Il 2 Novembre è solo un giorno della memoria, la memoria delle persone che si sono amate e che non ci sono più,
ma che vivono nei ricordi di ognuno di noi,
ma che vivono nei ricordi di ognuno di noi,
opera dell'artista di Zavarh-Villanova delle grotte Dario Pinosa "2 Novembre" |
Il giorno di tutti i Santi, noto anche come Ognissanti, è una festa cristiana che celebra insieme la gloria e l'onore di tutti i Santi (siano o non siano stati canonizzati).
in Alta Val Torre era usanza mangiare tutti dalla stessa terrina come si usa nei paesi slavi |
da wikipedia |
Si avvicina il 31 ottobre e le bacheche di tutti i social, in tutto il mondo, sono invase da vampiri, mostriciattoli e fantasmi. “HALLOWEEN” lo chiamano, all’americana, ma siamo sicuri che sia una festa di una tradizione così lontana da noi?
Ho fatto qualche ricerca e quello che ho scoperto, dice l’esatto contrario, soprattutto per quello che riguarda la storia del Friuli.
Halloween oggi è conosciuto come “La notte delle streghe”, in cui esseri mostruosi sovrumani e di altri mondi possono arrivare sulla terra e mangiarsi il nostro cervello, o il nostro cuore, a seconda dei gusti. Epperò, la festività da cui è nato tutto, non era proprio così.
Halloween corrisponde al Capodanno celtico, una festa pagana di origine gaelica conosciuta con il nome “Samhhain”, parola che pare derivare dal un ternmine irlandese antico che significa “fine dell’estate”.
“Le celebrazioni di Samhain, sia quelle religiose sia quelle folkloristiche, hanno origine da un’antica festività del paganesimo celtico, che si suppone abbia influenzato anche la festa popolare di Halloween e la festività cristiana di Tutti i Santi” [da Wikipedia]
Quello che oggi si chiama Halloween era dunque la festività principale dell’antico calendario celtico e rappresentava l’ultimo raccolto agricolo.
Nella visione ciclica del tempo, tipica della cultura celtica, Samhain (o Capodanno celtico, o Halloween, fate voi) si trovava in un punto fuori dalla dimensione temporale che non apparteneva né all’anno vecchio nè a quello nuovo ed in quel momento, il velo che divideva la terra dei vivi con quella dei morti si assottigliava, e i due regni potevano comunicare.
Questo probabilmente indusse i Romani ad identificare lo Samhain con la loro festa dei morti (che però allora avveniva in periodi diversi dell’anno) ed ancora, in seguito alla cristianizzazione, nel 835 fu istituita da Papa Gregorio III la festa delle reliquie cristiane, diventata la festa di tutti i santi il 1° novembre, per combattere le superstizioni che nei secoli precedenti ed in tutte le religioni pagane, erano nate attorno al mito del Capodanno Celtico ed alla festa dei morti.
Una tradizione antichissima dunque, se si pensa che i Celti conobbero il periodo di massimo splendore nel IV-III secolo a.C. E se si pensa anche che a quel tempo i Celti dominavano un’area vastissima dell’Europa, è anche intuibile perchè questa ricorrenza abbia fatto il giro del mondo e ritorno, diventando il simbolo di miti e leggende da nord a sud dell’emisfero.
Come vedete, è una storia nata molto prima dell’America!
Halloween oggi
Perchè è rimasta una tradizione dei giorni nostri?
Dopo secoli e secoli, e secoli e secoli, e ancora secoli, Samhain è diventato Halloween, ha preso connotazioni diverse e diversi sono i modi per festeggiarlo, ma ha radici talmente antiche e radicate nella nostra cultura, che è impossibile dimenticarsene.
Ma il Friuli cos’ha a che fare con tutto questo?
“I Carni erano un popolo di lingua e cultura celtiche storicamente stanziato, a partire dal IV secolo a.C., nella regione alpina orientale e d il loro assoggettamento all’Impero romano ebbe luogo a partire dagli inizi del II secolo a.C., con la fondazione della colonia romana di Aquileia” [da Wikipedia].
Insomma, il Friuli ha una netta impronta celtica, i riti friulani più antichi si rifanno alla mitologia celtica: si pensi ai Beneandanti, dei “maghi” che facevano da tramite tra il mondo dei morti e quello dei vivi. O ancora, i Sbilfs, i folletti de boschi...
Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano
Ho un Uccello in primavera
che per me sola canta –
La primavera ammalia.
E quando l’estate s’avvicina –
E quando la Rosa appare,
Il pettirosso se n’è andato.
Ma non me ne rattristo
Sapendo che l’Uccello mio
Pur se volato via –
Impara al di là del mare
Nuove melodie per me
E tornerà.
Sicuri in una più salda mano
Custoditi in una più fidata Terra
Sono i miei –
Ed anche se adesso vanno via,
Dico al mio cuore in ansia
Essi sono tuoi.
In più sereno Splendore,
In più dorata luce
Vedo
Ogni piccolo dubbio e paura,
Ogni piccola discordia di quaggiù
Sparita.
Dunque non mi rattristerò,
Sapendo che l’Uccello mio
Pur se volato via
Da un albero lontano
Splendenti melodie per me
Invierà.
Fai ch’io per te sia l’estate
quando saran fuggiti i giorni estivi!
La tua musica quando il fanello
tecerà e il pettirosso!
A fiorire per te saprò sfuggire alla tomba
riseminando il mio splendore!
E tu coglimi, anemone,
tuo fiore per l’eterno!
La notizia di bambini azzannati da pitbull è sempre tragica e scioccante. Ecco alcuni incidenti recenti che coinvolgono pitbull: Campo...