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25 mar 2021
Dantedì, la Giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta
Giovedì 25 marzo è il Dantedì, la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri che si celebrerà in tutta Italia. Due gli eventi digitali, organizzati dai luoghi della cultura del Ministero della Cultura, in programma a Udine.
Per il 700esimo anno dalla morte di Dante Alighieri, il Teatrino del Rifo riprende lo spettacolo D’Ante Litteram!, un coinvolgente viaggio di riscoperta della Commedia dantesca. Lo spettacolo è un appuntamento capace di rinnovarsi e di appassionare ogni volta nuovi spettatori alla poesia di Dante. Il ritorno del reading dantesco acquista anche il senso di un sentito ed emozionante omaggio a Pierluigi Cappello, il poeta e amico scomparso prematuramente.
Nel prezioso video, Pierluigi Cappello – proprio come Virgilio con Dante – accompagna gli spettatori fra i versi del terzo canto dell´Inferno, la prima soglia della città dannata, per iniziare la discesa fino al canto d´amore per antonomasia, il canto di Paolo e Francesca, giù giù fino al canto dell´incontro di Dante con Ulisse, autentico inno alla conoscenza che innalza l´uomo dai suoi istinti più contingenti. Fra un’introduzione e la successiva, la parola e la poesia passa alla voce di tre lettori danteschi, gli attori Rita Maffei (canto terzo), Giorgio Monte (canto quinto), Manuel Buttus (canto ventiseiesimo).
L'iniziativa sarà visibile online sulla pagina Facebook della Biblioteca Civica “V.Joppi”
Letture e commenti ai versi di Dante Alighieri, con musiche e trattamento dei suoni con tecnica binaurale e spazializzata con le registrazioni effettuate sul palcoscenico del Teatro Nuovo Giovanni da Udine nel febbraio 2021.
Tre ascolti disponibili in podcast sul sito del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, www.teatroudine.it .
Registrazioni audio di letture di versi danteschi, ad opera dell’attore e regista Giuseppe Bevilacqua e Serena Costalunga, con disegno del suono binaurale a cura di Alessandro Sdrigotti e Claudio Parrino. Ciascuna puntata è completata da tre brevi commenti del dantista Domenico De Martino. Musiche con brani di Liszt, Ligeti e Rachmaninov - eseguiti dal pianista Matteo Bevilacqua - e di Whitacre, Sato e Da Rold - cantati dal Coro Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro.
LA DONNA MIA
DANTE ALIGHIERI
TANTO GENTILE E TANTO ONESTA PARE
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente e d'umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova;
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.
(da Vita nuova, 1293)
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Oggi è Dantedì, la giornata nazionale fissata per ricordare il Sommo Poeta: il 25 marzo del 1300 infatti è il giorno in cui, secondo gli studiosi che hanno compulsato la Divina Commedia alla ricerca di indizi astronomici (la costellazione dell’Ariete) e storici (la crocifissione di Cristo), inizia il viaggio ultraterreno di Dante. Spulciando nello sterminato archivio delle poesie pubblicate, ho notato l’assenza di uno dei suoi sonetti più celebri, perfettamente inserito nel Dolce stil novo, manifesto della donna angelicata, che Dante trasforma in “speranza de’ beati” e “disiata in sommo cielo”, i prodromi di quella che poi sarà nella Commedia: Edoardo Sanguineti parla di “prodigioso dilatarsi della grazia che dalla donna procede e che mirabilmente si mostra efficace in tutte le persone e non solamente ne la sua presenzia ma ricordandosi di lei”.
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RAFFAELE GIANNETTI, "DANTE E BEATRICE NEL GIARDINO DI BOBOLI"
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LA FRASE DEL GIORNO
Amore e 'l cor gentil sono una cosa, / sì come il saggio in suo dittare pone, / e così esser l'un senza l'altro osa / com'alma razional sanza ragione.
