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Questo blog parla delle minoranze linguistiche del Friuli:SLOVENA,FRIULANA eTEDESCA,articoli dei giornali della minoranza slovena,degli usi,costumi,eventi e tanto altro.Buona lettura.OLga

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20 nov 2021

castagne e marroni

 




Castagne e marroni

di Raffaele Testolin
In Friuli ci sono prevalentemente castagne. Famose, come quelle delle valli del Natisone, ma sempre castagne, da cucinare lesse. L’unico marrone friulano descritto in letteratura è il ‘Marrone di Vito d’Asio’.
Tuttavia, Michele Fabro, un bravo tecnico dell’ERSA e figlio d’arte, ha trovato, con l’aiuto di qualche anziano esperto, delle interessanti piante di marroni nascoste nelle Valli del Natisone e nelle colline del Pordenonese. Le ha descritte e moltiplicate. Saranno presto disponibili. Se la cosa vi può interessare telefonate all’ERSA di Pozzuolo.
Se poi siete affezionati alla ‘Chianalute’, beh … de gustibus non est disputandum – diceva un personaggio di cui si sono perse le tracce.
Per concludere sull’argomento, oltre al castagno europeo ci sono anche le castagne giapponesi, gli ibridi euro-giapponesi e le castagne cinesi. Ci sarebbero anche i castagni americani, ma il frutto è talmente insignificante che non viene raccolto. Si usa solo il legno.
Gli ibridi di castagno euro-giapponese sono stati creati dai francesi qualche decina di anni fa. Sono coltivati anche da noi, in Piemonte, ma anche nelle Valli. Producono dei bellissimi marroni, molto più grossi dei nostri, le piante entrano rapidamente in produzione e sono meno sensibili al mal dell’inchiosto. Il seme è buono. Però, permettetemi - avendo vagabondato per la Cina per lavoro – di tessere l’elogio delle castagne cinesi. Sono di gran lunga le migliori al mondo. Sono di medie dimensioni, sono dolci e l’Italia ne acquista molte anche per produrre i ‘marrons glacés’. Si prestano bene anche per fare le caldarroste.
Le caldarroste cinesi le trovate anche d’estate in alcune città italiane, per esempio a Roma, nei pressi di via Nazionale. Sono eccezionali, più buone delle nostre, ma non voglio inimicarmi gli amici friulani che mi seguono la domenica su ‘Vita nei campi’.
Castagne e marroni si possono conservare in congelatore sia crudi che arrostiti. La zuppa di porcini e caldarroste è un piatto invernale che scalda lo stomaco e mette allegria. Roberto Zottar lo sa e potrebbe dirvi come farla.https://www.facebook.com/vitaneicampi

19 nov 2021

Chiesto un milione di euro per le valli



La Commissione consultiva regionale per la minoranza slovena, nella seduta del 17 novembre, con sette voti favorevoli e sei astenuti ha accolto la proposta di tutti i suoi sei membri della provincia di Udine finalizzata a raddoppiare, dai 500 mila euro attuali al milione di euro, la posta annuale prevista dalle legge di tutela 38/01 per lo sviluppo di valli del Natione e del Torre, Resia e Valcanale. Il quadro demografico, sociale ed economico del territorio che va da Tarvisio a Prepotto è catastrofico. «Tale fatto è stato rilevato dalla stessa legge statale di tutela, che ha determinato un particolare capitolo di finanziamento per interventi che contribuiscano allo sviluppo territoriale dei comuni della provincia di Udine in cui la minoranza linguistica slovena è storicamente presente. A dire il vero, l’assegnazione annuale ammonta a circa mezzo milione di euro ed è ben chiaro che certo non è sufficiente.

