Il proverbio friulano della settimana
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14 nov 2021
proverbio friulano
Il proverbio friulano della settimana
13 nov 2021
GIORNATA MONDIALE DELLA GENTILEZZA
Giornata della gentilezza – 13 novembre
Origini
Il 13 novembre si celebra la “Giornata mondiale della Gentilezza”. La giornata mondiale della gentilezza è nata in Giappone grazie al Japan Small Kindness Movement, fondato nel 1988 a Tokyo, dove due anni prima si era costituito un primo gruppo di organizzazioni riunito nel World Kindness Movement (Movimento mondiale per la Gentilezza). E da lì, si è diffusa in tutto il mondo! In questo giorno bisogna promuovere l’attenzione e il rispetto verso il prossimo, la cortesia dei piccoli gesti, la pazienza, la cura, l’ascolto dei bisogni degli altri senza dimenticare i propri. La gentilezza è cortesia, buona educazione, dire parole come grazie, per favore, prego e scusa. Ma la gentilezza è anche essere altruista, generoso e disponibile con gli altri. La gentilezza è una pratica di attenzione e buone maniere che rende migliori noi e gli altri per questo dovrebbe essere festeggiata ogni giorno.
TRATTO DA https://maestramary.altervista.org/giornata-della-gentilezza.htm
10 nov 2021
Cristoglie (Slovenia) e la sua chiesa
A pochissima distanza dalla città di Trieste, allontanandosi appena appena un po’ dal mare, si va oltre il confine in terra slovena, e il territorio cambia, troviamo colline con prati ben tagliati e fertili, tantissime le vigne che come soldatini sembrano indicarci il percorso. Ci siamo informati nei giorni precedenti, abbiamo trovato un numero di telefono dove ci sono stati elencati orari di apertura, le norme imposte dal Covid 19, e il prezzo del biglietto.
E’ una bella domenica mattina, giungiamo sul posto abbastanza presto, la prima cosa che abbiamo visto è il campanile, si perché siamo venuti fin qui per visitare una piccola e bellissima chiesa fortificata.
Siamo a Cristoglie o come si scrive in sloveno Hrastovje, un piccolissimo paese di poche anime ben tenuto e curato, qui sopra una collina sorveglia le case tutt’intorno come se fosse una sentinella la chiesa della SS. Trinità.
Questa chiesa ha la caratteristica di essere è uno dei rari esempi di chiesa fortificata all’esterno, ma non solo, è un vero scrigno d’arte anche all’ interno.
Nei secoli passati aveva un doppio ruolo, era un luogo di preghiera, ma anche una fortezza dove la popolazione trovava rifugio durante le tante invasioni turche.
E’ stata costruita intorno al 1200, le mura di fortificazione risalgono al 1500, oltre al campanile che svetta verso l’alto si possono notare due torri dalle quali si avvistavano i nemici. La fortificazione ha una lunghezza particolare, 32 metri di lunghezza, 16 di larghezza e 8 di altezza.
Il numero 8 e i suoi multipli, l’8 è simbolo di giustizia, di prosperità, anche il simbolo dell’infinito, e quindi simbolo della morte.
Non ci sono testimonianze che avvalorino questa tesi una cosa certa però c’è, se all’esterno è molto bella, quando si varca la piccola porta di questa chiesetta si rimane veramente sbalorditi.
Il fatto che non sia di grandi dimensioni, è poco importante,
In seguito a dei lavori eseguiti nel 1949, sono tornati alla luce sotto una forma di intonaco moltissimi affreschi, la chiesa è tutta tappezzata di affreschi, grazie al genio e alla bravura del pittore istriano Giovanni de Castua, che ha reso queste mura un vero libro da sfogliare, la Bibbia dei poveri (biblia pauperum), con il solo ed unico scopo di spiegare alla popolazione analfabeta la visione religiosa medioevale.
E’ un eccezionale ciclo di affreschi risalenti al tardo Medioevo, e al rinascimento è uno dei più importanti cicli pittorici dell’Istria Slovena, si è potuto risalire con certezza grazie alla firma del pittore e alla data dell’anno in cui sono stati realizzati gli affreschi: il 1490. La chiesa ha tre navate, con presbiterio poligonale in facciata sull’arcata dell’abside centrale si trova il trono della Divina Misericordia, nelle arcate sottostanti sono rappresentati gli Apostoli,
nell’abside settentrionale troviamo i Santi Cosma e Damiano insieme ad una rappresentazione fuori dall’uso comune dei Re magi,

proprio sotto di loro c’è un'antica iscrizione in alfabeto slavo utilizzato dagli evangelizzatori cristiani che avevano il compito di convertire la popolazione, questa iscrizione ci permette di sapere che gli affreschi furono commissionati dal parroco di Kurbed Tomič Vrhovič ,ed eseguiti da Giovanni da Castua che ha firmato con il proprio nome Johannes de Castua e la data della realizzazione
In parte il muro della navata centrale, è decorato con l’incoronazione della vergine alla destra e alla sinistra ci sono le scene dell’annunciazione a Maria,
sulla volta centrale è raccontata la Genesi, ossia le origini del mondo,
la creazione dell’uomo, Adamo ed Eva
e la cacciata dall’Eden.
