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4 giu 2022

A Resia ripartendo dalle case sfitte

 

Solbica - Stolvizza

V Reziji načrt za opuščene hiše



La Val Resia si estende per quasi 120 kmq e, come molte aree rurali della Regione Friuli Venezia Giulia, è caratterizzata da una scarsissima densità demografica.

Anche in Val Resia, come in molte altre vallate alpine, degli Appennini e d’Italia in generale cosiddette marginali, a seguito del boom economico del secondo dopoguerra è iniziato un inesorabile spopolamento. Molti degli abitanti di queste terre, ricche di prodotti agricoli unici, tradizioni e cultura, furono costretti ad abbandonare i luoghi di origine in un vero e proprio esodo di massa, dalla periferia alla città, alla ricerca di lavoro redditizio e benessere. Il profondo mutamento economico dei territori svuotati che ne è conseguito ha portato, tra le altre cose, al rapido abbandono, con conseguente inutilizzo, di un notevole patrimonio edilizio. Oggi questo rappresenta, assieme ad una natura incontaminata e a una qualità della vita superiore rispetto a quella di città densamente abitate, la ricchezza di questi territori.

Con lo scopo di “sfruttare” gli edifici residenziali esistenti sul territorio del comune di Resia e al contempo attrarre nuove famiglie che possano aumentare il capitale sociale territoriale e il benessere della comunità, l’amministrazione comunale della Val Resia, in collaborazione con Fondazione Friuli e la cooperativaCramârs, ha promosso il progetto «Vieni a vivere e lavorare in Val Resia ». L’innovativo e sperimentale proposito nasce dall’esigenza di contrastare, mettendo a disposizione alcuni immobili sfitti o inutilizzati, lo spopolamento della vallata e nel contempo attirare, facilitandone l’inserimento nel tessuto sociale e lavorativo locale, nuovi nuclei familiari. L’iniziativa, nel concreto, si traduce nella ricerca di almeno cinque immobili ubicati in area urbana in tutto il territorio del comune di Resia. Le case che si volessero destinare a tale scopo dovrannoessere in buone condizioni di conservazione e immediatamente abitabili, così da destinarle subito a chi, aderendo al progetto, volesse venire ad abitarvi. Il progetto è inserito nel più ampio «Piano comunale di ripresa e resilienza della Val Resia», che si prefigge di ridare valore alla sua gente, che dimostra un radicamento eroico alla propria terra e cultura. Questo strumento di lavoro si compone di quattro assi strategici, concertati dai gruppi di Sostenibilità, Rigenerazione, Coesione sociale e Digitalizzazione. (Sandro Quaglia)

http://www.dom.it/



il libro della domenica

 


Il Friuli che nessuno conosce. Il volto nascosto della splendida regione crocevia d'Europa

 

Newton Compton Editori, 2021

Un viaggio indimenticabile in una terra di frontiera, un nodo di confini, storie, sapori e paesaggi

Nell'immaginario collettivo degli italiani il Friuli è una regione strana, dove si parla una lingua incomprensibile. Questa terra apparentemente marginale è stata per secoli il cuore di un'Europa plurale, di popoli, lingue e culture che qui si sono incontrati. Dalle prime tracce di una remota antichità, questo libro prosegue di età in età in un viaggio alla scoperta delle vicende che, dalle civiltà dei tumuli, portarono alla magnifica Aquileia, quarta città di tutto l'impero romano. E così a seguire, passando per il patriarcato medievale, la dominazione veneziana, Napoleone, fino alle più recenti vicende della seconda guerra mondiale, in un Friuli parte del Terzo Reich, con al suo interno la prima repubblica partigiana. Una storia sociale, in cui cultura, economia e paesaggio diventano chiavi importanti per comprendere meglio un territorio fiero e ricco di fascino. Un viaggio indimenticabile in una terra di frontiera, un nodo di confini, storie, sapori e paesaggi Tra gli argomenti trattati: Il "friulitico". Il Friuli prima del Friuli Tumuli e castellieri; I celti; Quella volta in cui Roma... La tarda antichità nella Decima regio venetia et histria Barbari?; Le civiltà, le culture, i sistemi economici e amministrativi dei nuovi arrivati; Il Friuli nell'orbita dell'impero dei franchi L'età degli ottoni: il potere temporale dei patriarchi di Aquileia I secoli d'oro del Medioevo: la lunga stagione patriarcale (1077-1420) Il Friuli sotto il tallone di Venezia (1420-1797) Il Friuli e Napoleone: tra mito e leggenda; Il Friuli asburgico (1815-1866); Quando arrivarono gli italiani (1866); Il Novecento: il secolo breve di sangue e utopie.)
tratto da https://www.ibs.it/friuli-che-nessuno-conosce-volto-libro-angelo-floramo/e/9788822752604

