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25 mar 2022

Frase di Papa Pio XII


 

Recuperato e liberato nella riserva del lago di Cornino un raro esemplar...

L’Università di Udine ha curato e rilasciato in natura, nella riserva naturale regionale del Lago di Cornino, un raro esemplare di allocco degli Urali (Strix uralensis), che era stato investito da un automezzo lo scorso febbraio nel comune di Tarcento. Si tratta di un esemplare femmina di un anno di età che, prima di essere rilasciato, è stato inanellato da Luigi Taiariol, ornitologo autorizzato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale con un dispositivo totalmente sicuro per l’animale, che permetterà di stabilire la dispersione del rapace notturno in Friuli Venezia Giulia e nei vicini Veneto e Slovenia. L’allocco dopo l’incidente è stato trasportato al Centro di ricerca e coordinamento per il Recupero della fauna selvatica all’interno dell’Azienda agraria Antonio Servadei di Pagnacco del dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’ateneo friulano, grazie all’attività di coordinamento svolta dalla Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche. “Abbiamo visitato e sottoposto ad accurati accertamenti l’animale che si presentava sofferente ed iporeattivo per escludere fratture o altre lesioni traumatiche gravi - spiega Stefano Pesaro, veterinario dell’Università - Nel periodo di degenza nella struttura universitaria il rapace ha recuperato le sue condizioni e, dopo una settimana e accurati accertamenti negli appositi tunnel di volo da 30 metri utilizzati per rafforzare la muscolatura degli animali in degenza, è stato pronto per essere rimesso in natura. Lo abbiamo così liberato nella riserva del lago di Cornino, dove questa specie è già presente”. L’allocco degli Urali, dopo il gufo reale, è il secondo rapace notturno per dimensioni corporee presente in Italia. È presente in maniera stabile soltanto nell’area alpina e prealpina del Friuli Venezia Giulia con una decina di aree di nidificazione monitorate ogni anno dagli esperti. In base delle osservazioni da parte di Fulvio Genero, studioso di questa specie e direttore scientifico della Riserva Regionale Naturale del Lago di Cornino, con cui l’ateneo friulano collabora, l’allocco degli Urali è molto aumentata lo scorso anno a causa dell’esplosione dei micromammiferi presenti nella “pasciona” del faggio, di cui gli allocchi si nutrono. “L’abbondanza di queste prede – spiega Genero- ha favorito la presenza di nidiate, esponendo anche i giovani individui, più “inesperti”, a incidenti come investimenti stradali e impatti con vetrate”. Secondo il monitoraggio della fauna in difficoltà da parte del dipartimento di Scienze agroalimentari ambientali e animali dell’ateneo e della Regione dallo scorso ottobre ad oggi sono stati rinvenuti sul territorio regionale sei individui, di cui due in difficoltà, mentre altri quattro sono deceduti. “Grazie alla collaborazione con l’ateneo di Udine – conclude Luca Sicuro, presidente della Cooperativa Pavees, impegnata nella riserva del Cornino – la nostra realtà può partecipare a progetti importanti che danno risalto e permettono alla riserva di partecipare all’attività di ricerca.

Udine, intitolazione a don Blanchini

 


Sabato 26 marzo alle 11.00 si svolgerà la cerimonia di intitolazione a don Eugenio Blanchini dell’area verde di via Fermo Solari a Udine. Infatti, nel centenario della morte, l’anno scorso il Comune di Udine, con deliberazione della giunta municipale dopo l’approvazione nella commissione per la toponomastica, presieduta dall’assessore Alessandro Ciani, ha accolto la proposta dell’associazione don Eugenio Blanchini su interessamento del consigliere comunale Giovanni Marsico. Così il benemerito sacerdote entra a far parte della toponomastica cittadina, come il confratello e coetaneo mons. Ivan Trinko e il prof. Francesco Musoni.

