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7 giu 2022

L'angolo della poesia (martedì)

 




JOSEFA PARRA

GIUGNO

Lasciati annientare
dalla luce gialla e acuta dei girasoli,
lascia che il sole di giugno ti ferisca e ti maltratti

con aghi d'oro.
Riposa dall'amore in un dolore più alto,
muori dal desiderio che geme nelle radici
e sostiene le piante.
Alla fine, il dolore non è un merito; né il desiderio
di un corpo è una sventura più grande della sete.
Salva il tuo nome.
Lasciati annientare tra i girasoli;

Che nessuno dica che muori d'amore e non di febbre.

(da Mujeres de carne y verso. Antología poética femenina en lengua española del siglo XX, 2002)

6 giu 2022

Aleksandr Sergeevič Puškin

 Buon compleanno Puškin


«La nostra memoria serba sin dall'infanzia un nome allegro: Puškin. Questo nome, questo suono, riempie molti giorni della nostra vita. Accanto ai cupi nomi degli imperatori, dei condottieri, di inventori di armi per uccidere, di torturatori e di martiri, si affaccia un nome, Puškin. [Egli] seppe portare con allegria e gentilezza il suo fardello, sebbene il suo ruolo di poeta non fosse né facile né allegro, ma tragico.»

(Aleksandr Blok, citato in Jurij M. Lotman, Puškin. Vita di Aleksandr Sergeevič Puškin, Ledizioni, Milano, 2012, p. 226.)
Aleksandr Puškin, ritratto del 1827 di Vasilij Andreevič Tropinin

Aleksandr Sergeevič Puškin (in russo: Алекса́ндр Серге́евич Пу́шкин, AFI[ɐlʲɪˈksandr sʲɪˈrɡʲejɪvʲɪtɕ ˈpuʂkʲɪn]ascolta[?·info]Mosca6 giugno 1799, 26 maggio del calendario giuliano[1] – San Pietroburgo10 febbraio 1837, 29 gennaio del calendario giuliano) è stato un poetasaggistascrittore e drammaturgo russo.

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Puškin a circa 4 anni

In filologia egli è considerato il fondatore della lingua letteraria russa contemporanea e le sue opere, tra le migliori manifestazioni del romanticismo russo, hanno ispirato numerosi scrittoricompositori e artisti; dette opere costituiscono tuttora tra le più importanti espressioni della letteratura russa, in quanto nonostante i quasi due secoli passati dalla loro creazione, ci presentano una lingua tuttora viva e attuale. L'Istituto Puškin, che si prefigge la diffusione della lingua russa nel mondo, prende il nome dal letterato.Puškin nacque a Mosca il 6 giugno (il 26 maggio secondo l'allora calendario giuliano) del 1799. Il padre, Sergej L'vovič Puškin (1767-1848), era un maggiore in congedo, appartenente ad un'antichissima famiglia aristocratica russa, mentre la madre, Nadežda Osipovna Gannibalova (1775-1836), era la figlia di Osip Abramovič Gannibal (un gentiluomo, a sua volta figlio del maggior generale russo di origine africana Abram Petrovič Gannibal - a cui Puškin dedicherà l'incompiuto romanzo storico Il negro di Pietro il Grande - e della di lui seconda consorte Christina Regina Siöberg, una dama appartenente ad una nobile famiglia di origini scandinave e tedesche), e di Marija Alekseevna Puškina, una nobildonna imparentata con lo stesso Sergej L'vovič (ciò faceva dei lontani parenti i genitori del poeta)

La madre Nadežda Osipovna

Il futuro poeta venne alla luce in casa Skorcov - dove i Puškin, ridotti in ristrettezze economiche, vivevano in affitto -, sulla Molčanovka, all'attuale numero 10 di via Bauman.[2] Il padre era un uomo dedito alla mondanità e molto avaro; Pëtr Andreevič Vjazemskij, amico di Aleksandr, ne avrebbe tracciato una descrizione corredata da un aneddoto: «Egli era avaro sia con se stesso che con i familiari. Un giorno, durante il pranzo, suo figlio Lev ruppe un bicchiere. Il padre avvampò e per tutto il pranzo continuò a brontolare. "Ma come si può prendersela tanto per un bicchiere che costerà venti copeche", disse Lev. "La prego di scusarmi, signore, non venti, ma trentacinque copeche!"».[3] Molto mondana era anche la madre, una donna «dispotica e capricciosa».[4]

