DETTO FRIULANO

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18 ott 2021

Dal Bernadia a Torlano

E' SUCCESSO A ME...



 Su fb ho chiesto a una mia amica(virtuale) se per andare in Slovenia servisse il greenpass.E' noto che io sono pro vaccini e lei no .Mi ha risposto di dimenticarmi di lei visto che abbiamo idee diverse.Vi dirò che sono rimasta un po' male comunque visto la persona non mi meraviglio.Tempo fa mi disse che siamo tutti pecore e non ci piace la libertà.Cosa ho fatto;l'ho cancellata ,non voglio farmi cattivo sangue per gente come lei!!!

La distilleria Candolini di Tarcento

 


In Friuli gli alambicchi funzionano da tempi immemorabili.

Non si sa di preciso chi e quando iniziò a distillare le vinacce, ma lo storico Luigi Papo ha ipotizzato che i Burgundi, venuti dalla vicina Austria verso il 511 d.C., furono i primi ad applicare alle vinacce il metodo di distillazione da loro utilizzato per le mele. La leggenda popolare, invece, ci porta ancora più indietro nel tempo, precisamente nel 1° secolo a.C., quando un legionario romano ottenne, come era consuetudine per premiare i reduci, un vigneto in Friuli; il soldato era riuscito a trafugare in Egitto un impianto di distillazione denominato "Crisopea di Cleopatra" e con questo aveva iniziato a produrre la prima Grappa, o meglio, il primo distillato di vinacce. 
Siamo sempre tra leggenda e ipotetiche datazioni storiche, ma resta il fatto sta che il Friuli Venezia Giulia ha sempre prodotto e bevuto grappa tanto che, in una cronaca del 1334, viene menzionata l' acquavite, mentre la prima data certa, 1451, compare sull'inventario dei beni lasciati dal notaio di Cividale "Ser Everardo da Cividale" e tra questi: "Unum ferrum ad faciendam acquavitem", praticamente un alambicco.
Passarono i secoli e, sotto il dominio austriaco, l'imperatrice Maria Teresa d'Asburgo permise la libera distillazione familiare della "Schnaps" (da qui il nome grappa), in esenzione da gabelle, per premiare la fedeltà delle truppe originarie delle province friulane; non meraviglierà, quindi, che nella sola provincia udinese, a fine '800, vi fossero ben 219 distillerie. Moltiplicato questo numero per tutte le province vocate del Nord Italia si arriva a diverse migliaia, con la stragrande maggioranza a dimensione familiare. Un mare di grappa che per anni ha accompagnato montanari, contadini ed operai regalando loro qualche attimo di calore e di piacere.
Bevanda per gente rude, quindi, e questo marchio l' accompagna ancora oggi che gli alambicchi "domestici" sono praticamente scomparsi e gli opifici, che da anni stanno lavorando alla qualità, si sono ridotti, in tutto il Friuli Venezia Giulia, ad una ventina. Un calo drastico che, sicuramente avrebbe portato anche alla scomparsa della "sgnapa", oltrechè alla dismissione degli ultimi alambicchi, se non ci fosse stato questa manciata di aziende che hanno impedito la perdita di un tale patrimonio storico, culturale e gastronomico.
http://www.tigulliovino.it/dettaglio_articolo.php?idArticolo=947

17 ott 2021

proverbio friulano

 Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei campi
“Se ‘l è biel il dì di San Giâl ‘lè biel fin a Nadâl” ovvero se c’è bel tempo il giorno di San Gallo (il 16 ottobre) è bello poi fino a Natale”

San Gallo (Irlanda550 circa – Arbon16 ottobre 645) è stato un monaco cristianomissionario e scrittore irlandese ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
San Gallo, che secondo alcune fonti nacque tra il 532 e il 560 e morì nel 627 o fra il 646 e il 650, svolse principalmente la sua attività di monaco colombaniano nei dintorni del lago di Costanza.