CIBI TIPICI del sabato

Cibi tipici della Terska dolina

                        

STAK  : purea di patate, fagioli- rah o fagiolini lessati schiacciati e conditi con lardo fuso e batuda/latticello

POŽGANIK :salsiccia con latte e farina (da požgan- bruciato:la farina bruciacchiata è di color marroncino)

GRAMPERESA : polenta con patate da grampier/patate

OCIKANA : gnocchetti di polenta conditi con burro fuso e batuda/latticello (chiamata così da oci/ occhi ,perchè in superficie si formano degli occhi di grasso )
si usa fare per i Vahti
Ognissanti

FRIKO :

Ingredienti
 300 g di grampier-patate
200 g di formaggio-ser di latteria di più stagionature
lardo q.b
cipolla

Preparazione
-Tagliare il lardo e  le patate a dadini
- lasciar soffriggere in una pentola a fuoco basso.Quando il tutto è  diventato trasparente aggiungere il  formaggio a dadini,amalgamare il composto ,perchè diventi omogeneo.
-Livellare e cucinare finchè non si è formata una crosticina da ogni lato.

BUON APPETITO !!! 

2 giu 2022

Primo piano sul dom del 31 maggio

 

Primo piano sul dom del 31 maggio

V petnajstdnevniku Dom z dne 31. maja je v ospredju Prvo sveto obhajilo v Špietru  šeštih otrok, ki so obiskovali katekizem tudi v slovenskem jeziku. Velik praznik je bil za otroke, njihove družine in za celo Benečijo. Živite »vesoko, pametno, nedolžno, veselo in ljubeznijvo,« jim je priporočil msgr. Marino Qualiza.

Nell’edizione del 31. Maggio, il quindicinale Dom apre con la prima comunione di sei bambine e bambini che hanno frequentato il catechismo in forma bilingue, sloveno-italiano. «Volate alto per vivere con saggezza, innocenza, gioia e amore», li ha esortati mons. Marino Qualizza, durante la messa a San Pietro al Natisone.

UVODNIK / EDITORIALE
Zimsko spanje še traja / Il letargo continua
VERSKO ŽIVLJENJE / VITA RELIGIOSA
Domači jezik v bogoslužju je steber slovenske identitete / La lingua locale nella liturgia è colonna dell’identità slovena
ZGODOVINA IN KULTURA / STORIA E CULTURA
«Ojceta», la festa del matrimonio sanciva l’unione tra uomo e donna / »Ojceta«, svatba je zapečatila zakon med moškim in žensko
POGLOBIMO / APPROFONDIAMO
Boris Pahor je Benečijo nosil v srcu / Boris Pahor portava la Benecia nel cuore
SPOMINI MSGR. MARINA QUALIZZE / I RICORDI DI MSGR. MARINO QUALIZZA
Obliški župnik je bil žganjekuhar / Il parroco di Oblizza distillava grappa
DOMA IN PO SVETU / A CASA E NEL MONDO
Šest otrok je bilo pri svetem prvem obhajilu po slovensko v Špietru / Sei bambini si sono accostati alla prima comunione in sloveno a San Pietro
Il 12 giugno i referendum sulla giustizia e le elezioni comunali / 12. junija bodo referendumi o pravosodstvu in občinske volitve
IZ NAŠIH DOLIN / DALLE NOSTRE VALLI
Benečija in Posočje znoreli za »Giro d’Italia« / Benecia e Valle dell’Isonzo impazzite per il «Giro»
In consiglio a San Pietro braccio di ferro sulla Tari / V špietarskem občinskem svetu merijo moči o davku za odpadke
Otroci 5. razreda dvojezične šole so razložili pomen znanja / Le quinte della bilingue hanno spiegato il significato del sapere
TERSKE DOLINE / VALLI DEL TORRE
Nuovo gruppo di gestori e tante idee per Pian dei ciclamini / Novi upravitelji koče na Planjavi ciklam imajo veliko načrtov
KANALSKA DOLINA / VALCANALE
Le idee di Carlantoni e Zanette per il territorio di Tarvisio / Županska kandidata Carlantoni in Zanette o razvoju trbiškega območja
REZIJA / RESIA
Ripartire dalle case sfitte / Načrt za uporabo opuščenih hiš in stanovanj
DOLINA SOČE / VALLE DELL’ISONZO
Prvi so pod pošoskim nebom leta 1976 leteli domačini / I primi a volare nella valle dell’Isonzo erano di qui
ŠPORT / SPORT
Calcio. Una grande Savognese va in Divisione diamante / Nogomet. Sauonska ekipa se je uvrstila v diamantno amatersko ligo