«Nel corso degli ultimi dieci anni, l’utilizzo dei fondi dell’art.21, seppur erogati ed utilizzati senza una annuale regolarità, ha consentito, grazie ad una intensa concertazione tra gli amministratori locali, le associazioni di categoria slovene, le associazioni slovene della provincia di Udine ed il ruolo fondamentale della commissione consultiva, un impiego efficacie ed efficiente degli importi a disposizione ripartito tra interventi destinati agli enti pubblici per progetti di carattere economico, aiuti alle imprese, progetti di sviluppo di carattere turistico, scolastico e sociale», hanno evidenziato i commissari della membri della commissione consultiva della provincia di Udine sono altresì consapevoli che, vista la vastità del territorio rappresentato ed i suoi articolati problemi, l’importo definito oltre venti anni fa dalla legge di tutela pari a 1.000.000 di lire (516.000 euro) annui, oggi non risulta essere più adeguato alle aspettative di un territorio sempre maggiormente consapevole del fatto che la presenza della minoranza slovena, non solo sotto l’aspetto culturale, rappresenta una forte potenzialità di crescita anche dal punto di vista economico». Per aumentare la posta prevista dalla legge di tutela è necessario un emendamento allo specifico articolo della legge di tutela stessa, ma ciò non preclude che già attualmente Stato e Regione possano recuperare le risorse da altri capitoli dei propri bilanci.

continua in sloveno

https://www.dom.it/dajte-vsaj-milijon-za-nase-ljudi_chiesto-un-milione-di-euro-per-le-valli/


VOI POTETE poesie di autori resiani

torrente Resia

 VI MORATE

Vi morate nas wezat, nas zavezat
zadiwat nutar w ćuho
nas wpijanit, žworbawat
wkast srca, gnat w kosiće žwot
wstrić naš asik
nas pragnawat na te štiri kraje
diwat dnaha kuntra taga druga
da se bijmo za dan kos draka po awrun ubličen...
VI MORATE
za woju ka samo wbogi
smiljani, nagi
ne znamo waših maličij
spanjavi z dnin starin strahun tu-w žwotu
pećino je naše srce za masamuć pak...
VI MORATE
ma našo Dušo wmej ne boste wjeli
to ni waša, wmej to ni bila./ Wmej!
Ona laté tu-w 'nin nebu ka to ni waše
ka vi nista wmej vidali nu ne vidite.
Dan din će prit ka tej Lun
počasnu a će se wtufnut nutar wašo Jamo
ka to makoj Sinca anu wan virut srce.
Tej dan krč Ona ruta wašo zemijo ka vi ne znate
ka niste teli nu ne ćete poznat
vi ka wse mislita vedit, privedit.
Dan din na će wbruknut od wašaga tribusa
anu za was to će bet rivano.
Prawmoladini.
[ zbrana iz librina, Autori Resiani, Bruno Petris ga spravil wkop, pgg. 106-109, Edizioni Grillo, Viden, 1984]
VOI POTETE
Voi potete legarci/ ammanettarci/ rinchiuderci/ ubriacarci/ accecarci/ rubarci il cuore/ ridurre in frammenti il corpo/ tagliarci la lingua/disperderci ai quattro venti/ farci azzannare per un pezzo di merda vestita d'oro...
VOI POTETE
perché siamo deboli, ingenui, indifesi/ stranieri alle vostre perverse furbizie/ assonnati con un'ancestrale paura in corpo/ di sasso il cuore causa le reiterate malversazioni.
VOI POTETE
ma il Soffio nostro, Respiro dei mondi/ mai potrete impaniare./ Non vi è mai appartenuto e non v'appartiene./ Egli vola in Cieli che non sono vostri/ che mai avete frequentato./ Il giorno verrà che, inatteso,/ come Aquila sacra piomberà sul vostro Antro che è solo Finzione/ e vi caverà il cuore./ Come sacra Talpa Egli scava la vostra terra/ che supponete di conoscere, di saper governare./ Inattesa un giorno erutterà dall'imità del vostro Ventre/ e per voi sarà la fine./ Maledetti.
[Dal libro Autori Resiani, Bruno Petris curatore, pgg. 106-109, Edizioni Grillo, Udine, 1984]

18 nov 2021

PRINCIPIO DI NOVEMBRE

 




CARLO STUPARICH

PRINCIPIO DI NOVEMBRE

O freddo sole di novembre, soltanto ricordi mi scalda in questo corpo rabbrividente. La mia vita ronza tutta dentro; guarda i miei occhi, ti pare che vedano la storia del prossimo, o quanto da godere darebbero quelle onde di carne femminile? La mia carne, se la tocchi, ti spaventi del suo poco fermento: è un ingombro di corpo che pesa brutamente sull'esilità nostalgica della mia anima.