Nonostante i rapporti con i genitori fossero piuttosto freddi, il secondogenito Puškin andrà sempre orgoglioso della sua nobiltà "vecchia di 600 anni" e del suo sangue in parte africano.[5] Non venne educato dai genitori, come s'è detto assidui frequentatori di salotti mondani, bensì dalla nonna materna, dallo zio materno Vasilij, che apparteneva a un circolo letterario d'avanguardia chiamato Arzamas, e dalla balia Arina Rodionovna, il cui nome fu reso celebre dalle liriche che l'autore compose nell'ultimo periodo della sua vita. . .https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksandr_Sergeevi%C4%8D_Pu%C5%A1kin

ACCADDE OGGI

 

100 anni dalla nascita di Margherita Hach

Margherita Hack (Firenze12 giugno 1922 – Trieste29 giugno 2013) è stata un'astrofisicaaccademicadivulgatrice scientifica e attivista italiana.

“La scarsa considerazione che la nostra classe politica e in particolare quella più recente riserva all’istruzione, all’università e alla ricerca è la conseguenza del basso livello culturale della gran maggioranza degli eletti in Parlamento.”
MARGHERITA HACK

proverbio friulano

 Il proverbio friulano della settimana


di Vita nei campi
“San Cansian cu la galete in man”. Ovvero a San Canziano i bozzoli del baco da seta in mano.(31 maggio)

Viminale: finora 95.952 profughi ucraini in Italia, +1.152 in 24 ore

 


Il ministero dell'Interno comunica che sono 95.952 le persone arrivate dall'Ucraina finora in Italia, tra questi: 49.588 donne, 11.343 uomini e ben 35.021 minori. 
Rispetto alla giornata di ieri, l'incremento è stato di 1.152 ingressi in un giorno nel territorio nazionale, come destinazioni principali Milano, Roma, Napoli e Bologna. Nelle scuole italiane accolti quasi 18mila minori 

In Italia sono stati accolti nelle scuole 17.657 minori ucraini, come emerge da una circolare del ministero dell'Istruzione, che aggiunge: "I nuovi studenti non perderanno l'anno scolastico". Il 45% di bambini e ragazzi frequenta le scuole di Lombardia, Emilia e Campania. 

Quanti sono fuggiti dal paese, al 53° giorno del conflitto
Il rappresentante dell'Unhcr in Ucraina, Karolina Lindholm Billing, ha dichiarato che circa 5 milioni di persone sono fuggite dal Paese, molti non avranno una casa dove tornare perché è stata distrutta o danneggiata, oppure si trova ancora in un'area poco sicura. Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, donne e bambini sono il 90% dei rifugiati.In Polonia quasi 3 milioni

Secondo l'Operational Data Portal (ODP), creato nel 2011 per consentire all'Unhcr di fornire informazioni e dati su profughi e rifugiati, alla data di ieri i paesi che hanno accolto un numero maggiore di persone in fuga dall'Ucraina sono la confinante Polonia (2.763.786 rifugiati accolti alla data del 16 Aprile), Romania (738.862), ed a seguire l'UngheriaMoldova, Slovacchia.

https://www.rainews.it/articoli/2022/04/ucraina-viminale-finora-95952-profughi-in-italia-+1152-in-24-ore--cee8ac83-c19b-4486-be2f-c9bd299cffd2.html
 


170 profughi ucraini accolti dalla Caritas di Udine


 Primo bilancio della solidarietà dei friulani per le vittime della guerra; a stilarlo, la Caritas diocesana: 140 mila gli euro raccolti e già affidati a Caritas Ucraina per interventi di emergenza e 170 i profughi che hanno ricevuto un tetto e accoglienza, una settantina nel Seminario di Castellerio di Pagnacco e il resto sparsi per il Friuli. 


Dal punto di vista degli aiuti, la scelta (efficace, visti i gravi problemi riscontrati per la distribuzione di cibo e vestiario sul territorio) è stata quella di raccogliere solo denaro da inviare prontamente in Ucraina per soccorrere lì i più fragili. Dall'inizio della guerra Caritas Ucraina ha aiutato oltre 500 mila persone. 

