignetta

vignetta
vauro

io sto con emergency

logotip

logotip
blog