Camminando fra due muri secchi - vi pendono tralci di vite intisichita, pampini rossi come gote assai febbrose - sento che la mia vita è tutta qui in questa solitudine soleggiata a freddo. In nessuna parte ho lasciato lembi della mia persona. Qui raccolgo e stringo tutta la mia anima come un lenzuolo piegato fittamente che odora di fresca lavanda.

(da Cose e ombre di uno, La Voce, 1919)

https://cantosirene.blogspot.com/

A Resia un’impresa e 15 posti di lavoro


Alcune delle autorità presenti all’inaugurazione/Nekateri upravitelji na otvoritvi

«Oggi non esistono più differenze tra centro e periferia, pianura e montagna: grazie alle connessioni odierne le attività, specie quelle ad alto tasso di conoscenza, possono essere situate anche in aree remote». Così ha detto, venerdì 29 ottobre, Roberto Siagri, presidente di Carnia industrial park e fondatore di Eurotech, intervenendo all’inaugurazione della nuova sede della neonata agenzia di stampa TiLancio a San Giorgio/Bila. Questa nuova realtà è orientata alla divulgazione dell’innovazione delle piccole e medie imprese italiane.

Alla presenza di alcuni esponenti dell’imprenditoria della montagna, tra i quali Giovannino Bearzi, Alessandro Liano e Gabriele Massarutto, è intervenuto, tra gli altri, anche Stefano Mazzolini, vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia. Nel proprio intervento ha ribadito che la Regione attualmente sta investendo oltre mezzo miliardo di euro di risorse pubbliche sulla montagna, sostenendo che «questo è un momento importante per il territorio di Resia, della vallata e della montagna tutta».

Il concetto centrale trasmesso all’evento è stato che la montagna friulana, grazie alla tecnologia, da zona decentrata può ugualmente divenire zona al centro del mondo. Questo è ben dimostrato dalla quasi quarantennale attività della Diamir (fondata nel 1983) che produce frese diamantate per il mercato dentale. Al momento questa è l’unica attività industriale operante a Resia.

La direttrice responsabile dell’agenzia TiLancio è Francesca Schenetti, che bene ha descritto le difficoltà dell’operare in un contesto come quello di Resia. «In una zona decentrata in montagna tutto appare più difficile, ma fare impresa qui si può: la Val Resia offre un alto livello di qualità di vita e di lavoro, specialmente in un periodo di smart working, e dà la possibilità di poter operare in contesti naturali stupendi e lavorare con grande qualità», ha detto Schenetti.

Nell’occasione il sindaco di Resia/Rezija, Anna Micelli, ha annunciato «che tra un anno, grazie ad un imprenditore che ci ha dato fiducia, sarà aperta una filiale industriale a Resia». A realizzare questo progetto, che darà lavoro ad una quindicina di persone, sarà Renato Railz, presidente di Eurolls.

Tutto questo sarà possibile anche perché il comune qualche decennio fa, grazie ad alcuni lungimiranti amministratori, ha creato un polo per gli insediamenti produttivi infrastrutturato e ampi capannoni. (Sandro Quaglia)

https://www.dom.it/v-reziji-podjetje-in-15-delovnih-mest_a-resia-unimpresa-e-15-posti-di-lavoro/


buongiorno


 

15 nov 2021

Sera suburbana

 

Finestre illuminate


DIEGO VALERI

SERA SUBURBANA

Veli madidi di pianto
su la muta sconfinata prateria,
dove stanno per incanto
quattro case, grandi e nude, in simmetria.

Quattro cubi biancheggianti
tra le brume della sera desolate,
e ciascun porta davanti
quattro file di finestre illuminate;

quattro dadi di mattone,
e ciascuno chiude un mondo nel suo cuore:
il natale e la passione,
i misteri della morte e dell’amore…

Ma di questo non san nulla
le finestre: guarda fuori ognuna e brilla,
come un’anima fanciulla
che s’affida al sogno, timida e tranquilla.

(da Poesie vecchie e nuove, Mondadori, 1930)

.