La raccolta di fondi continua sul conto corrente postale intestato al Centro Caritas dell'Arcidiocesi di Udine (informazioni sul sito www.caritasudine.it) oppure sul conto corrente presso Unicredit. le coordinate bancarie sono IT46P0200812310000103242920 

Quanto alle persone arrivate, "Il flusso si è rallentato - spiega il vicedirettore di Caritas Udine, Paolo Zenarolla - anche se notiamo una crescente complessità nei casi che arrivano inviati dalla Prefettura. Dopo le persone della classe medio alta e senza problematiche specifiche, per i quali è più facile l'inserimento, iniziano ad arrivare casi più complessi, come ad esempio famiglie con figli disabili".

Ci sono poi i casi di chi è stato accolto privatamente da amici e conoscenti (si calcola circa il 90% degli ucraini fuggiti in Italia), ma ora si trova in difficoltà economica. . .https://www.rainews.it/tgr/fvg/articoli/2022/05/fvg-accoglienza-profughi-ucraina-caritas-udine-seminario-castellerio-famiglie-raccolta-fondi-flusso-rallentato-839024c1-d99e-4288-b2a5-0ad329b2f5d7.html

Reinsediati in Russia, parlano i cittadini fuggiti da Mariupol





La fuga da Mariupol verso la Russia e il programma di reinsediamento: la situazione di alcuni degli ex abitanti della città simbolo della guerra

Da quasi un mese, più di 300 rifugiati di Mariupol vivono a Vrangel, nell’estremo oriente della Russia. Durante le settimane di assedio della città, caduta con la resa degli ultimi soldati asserragliati all’interno dell’acciaieria Azovstal, molti cittadini ucraini non sono riusciti a scappare a ovest come avrebbero voluto, poiché le tregue concordate per l’apertura di corridoi umanitari verso il territorio controllato da Kiev sono state quasi sempre interrotte da bombardamenti e rappresaglie russe.

Da Mariupol a Vrangler, via Taganrog

Nel corso delle ultime settimane dell’assedio, diversi abitanti di Mariupol hanno trovato riparo a Taganrog, in Russia. Qui hanno ricevuto molte promesse: alcuni testimoni raccontano che alla stazione cittadina venivano distribuiti volantini della Russian Far East and Arctic Development Corporation, un’organizzazione statale volta a convincere i rifugiati a reinsediarsi in estremo oriente.

Alloggio gratuito, lavoro garantito e non solo

Per tutti coloro che, da un giorno all’altro, si sono trovati senza più nulla tra le mani, l’offerta appariva necessariamente interessante, per quanto obbligata. Alloggio gratuito, tassi dei mutui ridotti, supporto economico al trasferimento (170.000 rubli per ogni membro della famiglia) e, soprattutto, la garanzia di un lavoro per ricominciare da zero. Una possibilità accolta da molti degli sfollati che, ad oggi, però raccontano di non aver ancora visto nulla di quanto era stato loro promesso in quella stazione.

La testimonianza di Olga

Olga, nome di fantasia, ha raccontato al sito indipendente in lingua russa Meduza.io la storia del trasferimento della sua famiglia verso la Russia. A Mariupol, prima del 24 febbraio, vivevano bene. Con lo scoppio della guerra, però, tutto è cambiato e per un mese e mezzo, insieme al marito e alla figlia, Olga ha vissuto in un seminterrato senza alcuna possibilità di fuga verso le zone più sicure dell’Ucraina. L’unico modo per garantirsi la sopravvivenza era passare il confine russo... continua  https://www.eastjournal.net/archives/125985


5 giu 2022

Il proverbio di oggi



 

Il proverbio di oggi è: Non fare il male ch'è peccato non fare il bene ch'è sprecato - #accaddeoggi

4 giu 2022

A Resia ripartendo dalle case sfitte

 

Solbica - Stolvizza

V Reziji načrt za opuščene hiše



La Val Resia si estende per quasi 120 kmq e, come molte aree rurali della Regione Friuli Venezia Giulia, è caratterizzata da una scarsissima densità demografica.