La leggenda dell'orso[modifica | modifica wikitesto]

L'orso di San Gallo nello stemma della città omonima

Una nota leggenda su san Gallo vuole che un fatto straordinario avesse avuto luogo presso queste cascate. Mentre il compagno di San Gallo, Hiltibod, dormiva, quegli era già sveglio quando improvvisamente gli si parò innanzi un grosso orso. San Gallo non si lasciò intimidire da quell'apparizione: egli ordinò all'orso, in nome del Signore, di gettare un pezzo di legno nel fuoco. L'orso ubbidì e gettò il pezzo di legno nel fuoco. San Gallo deve aver infine dato all'orso una pagnotta, a condizione che non si facesse più vedere. Hiltibod, che nel frattempo si era svegliato ed aveva visto ed udito tutto, disse a San Gallo: Ora so che il Signore è con te, se persino gli animali della foresta ubbidiscono alla tua parola. L'orso non si fece poi più vedere. Nell'interpretazione di questa leggenda l'incontro di San Gallo con l'orso fu un segno al missionario pellegrino di stabilirsi quel luogo e vincere le forze della natura.[2]

La leggenda del mostro di Loch Ness[modifica | modifica wikitesto]

C'è un'altra leggenda riguardo a san Gallo, descritta nei libri della tradizione scozzese.[senza fonte] Si dice che San Colombano, che nel 565 con i suoi seguaci giunse nelle Highlands per convertire al cristianesimo gli scozzesi, abbia partecipato per puro caso ad una cerimonia funebre presso il Loch Ness. Il morto fu afferrato all'amo da un mostro sul lago. San Colombano mandò un suo seguace (forse proprio San Gallo) sul luogo dell'incidente. Immediatamente il mostro emerse dai flutti. Non disturbare più questa gente! Ritorna immediatamente giù di dove sei venuto! ordinò il santo e fece il segno della croce. Il mostro obbedì e tutti i testimoni di questo miracolo si convertirono alla fede cristiana...


da https://it.wikipedia.org/wiki/San_Gallo_(monaco)

Inaugurazione mostra per i 70 anni del Matajur/Novi Matajur






 Venerdì al SMO di S.Pietro al Natisone è stata inaugurata la mostra per il 70° anniversario del giornale Matajur/Novi Matajur

Il Segretario di Stato sloveno dott. Dejan Valentinčič In occasione del 70° anniversario della pubblicazione del Matajur, il settimanale degli Sloveni in provicia Udine e del 25° anniversario della morte del suo ex direttore Izidor Predan-Dorič, Dejan Valentinčič si è rivolto ai presenti al centro SMO di Špeter Slovenov.
Ha portato i cordiali saluti del Ministro dott. Jaklitsch, che in questo momento si trova in Sudamerica, ha sottolineato: “Negli anni molto difficili per la Benecia del secondo dopoguerra, ci è voluto molto coraggio per creare un giornale che testimoniasse la presenza degli sloveni in queste valli e ha fatto conoscere e portato la parola scritta slovena tra la gente. Il primo direttore del giornale, Vojmir Tedoldi, è stato sottoposto a forti pressioni e vessazioni, e la sua incolumità è stata spesso messa in pericolo. Ma il risultato di questo coraggio vi sono oggi tracce profonde, anche grazie al Novi Matajur, la lingua slovena è ancora viva a Udine oggi». dal giornale sloveno Novi Matajur.
Un numero enorme di beneciani vive in tutto il mondo e Matajur e il Novi Matajur li ha aiutati a preservare la loro lingua ed identità nativa e li ha collegati alla Benecia.
In tale occasione, il Sottosegretario di Stato ha consegnato al Novi Matajur uno speciale riconoscimento dell'Ufficio "in occasione del 70° anniversario della pubblicazione del giornale, che è stato un'importante testimonianza della presenza degli sloveni a Udine e assicura che la scritta "La parola slovena è presente in pubblico nella sua forma dialettale e libraria".

SMO - museo di paesaggi e narrazioni




Allo SMO il confine è il fil rouge delle narrazioni che su diversi piani indagano la dimensione storico-antropologica del territorio e l’unicità della sua cultura.

Come scrive Claudio Magris, I confini muoiono e risorgono, si spostano, si cancellano e riappaiono inaspettati. Segnano l’esperienza, il linguaggio, lo spazio dell’abitare, il corpo con la sua salute e le sue malattie, la psiche con le sue scissioni e i suoi riassestamenti, la politica con la sua spesso assurda cartografia, l’io con la pluralità dei suoi frammenti e le loro faticose ricomposizioni, la società con le sue divisioni, l’economia con le sue invasioni e le sue ritirate, il pensiero con le sue mappe dell’ordine.

Il confine quindi non è solo una linea che marca una separazione, ma è un luogo, un paesaggio che intreccia storia e cultura.