Mi capita soprattutto nelle stagioni di mezzo, quelle in cui il tramonto scende presto e mi trova fuori casa: mi sorprendo a chiedermi che vita ci sarà dietro le finestre illuminate delle case cui passo davanti, un lampadario, una tendina, un vaso di fiori, una pozza di luce giallastra. È la stessa sensazione che esprime con la sua solita profonda leggerezza – mi si perdono l’ossimoro – il poeta Diego Valeri in queste quattro quartine a rima alterna che dipingono un quadro con le parole e testimoniano l’imperscrutabilità delle nostre vite.

.

MARIO SIRONI, "PAESAGGIO CON ALBERO, CASA E MONTAGNE"

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LA FRASE DEL GIORNO
E la sera / è già dentro al mattino, / presto l’ombra avrà tutto il tuo cielo.
DIEGO VALERI, La sera




Diego Valeri (Piove di Sacco, 25 gennaio 1887 – Roma, 27 novembre 1976), poeta, traduttore e accademico italiano, fu ordinario di Letteratura Francese all’Università di Padova per oltre vent’anni, tranne nel periodo 1943-45 quando riparò in Svizzera come rifugiato politico.

https://cantosirene.blogspot.com/2021/11/finestre-illuminate.html


14 nov 2021

proverbio friulano




 Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei campi
“A San Martin il forment tal cjamp o tal mulin” ovvero a San Martino, l’11 novembre il frumento deve essere in campo ( seminato) o nel mulino (per macinare)

13 nov 2021

GIORNATA MONDIALE DELLA GENTILEZZA

 

Giornata della gentilezza – 13 novembre

Origini
frasi sulla gentilezzaIl 13 novembre si celebra la “Giornata mondiale della Gentilezza”. La giornata mondiale della gentilezza è nata in Giappone grazie al Japan Small Kindness Movement, fondato nel 1988 a Tokyo, dove due anni prima si era costituito un primo gruppo di organizzazioni riunito nel World Kindness Movement (Movimento mondiale per la Gentilezza). E da lì, si è diffusa in tutto il mondo! In questo giorno bisogna promuovere l’attenzione e il rispetto verso il prossimo, la cortesia dei piccoli gesti, la pazienza, la cura, l’ascolto dei bisogni degli altri senza dimenticare i propri. La gentilezza è cortesia, buona educazione, dire parole come grazie, per favore, prego e scusa. Ma la gentilezza è anche essere altruista, generoso e disponibile con gli altri. La gentilezza è una pratica di attenzione e buone maniere che rende migliori noi e gli altri per questo dovrebbe essere festeggiata ogni giorno.

TRATTO DA https://maestramary.altervista.org/giornata-della-gentilezza.htm

10 nov 2021

Cristoglie (Slovenia) e la sua chiesa

tratto da https://tonio57.blogspot.com/2021/11/cristoglie-e-la-sua-chiesa-pochissima.html?showComment=1636536722543#c220195891831227713


A pochissima distanza dalla città di Trieste, allontanandosi appena appena un po’ dal mare, si va oltre il confine in terra slovena, e il territorio cambia, troviamo colline con prati ben tagliati e fertili, tantissime le vigne che come soldatini sembrano indicarci il percorso. Ci siamo informati nei giorni precedenti, abbiamo trovato un numero di telefono dove ci sono stati elencati orari di apertura, le norme imposte dal Covid 19, e il prezzo del biglietto.
E’ una bella domenica mattina, giungiamo sul posto abbastanza presto, la prima cosa che abbiamo visto è il campanile, si perché siamo venuti fin qui per visitare una piccola e bellissima chiesa fortificata.


Siamo a Cristoglie o come si scrive in sloveno Hrastovje, un piccolissimo paese di poche anime ben tenuto e curato, qui sopra una collina sorveglia le case tutt’intorno come se fosse una sentinella la chiesa della SS. Trinità.


Questa chiesa ha la caratteristica di essere è uno dei rari esempi di chiesa fortificata all’esterno, ma non solo, è un vero scrigno d’arte anche all’ interno.


