https://www.dom.it/letos-vecjezicni-pouk-se-ni-stekel_il-progetto-plurilingue-ancora-non-ce/
Diversamente dagli anni scolastici scorsi, in questo 2020-2021 non è ancora iniziato il progetto plurilingue in seno all’Istituto omnicomprensivo di Tarvisio/Trbiž.
Dopo l’euforia per l’annuncio trionfale del dirigente all’Ufficio per le scuole con lingua d’insegnamento slovena in seno all’Ufficio scolastico regionale per il Friuli-Venezia Giulia, Igor Giacomini, in occasione della visita in Valcanale della ministra della Repubblica di Slovenia per gli Sloveni d’oltreconfine e nel mondo, Helena Jaklitsch, sembra che tutto si sia fermato.
In quell’occasione il funzionario regionale aveva annunciato il potenziale ok, da parte del ministero dell’Istruzione della Repubblica italiana, all’approvazione della sperimentazione di scuola plurilingue.
Nelle settimane successive, in un’intervista al Novi Matajur, aveva però spiegato che i tempi sarebbero stati più dilatati di come aveva lasciato intendere a fine luglio, tra l’altro alla presenza della dirigente dell’Istituto omnicomprensivo di Tarvisio, Doris Siega, dei sindaci di Malborghetto-Valbruna/Naborjet- Ovčja vas e Tarvisio/Trbiž, Boris Preschern e Renzo Zanette, dei presidenti delle organizzazioni confederative della minoranza slovena in Italia, Walter Bandelj per la Sso e Ksenija Dobrila per la Skgz, del segretario di Stato della Repubblica di Slovenia all’Ufficio per gli Sloveni d’oltreconfine e nel mondo, Dejan Valentinčič, nonché dei presidenti dei sodalizi della minoranza linguistica slovena, Anna Wedam per l’Associazione/Združenje don Mario Cernet e Nataša Gliha Komac per il centro culturale sloveno/Slovensko kulturno središče Planika.
Tuttavia l’inghippo nella partenza del progetto di sperimentazione plurilingue per l’anno scolastico in corso non è legato alle difficoltà prospettate da Giacomini.
Dopo che dall’anno scolastico 2017-2018 era partito e andato crescendo a Ugovizza/Ukve, per l’ultimo anno delle scuole d’infanzia e nelle classi delle primarie, nell’anno scolastico 2019-2020 aveva fatto il suo ingresso in tutti i plessi d’infanzia e primari in seno all’istituto omnicomprensivo di Tarvisio. Nell’ambito del progetto, accanto all’italiano anche sloveno, tedesco e friulano diventavano lingue d’insegnamento. E trovava posto anche l’insegnamento dell’inglese.
Dagli uffici dell’Unione territoriale intercomunale Canal del Ferro-Val Canale, che sta seguendo il procedimento di utilizzo del contributo regionale stanziato anche quest’anno per l’attuazione del progetto di sperimentazione, spiegano che il progetto plurilingue tornerà nelle scuole della Valcanale in un futuro prossimo. Il ritardo nella sua attuazione è dovuto a una serie di situazioni intervenute a partire dallo scorso anno scolastico. Le associazioni di minoranza linguistica don Mario Cernet e Kanaltaler Kulturverein, cui venivano messe a disposizione le risorse per il reperi- mento del personale, non riuscivano a rendicontare tutte le spese che il progetto prevedeva, ragion per cui una loro parte rimaneva a carico dei sodalizi stessi. Per quest’anno scolastico l’Uti aveva deciso di rivolgersi a un’agenzia di lavoro interinale, ma nel frattempo il contratto con l’agenzia di lavoro interinale individuata dalla Regione Friuli-Venezia Giulia anche per gli enti locali è scaduto – proprio nel periodo in cui stava per partire l’attuazione del progetto plurilingue. Non potendo aspettare il rinnovo da parte della Regione con un’altra agenzia, l’Uti ha deciso di individuarne una in autonomia per espletare una gara d’appalto e questo ha allungato i tempi.
Le ore di insegnamento di e in sloveno e tedesco che non saranno espletate a ottobre saranno, comunque, recuperate nel prossimo anno solare, visto che il progetto dovrebbe finire a maggio. Come sempre, la distribuzione delle ore sarà curata dall’Istituto scolastico; il personale sarà messo a disposizione dall’Uti in base al numero di ore finanziabile in ragione dei fondi disponibili – che rappresentano, però, lo stesso ammontare dello scorso anno scolastico. Questo lascia intendere, quindi, una probabile riduzione del numero di ore d’insegnamento in sloveno e tedesco per classe, in considerazione del fatto che, con questo anno scolastico, il progetto plurilingue sarà esteso a un’ulteriore annualità.
All’Uti, intanto, è stato manifestato un certo interesse rispetto ai posti da esperto in sloveno e tedesco offerti, anche da Sud Italia, Slovenia e Austria. (Luciano Lister)
Un anno difficile per tutti e in tutti i settori e la scuola è una delle più colpite. Ciao Olga...un abbraccio e un sorriso.
RispondiEliminaDovremo abituarci a situazioni difficili e complicate, ci vorrà molto tempo.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Ora è particolarmente difficile per i bambini a scuola imparare, insegnare agli insegnanti! Сiao, Olga!
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