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25 ago 2021
La strage di Torlano

Era infatti il 25 agosto 1944 quando, all’alba, si scatenò la feroce rappresaglia nazifascista quale reazione all’intensa attività partigiana nel paese e nel territorio circostante, specialmente montano, del Comune di Nimis.
L’azione fu infatti decisa dal Comando superiore delle SS di Trieste ed è ricordata come una delle pagine più orribili dell’ultimo conflitto, il cui fascicolo, come quello di altre stragi compiute sul suolo nazionale, finì nel cosiddetto “Armadio della vergogna”.
Trentatrè, come detto, le vittime innocenti, fra cui appunto donne e bambini: 24 di Torlano e 9 di Ramandolo. Una famiglia molto numerosa originaria della citata Portogruaro fu quasi del tutto sterminata da quello che è passato alla storia come il “boia di Colonia”.
Secondo gli ordini impartiti dalle autorità naziste, quale rappresaglia alla uccisione di un ufficiale tedesco, quella mattina di agosto doveva scorrere il sangue di quaranta persone del luogo, scelte a caso senza badare se fossero uomini, mamme o bimbi. Sette riuscirono a mettersi in salvo per cui le vittime, come detto, furono trentatrè, tra cui appunto intere famiglie. E la più duramente colpita fu proprio quella dei De Bortoli, mezzadri sfrattati dalla loro terra e giunti sotto il monte Plaiul in cerca di un po’ di fortuna: in nove furono barbaramente uccisi. Ma uno dei figli Paolo, che aveva sette anni (è scomparso ottantunenne tre anni fa), riuscì a salvarsi, protetto dal corpo della madre, e a farsi una vita, nonostante il tremendo trauma psicologico subito, come pure la sorella Gina, tredicenne, che riuscì a fuggire, sebbene avesse riportato gravissime ustioni causate dai vestiti avvolti dal fuoco. Nove martiri, insomma, soltanto in casa De Bortoli, mentre le altre persone trucidate appartenevano alle famiglie Comelli, Dri e Vizzutti, cognomi fra i più diffusi nella frazione di Nimis.
Il sacello-monumento dinanzi al quale si terrà è tenuta la commemorazione ufficiale custodisce i resti di quelle povere vittime che tre anni dopo l’Eccidio furono raccolti in cinque bare, solennemente tumulate nel cimitero del paese, lasciando la fossa comune di Torlano Inferiore perché proprio là fu consumata la strage del 25 agosto 1944. Sinistra premessa di quanto sarebbe accaduto poco più di un mese più tardi a Nimis capoluogo che il 29 settembre fu interamente dato alle fiamme.
—^—
In copertina, il sacello che custodisce i resti delle 33 vittime: all’interno, la lastra di marmo con i loro nomida
da fb
MITTELIBRO
Jasmin Frelih (nato nel 1986) è uno scrittore, editore e traduttore sloveno .È nato a Kranj , in Slovenia, nel 1986. Ha studiato lettere all'Università di Lubiana .
Il primo romanzo di Frelih Na/pol è apparso nel 2013 e ha vinto il premio per il miglior debutto letterario alla Fiera del libro slovena . Ha anche vinto il Premio Europeo per la Letteratura 2016 . In/Half , una traduzione inglese di Jason Blake, è stata pubblicata da Oneworld Publications nel novembre 2018 [2]
La sua prima raccolta di racconti Ideoluzije ( Tiny Ideologies ) è stata pubblicata nel 2015.
È editore di IDIOT , una rivista letteraria, ei suoi scritti e traduzioni sono apparsi nelle principali riviste letterarie in Slovenia. Traduce anche dallo sloveno all'inglese e viceversa.wikipedia
24 ago 2021
Dopo 13 anni una nascita
A Tamaroz in Comune di Chiusaforte dopo 13 anni è volata la cicogna.Una famiglia originaria di Gonars ha scelto di vivere in val Raccolana nel paesino di Tamaroz dove ci sono 10 abitanti compresa la nuova nata.La mamma Silvia Danielis lavora nella promozione turistica 2-3 giorni da casa, 2-3 giorni in ufficio.Silvia frequentava la val Raccolana da bambina ed ora ci vive con il suo compagno.
IL MERITO DI MOLTI EROISMI È DOVUTO A OCCHI CELESTI
I poeti sanno
che vanno abbattuti solo i pini diritti
ma non smettono
di camminare tranquillamente
e a testa alta
sul campo minato
e svegli e dormienti
procedono
come seguiti dagli sguardi
delle anime amate
che credono nei loro fragili corpi e nelle loro
tenere parole
(da Barbara e il barbaro, Il Narratore, 1995 – Traduzione di Jolka Milič)
JOSIP OSTI
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LA FRASE DEL GIORNO
Se sapessi che cosa è accaduto e sta accadendo nel mio Paese e nel mondo – ha detto una volta – non avrei bisogno di scrivere poesie, di pensare. Vivrei e basta.
JOSIP OSTI
Ivan Trinko
evidenzia
MAGGIOLATA DI GIOSUè CARDUCCI
Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e i...