Così si legge nella deliberazione della giunta udinese: «Don Eugenio Blanchini nacque nel comune di Pulfero nel 1863. Consacrato sacerdote nel 1885, dopo alcuni anni di servizio nelle Valli del Natisone, fu trasferito a Udine, dove operò nell’orfanotrofio Tomadini e dal 1899, come parroco di San Giorgio Maggiore, un rione cittadino abitato prevalentemente da ceti sociali indigenti. Per aiutare i suoi parrocchiani, iniziò a diffondere moderni criteri di coltivazione, pubblicando libri sul metodo Solari, sulle latterie sociali e sulle associazioni dei lavoratori. Nel 1903 fondò a Udine la prima Cassa di risparmio e prestito dei lavoratori».

«Operò molto anche nel settore dell’emigrazione: fu cofondatore del Segretariato del popolo (1901), tra i missionari degli emigranti istituì la Società di San Raffaele; più volte egli stesso visitò gli emigranti in Slovenia, Austria e Baviera e istituì per loro uffici specifici. Diede alle stampe tre pubblicazioni sulle problematiche migratorie».

«Grande fu il suo impegno per l’educazione dei ragazzi abbandonati. Fondò ricreatori maschili e femminili frequentati da centinaia di giovani da tutta la città e una scuola professionale per ragazze, che dopo la sua morte fu intitolata a lui. Rimase sempre legato alla sua terra e ai confratelli sloveni».

https://www.dom.it/zelena-povrsina-v-spomin-na-blanchinija_area-verde-a-udine-per-il-beneciano-blanchini/

24 mar 2022

#abbraccioperlapace

 


Oltre 100 organizzazioni della società civile italiana hanno lanciato la campagna #abbraccioperlapace. Oltre alla solidarietà nei confronti della popolazione ucraina, prevede l’apertura di tavoli di dialogo tra le comunità ucraine e russe in tutte le sedi degli aderenti alla campagna, su tutto il territorio italiano

France Prešeren

Zdravljica- Brindisi (inno nazionale sloveno)

Žive naj vsi narodi
ki hrepene dočakat’ dan,
da koder sonce hodi,
prepir iz sveta bo pregnan,
da rojak
prost bo vsak,
ne vrag, le sosed bo mejak!


Vivano tutti i popoli
che anelano al giorno
in cui la discordia
verrà sradicata dal mondo
ed in cui ogni nostro connazionale
sarà libero,

ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!

 


France Prešeren (Vrba, 3 dicembre 1800  Kranj, 8 febbraio 1849) è stato un poeta sloveno.

È considerato il maggior poeta sloveno e uno dei maggiori poeti romantici europei[1] ed è una figura centrale nella storia della cultura in lingua slovena.

Spesso nel passato il nome di Prešeren è stato germanizzato in Franz Prescheren, in quanto nel XIX secolo gran parte della Slovenia era compresa nel Ducato di Carniola, parte dell'Impero Austriaco.

Biografia

France Prešeren nasce nel villaggio di Vrba, presso Žirovnica, in una famiglia di agricoltori di idee abbastanza moderne e progressiste. Lascia la casa paterna all'età di otto anni per stabilirsi presso la casa dello zio Jožef, prete di Kopanje, e frequenta le scuole elementari di Ribnica (it.: Ribenizza). Negli anni di Ribnica succede qualcosa che turberà la complessa personalità del poeta per tutta la vita, in particolare nel modo particolare di rapportarsi con le donne. L'episodio non è chiaro, ma sembra che sia relativo alla sfera della sessualità.

Finiti gli studi liceali, Prešeren si reca nel 1821 a Vienna per studiare legge, abbandonando l'idea di abbracciare il sacerdozio (idea sostenuta, ma senza alcuna imposizione, dalla madre Mina). In questi anni si dedica allo studio della poesia, sia classica sia romantica e incomincia a scrivere (1824). Nel 1828, divenuto dottore in legge, si reca in Moravia e successivamente ritorna a Lubiana.