Sopra la porta si trovano i Santi protettori delle malattie infettive, come la peste, San Sebastiano, San Rocco e San Fabiano.
Oltre alla narrazione religiosa, ci sono affreschi che rappresentano la vita quotidiana, sulle volte della navata meridionale troviamo i mesi da gennaio a luglio, mentre sulle volte della navata settentrionale i mesi da agosto a dicembre, che ci raccontano le azioni che l’uomo svolgeva nell’arco temporale di un anno, dalla semina al raccolto, dalla vendemmia alla macellazione del maiale. Viene inoltre rappresentato l’anno (annus) , del tempo (tempus) e San Geronimo.
Nella parete settentrionale sfila il corteo della visitazione e dell’adorazione dei Re Magi. Sul lato occidentale è decorato il congedo da Erode.
Proprio sotto nella parete meridionale desta particolare attenzione la danza macabra. In quel periodo la peste mieteva vittime tra giovani ed anziani, non risparmiava nessuno, ne poveri ne ricchi, ci furono tante vittime, e ieri come oggi, ci viene raccontato che la morte arriva per tutti, non guarda il ceto sociale, non guarda l’età, in poche parole questo affresco ci ricorda “che dobbiamo morire”.
Questo tipo di pittura si sviluppò per lo più in Francia, ad Avignone. In Italia, in Trentino a Pinzolo,
in Lombardia a Clusone in provincia di Bergamo,
persino ad Atri in Abruzzo dove si trova la copia identica della rappresentazione di Avignone.
Marina Cernetig
Poesia di Marina Cernetig

Marina Cernetig, nata a Cernetig, nel comune di Stregna (UD) nel 1960, vive nel comune di San Pietro al Natisone (UD). Opera attivamente nell’ambito delle associazioni della comunità slovena della Provincia di Udine, è attiva nel campo culturale, letterario e teatrale. Per l’associazione teatrale Beneško gledališče ha tradotto e adattato testi di autori non solo sloveni.
Scrive poesie, prosa e testi teatrali nel dialetto sloveno delle Valli del Natisone.
Ha partecipato con successo a diversi concorsi letterari, i suoi testi sono presenti in diverse pubblicazioni ed antologie.
Nel 2007 ha pubblicato presso la ZTT-EST di Trieste la raccolta di poesie in dialetto sloveno, e traduzione letteraria slovena, »Pa nič nie še umarlo« (Nulla è ancora morto)
fonte per la biografia https://festivalitineranteinternazionalepoesia.wordpress.com/i-poeti/marina-cernetig-2/
testi da http://medea.provincia.venezia.it/est/trusgnach/mt1.htm#su
Svet Martin-San Martino
| Martino vescovo della Chiesa cattolica | |
|---|---|
| Martino in un affresco di Simone Martini | |
| Incarichi ricoperti | Vescovo di Tours dal 371 al 390 |
| Nato | 316 ca. |
| Deceduto | 390, a Candes-Saint-Martin |
È uno dei fondatori del monachesimo in Occidente.
La tradizione del taglio del mantello
Quando Martino era ancora un militare, ebbe la visione che divenne l'episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall'iconografia e dalla aneddotica. Si trovava alle porte della città di Amiens con i suoi soldati quando incontrò un mendicante seminudo. D'impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Udì Gesù dire ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi. Il termine latino per "mantello corto", cappella, venne esteso alle persone incaricate di conservare il mantello di san Martino, i cappellani, e da questi venne applicato all'oratorio reale, che non era una chiesa, chiamato cappella. (wikipedia)
Festeggiamenti di San Martino in Slovenia (Martinovanje)
Per la Festa di San Martino, cioè l’11 novembre, si rievoca l’onomastico di San Martino, il santo che secondo la leggenda trasforma l’acqua in vino. Ogni anno, in omaggio alla Festa di San Martino, si svolgono per l’intera settimana numerose celebrazioni tradizionali in onore di San Martino. Il santo è festeggiato in tutta la Slovenia, sia in paesi sia in città.
Proprio in questo periodo il vino matura e le celebrazioni di solito comprendono la benedizione della trasformazione del mosto “torbido” e “peccaminoso” in vino puro. Le feste in onore di San Martino di regola abbondano di gioia, musica, specialità gastronomiche locali e ovviamente – vino.
Sebbene le feste siano organizzate dappertutto, l’esperienza più genuina la si vive nelle cantine, nelle rivendite di vino sfuso e nei casotti tra i vigneti.
Rezijanske navade na koledarju - Gli usi di Resia sul calendario
Te rozajonski kultürski čirkolo »Rozajanski dum«, tej wsaki lëto, an paraćawa te növi kolindrin »Naš Kolindrin« za lëto 2022.
Za ta növaa kolindrina jë bilo zbrono pïset kej od nawad izdë w Reziji. Skuza litrate Daniela Buttola Ploca so bo molo vïdët, da kako se pradiwa noša dolïna čiž lëto ano za wöjo isaa tïtol to jë »Štaģuni ano nawade tu-w Reziji«. Somo napïsali po nes ano po laški, da kire nawade so bile ano da kire so ostale.
