Frontespizio del Vocabolario italiano, e schiavo... di Gregorio Alasia pubblicato a Udine nel 1607. |
Nato nel 1578 a Sommariva del Bosco (Cuneo), all’età di diciotto anni entrò nell’ordine dei serviti, abbandonando il nome secolare di Alessandro. Si trasferì quindi a Roma, ma nel 1601 passò a Duino, al seguito del conte Raimondo VI della Torre Valsassina, che nel 1591 aveva fatto erigere presso il proprio castello la chiesa dello Spirito Santo, gestita dai serviti. Giunto a Duino, A. vi celebrò la sua prima messa (1602) e divenne supervisore dei lavori di costruzione del nuovo convento, terminato nel 1607. Per precisa volontà del conte, i compiti principali della piccola comunità religiosa dovevano essere da un lato l’istruzione della nobiltà, dall’altro la predicazione e l’acculturamento della popolazione locale, soprattutto con l’intento di arginare il diffondersi della dottrina protestante. In tale contesto l’A. compilò e diede alle stampe il Vocabolario italiano, e schiavo. Che contiene una breve instruttione per apprendere facilmente detta lingua schiava, le lor ordinarie salutationi, con un ragionamento famigliare per li viandanti, uscito a Udine nel 1607 presso Giovanni Battista Natolini, la cui edizione originale ci è pervenuta in un unico esemplare che fu acquistato a Vienna dallo slavista Jernej Kopitar per conto del barone Sigmund Zois von Edelstein (1747-1819), volume oggi conservato alla Biblioteca nazionale e universitaria (Narodna in univerzitetna knjižnica) di Lubiana. L’opera era destinata in primo luogo ad agevolare la comunicazione tra i religiosi e le popolazioni del luogo e rappresenta, pertanto, un documento di grande interesse per la cultura del Litorale e del Friuli austriaco e per la storia della lingua slovena (soprattutto relativamente alla parlata in uso nelle località costiere e sul Carso, sino a Gorizia ed al Collio). Il libretto, di formato molto ridotto, si apre con una dedica a monsignor Mattias della Torre Valsassina, il giovane nobiluomo che insegnò all’A. la «lingua schiava»; segue la prefazione «Al benigno lettore», contenente anche alcuni elementi di introduzione al lessico (ad esempio: Coniugatione di sum, es; Avertimenti circa i nomi; Salutationi ordinarie; «modo di numerare»). Il vocabolario vero e proprio, stampato su due colonne, consta di 2.617 lemmi in italiano e di 2.841 in sloveno. ... LEGGI
http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/alasia-gregorio/
La storia è interssante! Olga, io ho ricevuto un e-mail. Il nome è Olga. Hai mi mandato e-mail?
RispondiEliminaSì,sono io che ti ho manndato email!
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