Prešeren incomincia a lavorare come avvocato nel 1829.

Prešeren diventa uno dei migliori amici di Matija Čop (conosciuto in ambito tedesco come Matthias Tschop), uno dei maggiori intellettuali sloveni del tempo e grande conoscitore della retorica e della teoria della letteratura. Čop, anche sulla base delle idee romantiche che si erano diffuse in Europa in quel periodo, è convinto della necessità della formazione di una grande letteratura nazionale che si smarcasse dalla tradizione tedesca e che riflettesse lo spirito del popolo e dell'identità slovena. Nel 1830 viene pubblicata la prima edizione della raccolta di poemi Kranjska čbelica, che introduce formule e temi romantici.

La grande emozione provata per l'incontro con Julija Primic (germ. in Julia Primitz), una ricca lubianese, lo porta a scrivere la raccolta di sonetti Sonetni venec ("Serto di Sonetti", 1834).

Nel 1835 muore lo zio Jožef, il membro della famiglia più vicino a Prešeren e nello stesso anno annega vicino a Tomačevo, sulle rive della Sava Matija Čop. Il dolore provato per la morte di Čop da Prešeren è visibile nella mirabile elegia scritta in tedesco in sua memoria.

La mancanza di una relazione stabile, l'amore inaccessibile per Julija Primic, la morte di Čop e le insoddisfazioni nella professione di avvocato provocarono una grande crisi nel 1835: Prešeren incomincia a bere pesantemente, rifiuta di recarsi al lavoro e sembra anche pensi al suicidio.

Nella primavera del 1836 venne pubblicata una delle sue opere maggiori Krst pri Savici - "Il battesimo presso la fonte Savica". Nello stesso anno si lega con Ana Jelovšek, che diverrà sua amante.

Prešeren si interessa delle tradizioni popolari slovene e nel 1839, assieme all'amico Andrej Smole, uomo libero e ribelle all'autorità asburgica, progetta di realizzare un giornale in sloveno, idea bloccata dalla censura austriaca. Smole morirà improvvisamente fra le braccia di Prešeren durante il pranzo che il poeta aveva organizzato in occasione del suo compleanno. La morte di Smole, il disinteresse per Ana e un generale sentimento di malessere provocano una seconda crisi al poeta, che nemmeno il breve amore per la giovane Jerica Podboj (un altro legame che dura poco) riesce a cambiare.

La magnifica ispirazione poetica di Prešeren è riscontrabile in alcune delle sue ultime opere: Zdravljica ("Il Brindisi"), scritta nella forma di carmen figuratum nel 1844, ma pubblicata, senza censura, solo nel 1848 e l'elegia V spomin Andreja Smoleta ("In Memoria di Andrej Smole"). Nell'autunno 1846 si trasferì a Kranj, dove svolse la sua professione di avvocato. Muore l'8 febbraio 1849.

Prešeren è sicuramente una delle figure centrali della cultura slovena per le innovazioni che portò nella lingua e nella letteratura, ma anche per il contributo che ha dato alla nascita di uno spirito nazionale sloveno. L'8 febbraio, data della morte di Prešeren è il giorno nazionale della cultura slovena.

La principale piazza di Lubiana Prešernov trg (piazza di Prešeren), dedicata al poeta, presenta una statua a lui dedicata, eretta (con enorme partecipazione popolare) nel 1905; la base monumentale per la statua fu disegnata dall'architetto italo-sloveno Max Fabiani. In suo onore è stato istituito il Premio Prešeren assegnato ogni anno a uno o due artisti sloveni nell'anniversario della sua morte. Prešeren, che prima dell'avvento dell'euro veniva raffigurato sulla banconota da 1000 talleri, appare ora nel cerchio interno dalla moneta da due euro slovena.

A Trieste si trova il Liceo Scientifico con insegnamento in lingua slovena a lui dedicato.


