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25 feb 2022

Far rivivere la stalla di Stolvizza di Resia

 


A ripercorrerne la storia si trova un nome carico di progettualità e perfettamente in sintonia con l’ambiente circostante: la valle dei fiori. È questa ‘valle’ che oggi Resia e la frazione di Stolvizza vogliono far rifiorire, trovando un interlocutore che riapra le porte della stalla sociale del paese, chiusa da alcuni anni ma sostanzialmente pronta per accogliere una cinquantina di capi e le connesse attività di allevamento.

Nata negli anni Ottanta dal secolo scorso, a seguito della progettualità assunta dall’allora cooperativa ‘ta rošina dolyna – la valle dei fiori’, la stalla è stata realizzata su 900metri quadri di fabbricato e circa 5mila metri di scoperto, arrivando a gestire una cinquantina di capi. Negli anni è passata di mano e l’attuale proprietà, la società Neuero di Bolzano, l’ha messa in vendita.

Situata a Stolvizza, una delle frazioni più vivaci e attive del Comune di Resia, la stalla sociale e il suo futuro sono diventati un ‘pensiero’ di tutta la comunità e della stessa amministrazione comunale.“L’auspicio di tutti è che questa struttura, molto interessante dal punto di vista imprenditoriale e logistico, possa uscire da uno stato di non utilizzo” afferma il sindaco Anna Micelli. “È situata in uno straordinario contesto ambientale e in un ricco tessuto socioculturale”.

A Resia, perciò, si guarda a largo spettro, sperando nell’interesse di imprenditori agricoli regionali o extra regionali che qui potrebbero coniugare un’attività di qualità, diversificata e anche legata alle opportunità turistiche che l’area offre. La Val Resia, infatti, vanta la sede del Parco delle Prealpi Giulie, l’Ecomuseo con i suoi sentieri, il Museo etnografico, il Museo dell’arrotino, l’ex Museo della Latteria di San Giorgio, il Centro culturale Varcota e la Tana Val Resia. Proprio a Stolvizza, inoltre, è possibile ammirare le tipiche case resiane costruite in pietra e caratterizzate da ballatoi in legno.

La stalla sociale è costituta da diversi ambienti: oltre alla stalla vera e propria, ci sono il fienile, la sala latte, la vasca liquami, lo spazio per il parco macchine, due aree per lo svezzamento, l’ufficio, il servizio e l’infermeria. In dotazione anche l’auto-dosatore e la pompa di calore.

Se il soggetto di riferimento per l’acquisto resta la società attualmente proprietaria della struttura e dell’area, l’ente locale ha deciso di far conoscere questa realtà e possibilità in una più ampia azione di mobilitazione di tutte le energie per far continuare a vivere la montagna del Friuli Venezia Giulia. “La stalla è pre-allestita – conclude la sindaco -, mancano alcune componentistiche, ma l’edificio è già pronto per accogliere il bestiame”.https://www.ilfriuli.it/articolo/gusto/far-rivivere-la-stalla-di-stolvizza-di-resia/10/260932

Proverbio delle Valli del Natisone




 An dober denar paršparan je dvakrat zašlužien.

Denaro risparmiato è due volte guadagnato.

fonte Lintver proverbi raccolti da Giorgio Qualizza.

Denaro risparmiato, due volte guadagnato.

24 feb 2022

LEGGENDA DI CARNEVALE

 

CARNEVALE

 Carnevale era un Re, potente e generoso.

dal web

Le porte del suo palazzo erano sempre aperte e

chiunque poteva entrare nelle cucine della reggia

 e saziarsi a volontà.

Ma i sudditi  approfittarono del suo buon

cuore e a poco a poco si presero tanta confidenza,

da costringere il povero re a non uscire più dal suo

palazzo per non essere fatto oggetto di insulti.

Quindi si ritirò in cucina e lì rimase nascosto,

mangiando e bevendo in continuazione.

Ma un  giorno,era sabato, dopo essersi saziato ed abbuffato

,cominciò a sentirsi male.

Grasso come un pallone,il volto paonazzo ed il ventre

gonfio, capì che stava per morire per la sua ingordigia.

