Poesia di Leonardo Sinisgalli
Dicembre, a Porta nuova
Mi raccoglie nel suo gomito
inerte la fredda sera d'autunno.
Scorre deserta sulle foglie
e mi ridesta a ogni tonfo
dei castagni. Tutto il bene
che mi resta forse è in quest'ora
calma che si accerta
a questa svolta che si gonfia
d'acque perchè la ripa si fa stretta.
Poi rotta la dolcezza dell'indugio
ogni cosa decade con più fretta .
e non mi duole l'alito d'ombra
che mi gela la fronte.
Sopra la spalletta curvo m'assale
il vento dalla buca del ponte.
L'atmosfera tetra ed opprimente che grava sui primi a versi della lirica, si schiarisce e si allarga nella parte centrale, per dissolversi alla fine, in un alone d'ombra, presagio di morte, ma rasserenato dai ricordi. Il poeta si trova lungo l'argine di un fiume, in una fredda sera di tardo autunno e, accordando il suo stato d'animo con lo squallore della natura circostante, rispecchia, nel mutevole fluire delle acque, il corso della sua esistenza.
Добрый вечер, Ольга! Стихотворение декабря, когда день короткий, мало солнца. Оттого и немного грустно! Всего хорошего!
RispondiEliminabeautiful words and image...awesome.
RispondiEliminaHave a wonderful day
Un felice pomeriggio, splendido post
RispondiEliminaOttima scelta.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Una triste realtà, molto ben espressa dal poeta.
RispondiEliminaUn abbraccio, Olga.