  • Opere
  • Sonetni venec ("Serto di sonetti"), raccolta di 15 sonetti conclusa da un sonetto-acrostico finale di dedica a Julija Primic. Il tema principale è la lode a Julia, ragazza lontana e indifferente all'amore del poeta. Particolare attenzione è dedicata alla forma metrica: l'ultimo verso di ciascun sonetto richiama letteralmente il primo verso del sonetto successivo, trasformando la raccolta in una sorta di ghirlanda.
  • Krst pri Savici ("Il battesimo presso la fonte Savica"), composizione epico-storica ambientata nell'VIII secolo, che narra la conversione degli sloveni al cristianesimo.
  • Zdravljica ("Il brindisi"), scritta nella forma di carmen figuratum in otto strofe. Un anno prima della sua composizione, sul giornale tedesco Kmetijske in rokodelske novice (1843), Matija Vertovc, in un articolo intitolato Vinske terte hvala, lo aveva pubblicamente invitato a scrivere un'ode al vino. Già nella prima strofa di Zdravljica è possibile individuare il pensiero del sacerdote agronomo sloveno Vertovc. La prima e la settima strofa sono il testo ufficiale dell'inno nazionale sloveno dal 1991.
  • da wikipedia

VEDRONZA/NJIVICA

 


foto di Igor Cerno

Origine del nome di Vedronza | Njivica, frazione di Lusevera, conosciuta per l’omonimo torrente dall’acqua cristallina

😌
Il nome sloveno corrisponde all’appellativo sia dialettale che letterario njívica, ossia “campicello coltivato”.
L’appellativo italiano coincide invece con il nome del torrente Bedrȏža, la cui etimologia sembra avvolta dalla nebbia🧐
Lo studioso Kranzmayer ritiene che provenga dal latino veter- ossia “vecchio”, con il suffisso -one, che significa “maggese”. Meyer-Lübke invece avanza un’altra ipotesi: il nome potrebbe derivare dal latino Petrosus, ma l’iniziale latina p- non può trasformarsi nella b- slava. Entrambe queste teorie non sembrano plausibili.
I nomi romanzo e slavo/sloveni, Bedrȏža e Vedronza, infatti derivano da un’unica base, che però non può essere definita con molta chiarezza. La perdita della consonante -n del gruppo -nz, in Bedrȏža, ha portato gli studiosi a rintracciare l’etimologia fuori dall’area linguistica slava.
Seguiteci per scoprire quale sarà il prossimo toponimo di cui parleremo😃
📖fonte: “La toponomastica dell’Alta Val Torre”, Pavle Merkù

23 mar 2022

Presentazione del volume Poesie di France Prešeren


  Il 21 marzo primo giorno di primavera

💐 e Giornata mondiale della poesia a Trieste lo abbiamo festeggiato con la presentazione della nuovissima traduzione in italiano delle Poesie di France Prešeren.
L'Associazione degli Slavisti di Trieste-Gorizia-Udine, in collaborazione con la Slovenska kulturno-gospodarska zveza Unione Culturale e Economica Slovena, la Svet slovenskih organizacij Confederazione delle Organizzazioni Slovene e con il patrocinio del Consiglio regionale FVG ha presentato ieri il volume Poesie di France Prešeren (1800-1849), il massimo poeta romantico sloveno, di cui è steta proposta al pubblico una serie di poesie commentate da Miran Košuta, traduttore dell’opera omnia prešeriana, e da Darja Betocchi. La prof. Marija Pirjevec ha illustrato alcuni aspetti significativi dell’opera poetica di Prešeren e del suo ruolo nell’ambito delle lettere slovene. Le liriche del grande poeta romantico sono state recitate dall'attrice Nikla Petruška Panizon, accompagnata dalle note della violoncellista Andrejka Možina.
Con noi anche l'assessore regionale alla cultura Tiziana Gibelli.