DANTE ALIGHIERI, Vita nuova
da https://cantosirene.blogspot.com/
Proverbio delle Valli del Natisone -Nediške doline
L'asino più è sazio più scalza.
da http://www.lintver.it/ - raccolta di Giorgio Qualizza
24 mar 2021
Polka di Ezio Squalizza - Benecija - Valli del Natisone - Player Samuele...
Strassoldo, a Medieval hamlet in Friuli Venezia Giulia
Il nome appare per la prima volta su documenti friulani del 1190 dove si parla di un tale Bernardus di Straso. Lo storico seicentesco Palladio riprende una leggenda che ne fa risalire le origini a Rambaldo di Strassau, vissuto nel V secolo che combatté contro Attila. Ma la fonte non è certa e si tratta, più probabilmente, di un tentativo di ricostruzione a posteriori delle origini gentilizie, tipico di tutte le famiglie aristocratiche.
Fino al primo decennio del Cinquecento la famiglia degli Strassoldo omonimi del borgo, fu ricca e assai potente, i Conti avevano giurisdizione su numerose località del Friuli della Carinzia e della Carniola con diritto di vita e di morte sui sudditi.
Nel corso delle guerre della Lega di Cambrai (1508 - 1511), il castello, occupato dai Veneziani, venne conquistato dai 'federati' che invadevano il Veneto.
A seguito di questi avvenimenti la famiglia si disperse, ma non abbandonò del tutto la residenza friulana, tant'è vero che fu in grado di ricevere decorosamente importanti personaggi e prestigiose delegazioni com'è documentato storicamente.
In particolare, essa offrì agli Asburgo d'Austria una lunga serie d'importanti funzionari e generali, fra i quali spiccano, per importanza: Giulio Strassoldo di Sotto a lungo governatore della Lombardia austriaca; i tre fratelli Franziska Romana Strassoldo-Grafenberg moglie del feldmaresciallo Radetzky (si sposarono nel borgo), Michele che fu Governatore della Lombardia sotto il Radetzky, poi della Stiria, Consigliere intimo e Ciambellano imperiale austriaco, Giulio, comandante della Brigata Strassoldo nel corso della Prima guerra di indipendenza; il feldmaresciallo Kuhn fiero avversario di Garibaldi a Bezzecca.
Com'è intuibile, fino al 1918 il paese si trovava in Austria-Ungheria, a due passi dal confine italiano; quest'ultimo passava dove oggi si trova il mulino della tolle (ex dogana). Il cippo che demarcava il confine era il 67.
Il complesso monumentale
Il complesso monumentale appare al giorno d'oggi nel suo rimaneggiamento settecentesco, suddividendosi nel Castello di Sotto e il Castello di Sopra, lasciando comunque intravedere la conformazione dell'antico maniero utilizzato come strumento di difesa e offesa come doveva essere quando i documenti lo indicavano come "Il Castello delle due Torri" di cui rimane ancora memoria in una stampa del Settecento.
Monumenti - il Castello di Sotto
Vi si accede attraverso un'alta porta turrita la Porta Cisis che si apre sulla cerchia esterna delle mura detto girone che si apre in un viale circondato da casette del XVI secolo. Il Castello di Sotto comprende il complesso di edifici di si sviluppano intorno ad un cortile interno. L'edificio principale in forma rettangolare costituisce il cosiddetto "mastio" , la cui origine è incerta ma che subì vari rimaneggiamenti nel trecento, nel seicento e infine nel settecento quando la facciata orientale fu modificata in modo tale da far assumere al castello un po' l'aspetto della villa veneta.
Monumenti - il Castello di Sopra
Vi si accede superando un secondo ponte. Le origini di questo complesso si suppongono parallele al Castello di Sotto in quanto fanno parte di un unico possente insieme fortificato. Come l'altro maniero subì le stesse sorti, distrutto in due riprese dai federali della Lega di Cambrai.
Una lapide sull'edificio che ospitava la Cancelleria, un tempo archivio di tutta la bassa friulana, ricorda l'evento e le ricostruzioni effettuate nel 1749.
Ivan Trinko
evidenzia
MAGGIOLATA DI GIOSUè CARDUCCI
Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e i...