Nei secoli passati aveva un doppio ruolo, era un luogo di preghiera, ma anche una fortezza dove la popolazione trovava rifugio durante le tante invasioni turche.
E’ stata costruita intorno al 1200, le mura di fortificazione risalgono al 1500, oltre al campanile che svetta verso l’alto si possono notare due torri dalle quali si avvistavano i nemici. La fortificazione ha una lunghezza particolare, 32 metri di lunghezza, 16 di larghezza e 8 di altezza.


Il numero 8 e i suoi multipli, l’8 è simbolo di giustizia, di prosperità, anche il simbolo dell’infinito, e quindi simbolo della morte.
Non ci sono testimonianze che avvalorino questa tesi una cosa certa però c’è, se all’esterno è molto bella, quando si varca la piccola porta di questa chiesetta si rimane veramente sbalorditi.
Il fatto che non sia di grandi dimensioni, è poco importante,
In seguito a dei lavori eseguiti nel 1949, sono tornati alla luce sotto una forma di intonaco moltissimi affreschi, la chiesa è tutta tappezzata di affreschi, grazie al genio e alla bravura del pittore istriano Giovanni de Castua, che ha reso queste mura un vero libro da sfogliare, la Bibbia dei poveri (biblia pauperum), con il solo ed unico scopo di spiegare alla popolazione analfabeta la visione religiosa medioevale.




E’ un eccezionale ciclo di affreschi risalenti al tardo Medioevo, e al rinascimento è uno dei più importanti cicli pittorici dell’Istria Slovena, si è potuto risalire con certezza grazie alla firma del pittore e alla data dell’anno in cui sono stati realizzati gli affreschi: il 1490. La chiesa ha tre navate, con presbiterio poligonale in facciata sull’arcata dell’abside centrale si trova il trono della Divina Misericordia, nelle arcate sottostanti sono rappresentati gli Apostoli,

nell’abside settentrionale troviamo i Santi Cosma e Damiano insieme ad una rappresentazione fuori dall’uso comune dei Re magi,




proprio sotto di loro c’è un'antica iscrizione in alfabeto slavo utilizzato dagli evangelizzatori cristiani che avevano il compito di convertire la popolazione, questa iscrizione ci permette di sapere che gli affreschi furono commissionati dal parroco di Kurbed Tomič Vrhovič ,ed eseguiti da Giovanni da Castua che ha firmato con il proprio nome Johannes de Castua e la data della realizzazione

In parte il muro della navata centrale, è decorato con l’incoronazione della vergine alla destra e alla sinistra ci sono le scene dell’annunciazione a Maria,




sulla volta centrale è raccontata la Genesi, ossia le origini del mondo,





la creazione dell’uomo, Adamo ed Eva


e la cacciata dall’Eden.
Sopra la porta si trovano i Santi protettori delle malattie infettive, come la peste, San Sebastiano, San Rocco e San Fabiano.
Oltre alla narrazione religiosa, ci sono affreschi che rappresentano la vita quotidiana, sulle volte della navata meridionale  troviamo i mesi da gennaio a luglio, mentre sulle volte della navata settentrionale i mesi da agosto a dicembre, che ci raccontano le azioni che l’uomo svolgeva nell’arco temporale di un anno, dalla semina al raccolto, dalla vendemmia alla macellazione del maiale. Viene inoltre rappresentato l’anno (annus) , del tempo (tempus) e San Geronimo.
Nella parete settentrionale sfila il corteo della visitazione e dell’adorazione dei Re Magi. Sul lato occidentale è decorato il congedo da Erode.
La passione di Gesù, si snoda lungo la parete occidentale e in parte anche sulla parete meridionale.



Proprio sotto nella parete meridionale desta particolare attenzione la danza macabra. In quel periodo la peste mieteva vittime tra giovani ed anziani, non risparmiava nessuno, ne poveri ne ricchi, ci furono tante vittime, e ieri come oggi, ci viene raccontato che la morte arriva per tutti, non guarda il ceto sociale, non guarda l’età, in poche parole questo affresco ci ricorda “che dobbiamo morire”.



Questo tipo di pittura si sviluppò per lo più in Francia, ad Avignone. In Italia, in Trentino a Pinzolo,



in Lombardia a Clusone in provincia di Bergamo,




a Santa Caterina del Sasso in provincia di Varese,



persino ad Atri in Abruzzo dove si trova la copia identica della rappresentazione di Avignone.





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