Anche in Val Resia, come in molte altre vallate alpine, degli Appennini e d’Italia in generale cosiddette marginali, a seguito del boom economico del secondo dopoguerra è iniziato un inesorabile spopolamento. Molti degli abitanti di queste terre, ricche di prodotti agricoli unici, tradizioni e cultura, furono costretti ad abbandonare i luoghi di origine in un vero e proprio esodo di massa, dalla periferia alla città, alla ricerca di lavoro redditizio e benessere. Il profondo mutamento economico dei territori svuotati che ne è conseguito ha portato, tra le altre cose, al rapido abbandono, con conseguente inutilizzo, di un notevole patrimonio edilizio. Oggi questo rappresenta, assieme ad una natura incontaminata e a una qualità della vita superiore rispetto a quella di città densamente abitate, la ricchezza di questi territori.

Con lo scopo di “sfruttare” gli edifici residenziali esistenti sul territorio del comune di Resia e al contempo attrarre nuove famiglie che possano aumentare il capitale sociale territoriale e il benessere della comunità, l’amministrazione comunale della Val Resia, in collaborazione con Fondazione Friuli e la cooperativaCramârs, ha promosso il progetto «Vieni a vivere e lavorare in Val Resia ». L’innovativo e sperimentale proposito nasce dall’esigenza di contrastare, mettendo a disposizione alcuni immobili sfitti o inutilizzati, lo spopolamento della vallata e nel contempo attirare, facilitandone l’inserimento nel tessuto sociale e lavorativo locale, nuovi nuclei familiari. L’iniziativa, nel concreto, si traduce nella ricerca di almeno cinque immobili ubicati in area urbana in tutto il territorio del comune di Resia. Le case che si volessero destinare a tale scopo dovrannoessere in buone condizioni di conservazione e immediatamente abitabili, così da destinarle subito a chi, aderendo al progetto, volesse venire ad abitarvi. Il progetto è inserito nel più ampio «Piano comunale di ripresa e resilienza della Val Resia», che si prefigge di ridare valore alla sua gente, che dimostra un radicamento eroico alla propria terra e cultura. Questo strumento di lavoro si compone di quattro assi strategici, concertati dai gruppi di Sostenibilità, Rigenerazione, Coesione sociale e Digitalizzazione. (Sandro Quaglia)

http://www.dom.it/



il libro della domenica

 


Il Friuli che nessuno conosce. Il volto nascosto della splendida regione crocevia d'Europa

 

Newton Compton Editori, 2021

Un viaggio indimenticabile in una terra di frontiera, un nodo di confini, storie, sapori e paesaggi

Nell'immaginario collettivo degli italiani il Friuli è una regione strana, dove si parla una lingua incomprensibile. Questa terra apparentemente marginale è stata per secoli il cuore di un'Europa plurale, di popoli, lingue e culture che qui si sono incontrati. Dalle prime tracce di una remota antichità, questo libro prosegue di età in età in un viaggio alla scoperta delle vicende che, dalle civiltà dei tumuli, portarono alla magnifica Aquileia, quarta città di tutto l'impero romano. E così a seguire, passando per il patriarcato medievale, la dominazione veneziana, Napoleone, fino alle più recenti vicende della seconda guerra mondiale, in un Friuli parte del Terzo Reich, con al suo interno la prima repubblica partigiana. Una storia sociale, in cui cultura, economia e paesaggio diventano chiavi importanti per comprendere meglio un territorio fiero e ricco di fascino. Un viaggio indimenticabile in una terra di frontiera, un nodo di confini, storie, sapori e paesaggi Tra gli argomenti trattati: Il "friulitico". Il Friuli prima del Friuli Tumuli e castellieri; I celti; Quella volta in cui Roma... La tarda antichità nella Decima regio venetia et histria Barbari?; Le civiltà, le culture, i sistemi economici e amministrativi dei nuovi arrivati; Il Friuli nell'orbita dell'impero dei franchi L'età degli ottoni: il potere temporale dei patriarchi di Aquileia I secoli d'oro del Medioevo: la lunga stagione patriarcale (1077-1420) Il Friuli sotto il tallone di Venezia (1420-1797) Il Friuli e Napoleone: tra mito e leggenda; Il Friuli asburgico (1815-1866); Quando arrivarono gli italiani (1866); Il Novecento: il secolo breve di sangue e utopie.)
tratto da https://www.ibs.it/friuli-che-nessuno-conosce-volto-libro-angelo-floramo/e/9788822752604

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Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

evidenzia

👉A Pordenone le ciliegie a prezzi proibitivi

 Ciliegie a 20 euro al chilo nel supermercato,non in giolleria.La raccolta è stata danneggiata da pioggia,freddo insetti.Le ciliegie proveng...

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