proverbio friulano




 Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei campi
“San Marcelin bon pa l’aghe e bon pal vin” ovvero a San Marcellino (il 2 giugno) va bene l’acqua ma anche il vino.

corniolo


 "Trdo kot dren/Duro come il corniolo"

è un detto della Slovenia e della Benecia

Con il legno del corniolo facevano i denti dei rastrelli di legno che servivano per rastrellare l'erba.Il suo legno, inoltre, è ritenuto prezioso per la grande durezza, la levigabilità e colore particolari. Si presenta, infatti, rossastro all’esterno e bruno all’interno.. È utilizzato per la produzione di strumenti scientifici, di pipe, scatolette e giocattoli, tutti comunque di gran pregio.



Ulteriori informazioni su: Corniolo - Cornus mas - Cornus mas - Alberi - Corniolo - Cornus mas - Alberi https://www.giardinaggio.it/giardino/alberi/cornus_mas/cornus_mas.asp#ixzz7V2XBg4aG

La FESTA della REPUBBLICA ITALIANA spiegata a Bambini e Ragazzi (Edu...

Il 2 giugno è la festa della Repubblica Italiana! Dopo la seconda guerra mondiale, che aveva seminato morte e distruzione, e dopo la liberazione dell’Italia dal regime fascista e dall'occupazione militare tedesca, il nuovo governo italiano indisse un referendum, organizzò cioè una votazione, chiedendo ai cittadini italiani di scegliere se mantenere la monarchia o se dare vita alla repubblica. Il referendum sulla scelta tra monarchia o repubblica si svolse il 2 giugno 1946 ed è ricordato come un evento straordinario, perché per la prima volta in Italia votarono anche le donne, che fino a quel momento non avevano mai votato: per questo si dice che fu un referendum a suffragio universale, votarono cioè tutti i cittadini italiani maggiorenni, senza distinzioni di sesso, classe sociale o grado di istruzione. A tutti i votanti fu consegnata una scheda: bisognava mettere una crocetta nello spazio sotto alla scritta repubblica se si voleva la repubblica oppure nello spazio sotto a monarchia se si preferiva la monarchia. E sapete quale fu il risultato del referendum? La repubblica ottenne poco più del 54% dei voti contro il 46% della monarchia. Non fu una vittoria schiacciante, ma tanto bastò per proclamare la nascita della repubblica italiana, che quindi si festeggia ogni anno il 2 giugno. Ma facciamo un passo indietro: prima di questo referendum, l’Italia era una monarchia, ossia una forma di governo per cui molti poteri erano detenuti dal sovrano, che non veniva eletto dal popolo, ma riceveva la corona in forma ereditaria. I reali italiani erano i Savoia, una tra le più antiche dinastie d'Europa. Poco prima del referendum, per timore che la sua scarsa popolarità danneggiasse la monarchia, il Re Vittorio Emanuele III cedette il trono al figlio Umberto II, qui ritratto il giorno delle nozze con Maria José del Belgio, ma la cosa non servì. Quest’ultimo, infatti, rimase in carica poco più di un mese, fino alla proclamazione della repubblica, per poi ritirarsi in Portogallo. A causa della brevissima durata del suo regno, Umberto II, l’ultimo re d’Italia, venne soprannominato "Re di Maggio". La repubblica, invece, è una forma di governo in cui la sovranità non appartiene al re, ma al popolo. Repubblica significa infatti “cosa pubblica”, cioè di tutti. Qui non c’è un re che eredita i poteri, ma c’è un capo dello stato o un parlamento composto da vari membri che vengono scelti dai cittadini e restano in carica per un tempo limitato. Lo stemma rappresentativo della Repubblica Italiana nacque in seguito ad un concorso nazionale aperto a tutti ed è costituito da una stella centrale, un ruota dentata, rami d’ulivo e di quercia e un nastro con la scritta “Repubblica Italiana”. ⭐ La stella d’Italia, conosciuta anche come Stellone, è un simbolo risalente all’antichità greco-romana che rappresenta la terra d’Italia; ⚙ la ruota simboleggia il progresso e il lavoro; 🌿 il ramo d’ulivo è simbolo di pace e il ramo di quercia rappresenta forza del popolo italiano. La nostra bandiera, invece, è il tricolore che esiste dal 1797: secondo la tradizione più antica,  🟩 il verde rappresenta la speranza, ⬜ il bianco la fede e 🟥 il rosso l'amore. C’è però anche un’altra interpretazione, più romantica, per cui  il verde sarebbe legato al colore dei prati e della macchia mediterranea 🌳, il bianco a quello delle nevi delle montagne italiane 🗻 e il rosso al sangue versato dai soldati italiani nelle molte guerre a cui hanno preso parte 🩸 Al tricolore si ispira inoltre la pizza Margherita 🍕, chiamata così in onore della regina Margherita di Savoia, i cui ingredienti principali richiamano i tre colori nazionali italiani, ovvero il verde per il basilico, il bianco per la mozzarella e il rosso per la passata di pomodoro. E quindi... buona Festa della Repubblica a tutti! Credo proprio che festeggerò con una pizza Margherita!