proverbio friulano

 Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei campi
“A San Benedet la cisile a cjate il so tet” ovvero a San Benedetto (il 21 marzo) la rondine trova il suo tetto, dove fare il nido.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "FRIULANI PROVERBI VIVA VOCE DALLA POPOLO Osterman RACCOLTI DEL Valentino ordinati da"

Manca l'acqua, moria di pesci nell'alveo dell'Isonzo


 I fenomeni di secca grave che stamattina hanno causato una moria di pesci nell'alveo dell'Isonzo sono una delle conseguenze più tragiche della perdurante siccità. Per questo l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna Stefano Zannier rivolge un appello ai cittadini affinchè segnalino alla Regione le situazioni di grave mancanza idrica, con segnali di moria di pesci, nei corsi d'acqua del Friuli Venezia Giulia.

Le segnalazioni possono essere fatte al numero verde della Protezione civile regionale 800 500 300 oppure scrivendo una mail all'Ente Tutela patrimonio ittico all'indirizzo etpi@regione.fvg.it

"La situazione legata alla carenza idrica ha raggiunto livelli di gravità importante - ha ribadito stamattina Zannier -, l'altro giorno abbiamo dovuto decretare lo stato di estrema pericolosità rispetto al rischio di incendi boschivi. Ad oggi continuiamo a registrare un calo delle portate con asciutte improvvise in tutto il reticolo idrografico regionale. Facciamo fatica ad arrivare in tempo per salvare la fauna ittica quindi il mio richiamo è alla massima collaborazione di tutti i cittadini affinchè possano darci modo di ricevere in tempo le segnalazioni di eventuali asciutte. Solo così possiamo far intervenire i mezzi in maniera tempestiva. D'altro canto non abbiamo alcuno strumento per invertire il fenomeno siccitoso, perché fino a che non arriveranno delle precipitazioni capaci di ricondurre le portate a un livello accettabile, questo sarà un periodo decisamente critico. Le previsioni danno per la fine del mese qualche evento piovoso in alcune zone della regione, ma non sappiamo ancora la possibile entità del fenomeno.

https://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/manca-l-acqua-moria-di-pesci-nell-alveo-dell-isonzo/2/262889


22 mar 2022

Primavera letteraria nella Biblioteca Comunale di Resia

 


Sette gli incontri proposti dalla Biblioteca Comunale di Resia in collaborazione con l'Ecomuseo Val Resia, la Commissione Pari Opportunità del Comune e l'associazione C.A.M.A.

Un’occasione per conoscere i libri direttamente dalla voce dei loro autori.

Gli incontri si terranno, prevalentemente, nella sala al primo piano dell'edificio che ospita la Biblioteca Comunale con ingresso gratuito, preferibilmente previa prenotazione.

Il primo incontro si è svolto domenica 13 marzo 2022.
Il secondo incontro si svolgerà domenica 20 marzo, alle ore 17:00, con l'autrice Raffaella Cargnelutti, autrice del romanzo "Le spiritate di Verzegnis", un romanzo che si ispira ad un'inquietante e sconvolgente storia avvenuta a Verzegnis nel 1877.

Prossimi appuntamenti:
27 marzo, ore 17:00, incontro con Enrico Galliano, autore del libro "Felici contro il mondo";
09 aprile, ore 15:00, incontro con Martina Campagnolo, autrice del libro "A passi leggeri tra i ricordi";
23 aprile, ore 16:00, incontro con Alessandra Della Mea, autrice del libro per bambini "Lumalga e i il cavallo";
8 maggio, ore 16:00, incontro con Mauro Daltin, autore del libro "La teoria dei passi vuoti";
15 maggio, ore 17:00, incontro con Marco Milanese, autore del libro "Volare le montagne".

Ingresso con Green Pass Rafforzato o certificato di avvenuta guarigione.,
Info e prenotazioni: biblio_museo@libero.it

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Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

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Proverbio friulano

  Il proverbio friulano della settimana di Vita nei campi fb “Mai / salte fûr el cai” ovvero a maggio escono le chiocciole che segue l’altro...

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