Te rozajanski kolindrin litos itako an bo spomonol, nejveć za te mlode, da kire nawade jüdi prit izdë w Reziji ni so mëli. (s. q.)
Anche quest’anno il circolo culturale resiano «Rozajanski dum» sta lavorando all’edizione 2022 del calendario resiano «Naš Kolindrin».
Per la nuova edizione è stato scelto di raccogliere materiale relativo alle usanze di Resia. Attraverso i testi di Daniele Buttolo Ploc si potrà scoprire come la Val Resia è lavorata nel corso dell’anno; per questo il titolo del 2022 è «Štaģuni ano nawade tu-w Reziji» (in italiano «Stagioni e usanze a Resia»). I testi sul calendario riporteranno, in dialetto sloveno resiano e in italiano, sia notizie relative agli usi di un tempo, sia notizie relative agli usi tuttora vivi.
Pensando alle giovani generazioni, nel corso del 2022 il calendario trasmetterà alla loro memoria anche le usanze che caratterizzavano la gente di Resia di un tempo.
https://www.dom.it/rezijanske-navade-na-koledarju_gli-usi-di-resia-sul-calendario/
9 nov 2021
Scuola plurilingue quasi al traguardo

Deželna odbornica za šolstvo Alessia Rosolen na obisku v šolah Kanalske doline/L’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen, durante una visita alle scuole della Valcanale
È di pochi giorni fa l’annuncio dell’approvazione della norma di attuazione della regionalizzazione della scuola da parte della Commissione paritetica Stato-Regione. Come dichiarato dall’assessore regionale all’Istruzione del Friuli-Venezia Giulia, Alessia Rosolen, si tratta di un passaggio decisivo, che permette l’avvio dell’istruttoria finalizzata a raccogliere i pareri dei Ministeri competenti e ottenere l’approvazione finale da parte del Consiglio dei ministri.
Delle prospettive che si aprono per la stabilizzazione della sperimentazione plurilingue nelle scuole della Valcanale, che ora è finanziata a progetto, abbiamo parlato con Renato Carlantoni, membro della Commissione paritetica Stato-Friuli-Venezia Giulia, che viene da Tarvisio e per questo si mostra abbastanza sensibile al tema.
«Il nostro percorso è stato abbastanza irto, non tanto per le difficoltà legate all’approvazione del testo da parte della Commissione paritetica, quanto per le continue cadute del governo». I membri della Commissione scelti dal Governo, infatti, decadono a ogni caduta di Governo e vanno, quindi, rinominati. Ricordiamo che i rappresentanti in quota statale sono Elena D’Orlando (ora presidente), Ivo Rossi e Sandra Savino, mentre quelli di nomina regionale sono Teresa Billiani, Salvatore Spitaleri e, appunto, Renato Carlantoni.
«Lunedì, 11 ottobre, la Commissione ha approvato all’unanimità il dispositivo presentato dall’assessore Rosolen con qualche piccola modifica. A inizio riunione ha portato i propri saluti la ministra agli Affari regionali, Mariastella Gelmini, che, ha detto, seguirà il progetto. Sia il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, sia l’assessore Rosolen ci stanno lavorando molto. Il discorso è molto complesso perché riguarda anche il personale Ata e alcuni principi di specializzazione scolastica regionale, con risvolti che vanno oltre il plurilinguismo», spiega Carlantoni.
«Il fatto che i componenti della Commissione abbiano approvato il documento all’unanimità è già un bel segnale, perché significa che tra i componenti del Governo e quelli della Regione si è trovata un’unità d’intenti intorno a un testo che è stato molto elaborato negli anni. Questo facilita il percorso governativo, che dipende dal ministero dell’Istruzione e da quello degli Affari regionali. Il prossimo passo è sicuramente quello che farà l’assessore Rosolen e che ha già fatto il presidente Fedriga verso i due ministeri. Adesso andrà capito quali saranno i paletti che il ministero potrà opporre rispetto alla regionalizzazione di alcune materie in ambito scolastico che sono di competenza statale. Serve un passaggio politico, di competenze ed economico. Il fatto di poter scegliere gli indirizzi scolastici e di avere in mano il personale Ata, comunque, è un passo avanti», ritiene Carlantoni.
«L’assessore Rosolen spera che questo percorso possa essere definito entro la legislatura», conclude l’ex sindaco di Tarvisio/Trbiž. «Aggiungo che il grosso lavoro fatto dagli assessori all’istruzione di Tarvisio e Malborghetto-Valbruna, Barbara Lagger e Alberto Busettini, con l’istituzione di un comitato tecnico-scientifico avallato dall’assessore regionale stesso è stato molto importante e utile, perché permetterà alla Valcanale di ritrovare le sue origini e di dotarsi di una specializzazione scolastica unica in regione e in tutta Italia». (Luciano Lister)
https://www.dom.it/vecjezicni-pouk-skoraj-na-cilju_scuola-plurilingue-quasi-al-traguardo/
Ivan Trinko
evidenzia
MAGGIOLATA DI GIOSUè CARDUCCI
Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e i...