Stare sul confine, vivere la liminarità, richiede a ciascuno di noi la disponibilità e la volontà di compiere un’esperienza di apprendimento oltre le abitudini, al di là delle convenzioni e dei preconcetti che ciascuno di noi può avere (Piero Zanini)

Il lavoro di ricerca (che ha messo a confronto tante fonti spesso contradditorie o lacunose) intrapreso per realizzare Meja, ha ricostruito nel dettaglio i tracciati di confine nell’arco di 1400 anni, per poterli mostrare oggi sul grande plastico del territorio regionale.

Le invasioni e le scorribande, di qua e di là, i domini che si sono succeduti fino alle ultime vicende che hanno cambiato il volto all’Europa sono esposti allo sguardo in una animazione video.

testo e citazioni dal web





sono io




14 ott 2021

Lavoro e green pass

 Apprendiamo, anche se ormai è storia vecchia, che dal 15 ottobre il lasciapassare verde diventa obbligatorio per accedere al proprio posto di lavoro. Anche se il possederlo non garantisce l'immunità!
fonte:
https://www.ilsussidiario.net/news/maria-rita-gismondo-green-pass-e-dannoso-immunita-di-gregge-non-raggiungibile/2207634/

Per esempio, se vai alla Posta o in Comune (sempre luoghi chiusi dove c'è gente), dove non rimani certo pochi minuti, è sufficiente avere solo il green pass? E perché non anche il tampone? Chi mi garantisce che il vicino di fila non sia contagioso? 🤔
Perché a questo punto chiunque, anche vaccinato, nel momento in cui entra in un pubblico esercizio o in un ufficio, e quindi in un luogo chiuso dove c'è altra gente (compreso il negozio di alimentari o il tabaccaio dietro casa) dovrebbe farsi il tampone. Come avviene agli ospiti che vanno nelle trasmissioni televisive, anche se hanno il green pass. Tampone che, tra le altre cose, stanno pensando di aumentarne la validità portandola da 48 a 72 ore... E su quali dati viene aumentata la validità? Perché se le 72 ore possono valere adesso, non vedo perché non potevano valere anche prima... 🤔
Non mi addentro in tecnicismi giuridici sulla legittima applicabilità del lasciapassare verde perché non è materia che conosco, ma ho l'impressione che da tempo la nostra Carta Costituzionale, proprio perché troppo spesso viene interpretata a piacere in molti suoi articoli, valga più o meno quanto un libro di ricette. Dove l'alterazione di una o più sostanze base, a seconda dei gusti, dà come risultato qualcosa di diverso dalle materie originarie. Ma tant'è.
fonte:
https://www.youtube.com/watch?v=EspQAjWNwuU

La stessa cosa vale per i vaccini, diventati "furtivamente" obbligatori per muoversi e lavorare, ma che tuttavia molti non vogliono fare per i ben noti timori di eventuali reazioni avverse. Anche nel lungo periodo. E nonostante le principali agenzie del farmaco si sgolino a dirci che sono sicuri, siccome tra le righe ci sussurrano che potrebbero comportare effetti collaterali anche gravi, seppure in minimissima quantità, è chiaro che la gente "sana" ha paura. Perché rischiare se sto bene?
Tralascio le differenze sulla contagiosità tra vaccinati e no, divenute ultimamente oggetto di aspri contrasti anche tra la gente comune, che ormai sono risapute... Buon lavoro a tutti! 🤗
fonti:
https://www.youtube.com/watch?v=JdDvSodJ2iE

13 ott 2021

proverbio

 Al val pi' un un'ore di ligria che cent di malinconia.

Vale più un giorno di allegria che cento di malinconia.



L' AUTUNNO DEI PITTORI

Gustave Courbet, La foresta in autunno



Ferdinand Hodler


Vincent Van Gogh – Les Alyscamps in autunno 
Paul Gauguin, Donna bretone con una brocca 

 Claude Monet, Il sentiero delle roseGiardino di Giverny 

soto dal web

Finché ci sarà l’autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo. Vincent van Gogh

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Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

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Slovacchia, l'attentatore del premier Fico è un 71enne fondatore di un club letterario

      Attentato a Robert Fico, il primo ministro della Slovacchia è gravissimo: colpi all'addome e al petto. «Vigile e stabile dopo l...

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