Marginale dal punto di vista dell’interessamento politico e della collocazione geografica, l’area delle Valli del Natisone, delle Valli del Torre e di Resia è stata ai margini anche per quanto riguarda la diffusione del coronavirus, con pochi casi e pressoché tutti conclusisi nel migliore dei modi.
Abbiamo voluto parlare con chi sul territorio forse più da vicino si è trovato a dover fronteggiare la situazione che ha interessato l’intero Paese da inizio marzo, ossia i medici di base. Lasciati per diverso tempo in balia di loro stessi, senza linee guida chiare, si sono trovati a essere i primi interlocutori dei pazienti.
Il dottor Stefano Qualizza, medico di base a San Pietro al Natisone, ci ha detto di aver avuto diversi casi positivi al virus. «La situazione è stata molto complessa da gestire all’inizio – sottolinea –, anche perché siamo stati un po’ abbandonati dalle istituzioni. Non sapevamo neanche noi come muoverci, non c’era un protocollo all’inizio, ognuno di noi ha agito secondo scienza e coscienza». Quando il dottor Qualizza è venuto a sapere che c’erano casi di positività al virus, ha cercato di informarsi su tutte le persone che erano entrate in contatto con i positivi, consigliando loro di rimanere a casa in quarantena: «Mi sono messo in contatto sia con le forze dell’ordine che con il sindaco per cercare di arginare la possibile diffusione del virus».
«È stato fondamentale passare da un accesso in ambulatorio libero a un accesso su appuntamento», afferma.
Grazie a un triage iniziale a tutte le persone con sintomi respiratori veniva consigliato di non recarsi in ambulatorio, ma era lo stesso dottor Qualizza a visitarli a casa loro: era stata predisposta un’organizzazione tale per cui il contatto fisico tra le persone era limitato. Piano piano sono riprese le visite su appuntamento con sanificazione tra un paziente e l’altro. «L’ambulatorio è in effetti un luogo in cui c’è un maggior rischio di contrarre malattie, ma non solo il Covid, anche l’influenza», osserva.
«Sicuramente nelle Valli si trova un ambiente sano, l’aria è meno inquinata che da altre parti. Dal punto di vista di tutte quelle sostanze, polveri e inquinanti che possono ridurre le difese immunitarie sicuramente qua siamo più tutelati rispetto, per esempio, alla Lombardia, dove c’è molto inquinamento. Non è solo l’aria, ma è proprio la zona in cui viviamo che ci consente di avere un sistema immunitario più resistente rispetto ad altre zone», aggiunge Qualizza, che però ci tiene a sottolineare come sarebbe meglio evitare un eccessivo giro di persone.
Per quanto riguarda la forestoterapia come possibile cura di patologie allergico-asmatiche, Qualizza spiega come «ci siano stati dati positivi e confortanti. Nelle Valli, anche a latitudini inferiori rispetto ad altre zone, non ci sono acari. Questo è un dato abbastanza interessante, perché per non avere acari si deve andare oltre i mille metri, invece nella zona di Drenchia per esempio si è visto che non ci sono già ad altezze minori», ha concluso Qualizza.
«La situazione a Resia va bene, non ci sono positivi – dice il dottor Leo Diplotti, medico di base a Resia –. Le persone seguono abbastanza bene le linee guida». Secondo il dottor Diplotti, in effetti, anche il territorio di Resia rappresenta un luogo salubre, esprimendo come unico dubbio la possibile presenza di radioattività per la prossimità, a 130 km, di una centrale nucleare in Slovenia.
«Noi abbiamo avuto pochi casi positivi, nulla di particolarmente allarmante», fa sapere il dottor Franco Fiorin, medico di base a Taipana, il quale non è mai stato molto preoccupato del contagio. Dal punto di vista del contesto ambientale, il dottor Fiorin evidenzia come il territorio presenti uno scarso inquinamento elettromagnetico, in particolare grazie alla non installazione della rete 5G. (Veronica Galli)
Pandemija novega koronavirusa je postavila v ospredje prednosti bivanja na podeželju, ki daje veliko več kot bivanje v mestu. Čisti zrak, dobra voda, bogata zemlja, lepa krajina, zanimiva kultura in redka naseljenost dajejo idealne pogoje za dobro življenje. Tudi iz zdravstvenih razlogov, kakor vedno poudarja znani pneumolog dr. Mario Canciani, pobudnik gozdne terapije, oziroma terapevtskih sprehodov po gozdu, za katere nudita Benečija in Kanalska dolina izredno dobre pogoje.
Grazie! Fa interessante!
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