Tutto sommato era felice per la vita allegra che aveva

condotto, ma non voleva andarsene così, solo,

abbandonato da tutti.

Si ricordò allora di avere una sorella, una donnina

fragile, snella , di nome Quaresima,

che lui, un giorno, aveva cacciato di corte.

La mandò a chiamare e lei, generosa, accorse;

gli promise di assisterlo e farlo vivere altri tre giorni,

domenica, lunedì e martedì, ma in cambio pretese di

essere l’erede del regno.

Re Carnevale accettò e passò gli ultimi tre giorni della

sua vita divertendosi il più possibile.

Morì la sera del martedì e sul trono, come

precedentemente avevano stabilito, salì Quaresima.

Per risollevare l’economia del regno, lavorò duro e

grosse penitenze furono le caratteristiche del suo

governo.

In molti paesi  oggi la Quaresima  è rappresentata

da una “pupattola” appesa ai balconi delle abitazioni.

E’ una bambola di pezza, raffigurante una vecchia magra e

brutta, con un fazzoletto in testa.

L’abito è spesso realizzato con la stoffa nera .

Alle gambe della bambola è appesa un’arancia, in cui

sono infilate 7 penne di gallina, da sfilarsi una ogni

domenica che precede la Pasqua.

da https://balbruno.altervista.org/index-1981.html

Oggi è giovedì grasso

 

Il carnevale è una festa mobile che si celebra nei Paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico[1]: i festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante è l'uso del mascheramento.Secondo la più accreditata interpretazione la parola 'carnevale' deriverebbe dal latino carnem levare ("eliminare la carne"),[2] poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima[3][4][5][6]. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall'espressione latina carne levamen (avente l'analogo significato di "eliminazione della carne"), oppure dalla parola carnualia ("giochi campagnoli") o ancora dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", quale esempio di carro carnevalesco)[7] se non addirittura da currus navalis ("corteo navale"), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo[8]. Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.[9]

I festeggiamenti maggiori avvengono il giovedì grasso e il martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri...https://it.wikipedia.org/wiki/Carnevale

L' aquilone

 



C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole,

anzi d'antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.

Son nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte foglie
che al ceppo delle quercie agita il vento.

Si respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le chiese
di campagna, ch'erbose hanno le soglie:

un'aria d'altro luogo e d'altro mese
e d'altra vita: un'aria celestina
che regga molte bianche ali sospese...

sì, gli aquiloni! E' questa una mattina
che non c'è scuola. Siamo usciti a schiera
tra le siepi di rovo e d'albaspina.

Le siepi erano brulle, irte; ma c'era
d'autunno ancora qualche mazzo rosso
di bacche, e qualche fior di primavera

bianco; e sui rami nudi il pettirosso
saltava, e la lucertola il capino
mostrava tra le foglie aspre del fosso...

https://www.libriantichionline.com/divagazioni/giovanni_pascoli_aquilone

Giovanni Pascoli

Due impiegati di lingua slovena

 


L’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale di Udine ha emesso un avviso pubblico per titoli ed eventuale prova selettiva a due posti di collaboratore amministrativo professionale (cat. D del contratto nazionale per il comparto sanità) con le mansioni di sportellista e traduttore in lingua slovena. I posti di lavoro sono a tempo pieno fino al 31. 12. 2024. La scadenza di presentazione delle domande è il prossimo 25 febbraio. Il bando completo è disponibile sul sito https://asufc.sanita.fvg.it/it/concorsi.

dal dom

23 feb 2022

buongiorno




 Che fa l’aria infinita, e quel profondo

infinito seren? che vuol dir questa

solitudine immensa? ed io che sono?
Leopardi
...Che fa l'aria infinita?...
Foto dal web

Lo stesso respiro


 (Lo stesso respiro)

C’è qualcosa in questa vita imperfetta
di opprimente e così appagante
che quel né prendere né lasciare
tante volte si tramuta in un prendere
ogni cosa e lasciare che cada o scompaia.
Ci siamo così lasciati e ripresi
riavvolti nella nostra coperta di scuse
e alle cinque del mattino rivisti
in un sogno e poi per minuti e ore
costretti al silenzio – la diga
che satura ogni intento.
Facciamo allora che in tutti
questi anni siamo stati lo stesso respiro
– facciamo che non ho paura di cadere
perché sarai sempre tu a rialzarmi
sempre tu a dirmi la pienezza delle parole
che sono voce dura e indifesa.
Michele Obit (Ludwigsburg, 1966), da La balena e le foglie (Qudu 2019)

