Dall’Istituto comprensivo di Cividale, per il plesso filiale di Prepotto, la dirigente scolastica, Monica Napoli, spiega: «Le maestre gestiscono la didattica a distanza sia tramite il registro elettronico Nuvola, che permette loro di caricare materiale e ai genitori di restituire quello degli alunni per correzioni e feedback, sia tramite audiolezioni e video da siti didattici. Per la quinta, alcune lezioni si svolgono in diretta on line, in presenza dei genitori, con un contatto diretto. Via Skype o Whatsapp, a piccoli gruppi hanno contatti diretti anche i bambini più piccoli, che hanno necessità di sentire la voce della maestra».
In un consiglio d’interclasse a distanza, recentemente è emerso come le reazioni alle nuove modalità siano positive e i genitori soddisfatti. Essendo nella realtà del plesso scolastico di Prepotto meno agilmente inseribili negli schemi della didattica a distanza, al momento le attività in friulano e sloveno sono sospese.
Dall’Istituto omnicomprensivo di Tarvisio, la dirigente Doris Siega spiega come praticamente tutti gli alunni di ogni ordine e grado del sistema scolastico valcanalese e di parte del Canal del Ferro stiano svolgendo didattica a distanza. «Alle scuole d’infanzia si sta cercando di creare attività e video, specie per restare in contatto coi bambini. Ovviamente, parlando d’infanzia, la didattica è un po’ ridotta. Le scuole primarie hanno adottato vari strumenti, a seconda delle possibilità tecnologiche di raggiungimento delle famiglie. Specie nelle classi prime e seconde si forniscono schede, materiali, video e audio lezioni attraverso chat, soprattutto Whatsapp. Terza, quarta e quinta si utilizzano piattaforme per la didattica. Già da anni in tutto l’Istituto lavoriamo con Classroom di Google Suite; con cui forniamo vari materiali audio, video, lezioni registrate e in diretta ».
Alle scuole medie l’utilizzo è ancora più importante e tutte le attività sono effettuate attraverso la piattaforma. Alle scuole superiori si era già molto abituatiagli approcci a distanza, già in uso, ad esempio, con gli studenti dell’indirizzo sportivo. «Al momento le reazioni sono molto positive», nota la dirigente Siega. In questa nuova situazione, che si è venuta a creare, in qualche modo prosegue anche il progetto plurilingue, con le lingue del territorio, sloveno, tedesco e friulano, che diventano anche lingue d’insegnamento.
Anche nel plesso scolastico di Taipana l’anno scolastico prosegue per via telematica. «Si cerca di rispettare il tempo d’ascolto dei bimbi, con quaranta minuti a lezione. I bambini continuano ad esercitarsi con l’apprendimento della lingua slovena e con il violino, mantenendo vivo il progetto della musica», fa sapere l’insegnante Sara Rainone.
Dall’Istituto comprensivo con insegnamento bilingue sloveno-italiano di San Pietro al Natisone, il dirigente, Davide Clodig, spiega che già il registro elettronico permetteva l’invio di documenti.
«Dopo una settimana d’avviamento, abbiamo scelto di avvalerci della piattaforma Edmodo, introdotta subito nella scuola media e poi nella scuola primaria. Lo scambio di lezioni e interazioni tra alunni e docenti è, così, divenuto più semplice. Va detto che nessuno si sarebbe aspettato di trovarsi in una situazione del genere, per cui del tempo è andato nello spiegare, a famiglie, personale docente e non, come si lavori con queste nuove modalità da un punto di vista tecnico e tecnologico».
Dal punto di vista didattico è stato necessario capire come preparare le lezioni, i compiti e analizzare i feedback. Per le lezioni sono in uso diverse modalità, da Powerpoint alle videolezioni su Youtube, importante è anche lo scambio di esperienze tra i stessi docenti.
Gli incontri in videoconferenza con gli insegnanti avvengono a cadenza regolare, con un’analisi continua delle criticità. Da una parte c’è la professionalità del personale docente, dall’altra anche come trasferirla nella didattica a distanza.
Clodig conclude notando che si stanno cercando le migliori modalità per giungere al migliore risultato, cercando di risolvere i problemi che si presentano di volta in volta e di mettere in piedi un sistema che possa operare anche nel caso la didattica a distanza resti l’unica modalità operativa per un periodo prolungato.
Dall’Istituto comprensivo con lingua d’insegnamento italiana di San Pietro al Natisone, dove la didattica a distanza è stata comunque attivata, i dati, seppure richiesti, non ci sono stati forniti.
continua in sloveno https://www.dom.it/tako-izvajamo-pouk-na-daljavo_a-distanza-impariamo-cosi/
Questa didattica a distanza non mi piace per niente e non vedo l'ora che si torni alla normalità.
RispondiEliminaLe maestre percepiscono lo stipendio, ma il vero lavoro spetta a noi madri che, spesso, abbiamo anche una professione oltre che una casa a cui badare.
Sarebbe stato meglio promuovere tutti e riprendere a settembre. Amen. Tanto è quello che comunque accadrà...
Concordo con te Claudia,le maestre dicono che insegnare a distanza sia molto faticoso.Buona serata .
EliminaCara Olga, purtroppo tutto questo è ovunque, le famiglie sono sotto stress,
RispondiEliminae non sanno quando finirà, Dice bene la cara amica Claudia, speriamo tutti.
buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Speriamo Tomaso,saluti!
RispondiEliminaDistancing is not always appropriate in many cases but it is to save lives and flatten the curve. Here in Australia it is flattening and social distancing is still in place. So stay safe and well..hugs.x
RispondiEliminaPurtroppo è così.Saluti Olga
EliminaIn Russia children are studied in ditance too.
RispondiEliminaNon sono tanto d'accordo con Claudia, credo che tenere impegnati gli alunni almeno metà giornata sia meglio che niente. Certo per le mamme è dura, ma il momento è duro per tutti.
RispondiEliminaPer le mamme è dura,mai bambini devono essere impegnati!
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