Presentazione al Tempio Giotto-cappella degli Scrovegni |
Candelora è il nome con cui è popolarmente nota in italiano (ma nomi simili esistono anche in altre lingue) la festa della Presentazione al Tempio di Gesù (Lc 2,22-39), celebrata dalla Chiesa cattolica il 2 febbraio. Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi. Fino alla riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II, e tuttora nella forma straordinaria del rito romano, la festa era (ed è) chiamata Purificazione della Beata Vergine Maria. La riforma volle riportare la festa all'originale evento: la celebrazione della Presentazione al tempio del Signore, rimasta invariata nella chiesa ortodossa.
La festa viene osservata anche dalla Chiesa ortodossa e da diverse chiese protestanti. In molte zone e in diverse confessioni è tradizione comune che i fedeli portino le proprie candele alla chiesa locale per la benedizione.
Numerosi sono i proverbi dialettali che pronosticano il tempo atmosferico a venire in base a quello che si manifesta il giorno della Candelora:
- A Trieste
Se la vien con sol e bora
de l'inverno semo fora.
Se la vien con piova e vento
de l'inverno semo drento.
("Se [la Candelora] viene con sole e bora, siamo fuori dell'inverno, se viene con pioggia e vento, siamo [ancora] dentro [l'inverno]")
Se c’è sole a Candelora, del inverno semo fora, se piove e tira vento del inverno semo dentro.
da wikipedia e web
Ciao Olga, anche qui nella mia terra diciamo la Candelaria.
RispondiEliminaUn grande abbraccio.