Sso e Skgz per un fondo per l’economia

 


La ministra della Repubblica di Slovenia per gli Sloveni d’oltreconfine e nel mondo, Helena Jaklitsch, di recente ha incontrato i presidenti delle due organizzazioni confederative della comunità slovena in Italia, Ksenija Dobrila per l’Unione culturale economica slovena-Skgz e Walter Bandelj per la Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso.

All’incontro hanno partecipato anche alcuni rappresentanti del ministero per lo Sviluppo economico, Gregor Černoga e Jan Sitar, del servizio governativo della Repubblica di Slovenia per lo sviluppo e le politiche di coesione europee, Aleksandra Šuster Močnik e Patricija Muršič, nonché del ministero per l’Istruzione, la scienza e lo sport, Roman Gruden.

 Nel corso dell’incontro sono stati affrontati i temi di maggiore attualità per la comunità slovena autoctona in Italia.

In passato la minoranza slovena in Italia disponeva di una buona base finanziaria, che sosteneva anche lo sviluppo culturale e sportivo. Ai fini della propria esistenza, necessità di una adeguato supporto economico. Rilievo è stato dato all’esempio positivo dei programmi finanziari per il Porabje. Un programma simile e un eventuale fondo economico tra Slovenia e Italia potrebbero permettere lo sviluppo di cultura, turismo, agricoltura e piccole imprese, gettando le basi per la permanenza dei giovani.

La comunità slovena partecipa con successo ai programmi trnsfrontalieri europei. È, infatti, l’unica tra le comunità slovene d’oltreconfine a collaborare a un programma strategico già nel secondo periodo di programmazione; sta, tra l’altro, lavorando in vista di una collaborazione anche nel prossimo. Nel farlo, si trova a rapportarsi a normative differenti in seno a entrambi gli Stati e alla questione di risorse finanziarie adeguate. Per il prestigio della comunità slovena in Italia ha grande rilievo l’essere lead partner nell’ambito di un progetto strategico di diversi milioni euro.

I partecipanti all’incontro hanno parlato anche della situazione del sistema scolastico con lingua d’insegnamento slovena in Italia, che per il proprio funzionamento necessita di una tutela adeguata e di essere trattato col principio della discriminazione positiva. Ciò troverebbe attuazione attraverso un’adeguata autonomia.

https://www.dom.it/sso-in-skgz-za-sklad-za-gospodarstvo_sso-e-skgz-per-un-fondo-per-leconomia/

22 feb 2022

Proverbio




 Una mela al giorno toglie il medico di torno!

La mela è il falso frutto del melo (Malus domestica), infatti, il vero frutto è il torsolo, che invece buttiamo. Il melo ha origine in Asia centrale (attuale Kazakistan) e l'evoluzione dei meli botanici risalirebbe al Neolitico. La specie è presente in Italia nominalmente con circa 2000 varietà, ma la definizione più precisa è difficile data la sovrapposizione storica delle denominazioni, e le specie estinte o irreperibili. Il termine "mela" deriva dal latino tardo melum (dal greco antico μῆλον, leggi mèlon) per il classico malum, a sua volta derivante dal dorico μᾶλον, leggi màlon. Il termine potrebbe essere messo in relazione con la radice indoeuropea *mal - dal significato di "essere molle", "dolce", ed avere forse un legame con "malva" e "miele"


In Benecia si coltiva la mela Zeuka che è una mela antica.È una varietà di melo autoctona con frutti dalla pezzatura media e forma asimmetrica. Presenta una discreta produttività.

È croccante e gustosa oltre a conservarsi intatta nel sapore per mesi anche senza necessità di riporla in frigorifero. Territorio interessato alla produzione: Province di Udine e Pordenone, in particolare nelle Valli del Natisone (UD)




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Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

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Buon sabato

Alta Val Torre/Terska dolina  

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