IL CORNIOLO

 


da Vita nei Campi fb

Il corniolo
di Raffaele Testolin
Oggi vorrei parlare di corniolo. So che il corniolo non si coltiva, ma vedere qualche pianta di corniolo nei giardini – cosa rara - mi dà molta gioia. Innanzitutto perché, povera pianta, è la prima a fiorire e nei nostri boschi, dove cresce spontanea, con quei delicati fiori giallini, in mezzo al brullo invernale che la circonda, riempie il cuore di gioia.
E poi, in agosto quando si girava da ragazzi per i boschi, trovare le corniole mature era una festa. Avevamo imparato a nostre spese a scuotere l’albero e a mangiare i frutti maturi che cadevano, perché quelli rimasti appesi, anche se rossi, erano talmente acidi da scoraggiare anche i più affamati.
Alcuni ristoranti, seguendo la tradizione d’oltralpe, preparano confetture per bolliti, ma in Friuli non si può parlare degli utilizzi del corniolo senza parlare di grappa. Ne parlo perché la distillazione per consumo familiare è autorizzata. La resa è bassa perché il frutto è poco dolce, ma il profumo è di quelli che non si dimenticano.
Del corniolo un tempo si usava tutto. Era un colorante naturale, mentre il legno, tra i più duri che possiamo trovare tra le essenze che crescono in Friuli, era usato, assieme al maggiociondolo, per produrre pipe, denti per rastrelli da fieno e parti di arnesi particolarmente sottoposte ad usura.
Ma vedo che sono scivolato in ricordi di altri tempi e allora vi saluto, dandovi appuntamento ad una prossima puntata.

Sono stanco dello Stol - un simpatico mantra

Sono stanco dello Stol, un mantra che mi piacerebbe ancora ossessivamente recitare. Salito verso la vetta lungo la ciclabile da Sedlo. Saranno 11 km di salita con un dislivello di 1000 metri. Strada militare della grande guerra. Arrivato in cresta potevo proseguire per Kobarid, ma sono stato sconsigliato per mancanza di attrezzatura ciclistica. Ritornato indietro. Da Sedlo a Breginj e fino al ponte di Napoleone è stata un'altra grande avventura finita con un gelato a Kobarid.Romeo Trevisan

1 giu 2022

Vencò - Višnjevik - Korada - Lig - Kambreško - Britof

Un'uscita curiosa. Partito da casa alla ricerca del paese di Slapnik il villaggio in attesa di tempi migliori. Imboccata la strada sbagliata e arrivato a Višnjevik quindi sul Korada. Sorpreso, proseguito fino Lig , quindi Kambreško. Mi sarebbe piaciuto proseguire verso il passo Solarie, ma le gambe mi hanno consigliato Britof tutta discesa
ROMEO TREVISAN
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Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

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Ucraina detenuti in guerra

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