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🌞Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine🌞 (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga

INNO SLOVENO

INNO SLOVENO "Vivano tutti i popoli che anelano al giorno in cui la discordia verrà sradicata dal mondo ed in cui ogni nostro connazionale sarà libero, ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!"❤️ FRANCE PREŠEREN poeta sloveno

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28 gen 2021

Citazione

 La vita è sostanzialmente tragica, ma qualche volta riesce ad essere meravigliosa.

(Woody Allen)

27 gen 2021

L'INVERNO D'ITALIA

 Il 27 gennaio -Giornata della Memoria-

Voglio segnalare una storia a fumetti su una pagina di storia italiana che pochi conoscono.

Due bambini nel lager: Davide Toffolo racconta “L'inverno d'Italia”

Gonars, provincia di Udine, 1942-43. Una pagina vergognosa e rimossa del nostro passato: i campi di internamento dove l'Italia deportò e lasciò morire migliaia di cittadini sloveni. Un folle progetto di pulizia etnica, narrato attraverso lo sguardo e i dialoghi di due bambini. Un graphic novel poetico, intenso, toccante: sullo sfondo i fatti, in primo piano la voce delle vittime dimenticate della Storia.
Una tragedia rimossa e dimenticata. Una pagina vergognosa della nostra storia. Davide Toffolo fa rivivere a fumetti la memoria di circa 300mila cittadini sloveni rastrellati e deportati in vari campi di concentramento in Italia dal regime fascista di Mussolini a partire dall'autunno del 1941. In questo toccante volume a fumetti, in libreria mentre si avvicina la ricorrenza della Giornata della memoria delle vittime dei lager (27 gennaio), l'autore prende spunto dalla storia del campo friulano di Gonars, in provincia di Udine, dove nel corso del 1942 furono internati migliaia di sloveni nel quadro di un terribile progetto di “pulizia etnica” dei vicini territori jugoslavi programmato dal nazifascismo. Tra i prigionieri, costretti a vivere in difficili condizioni di sovraffollamento, c'erano intellettuali, artisti, operai, insegnanti, anziani, donne e bambini. Circa 800 persone morirono nell'anno di attività di campo, soprattutto di malattie dovute alle precarie condizioni igieniche.
Attraverso lo sguardo ingenuo e spaventato e le voci narranti di due bambini, che nel dolore di Gonars costruiscono la loro amicizia, Toffolo ripercorre settant'anni dopo questa vicenda finora poco nota. “Il mio lavoro non è una cronaca o un reportage – spiega l'autore – ma una storia che si ispira a fatti veri: una riflessione sulla tragedia della deportazione, sulla pulizia etnica, sul piano folle degli italiani durante la Seconda guerra mondiale. I fatti sono quelli dell'epoca, filtrati attraverso la mia immaginazione e il mio amore per i fumetti, riletti con un approccio che ha debiti con Charles Schultz, Jules Feiffer e Debeurme, solo per fare qualche esempio”.
Un volume, “L'inverno d'Italia”, che ha richiesto un forte impegno di ricerca: non esistono molti documenti fotografici della storia di Gonars, ma restano i disegni dei tanti artisti sloveni che furono internati nel campo. Una parte di questo materiale di documentazione, conservato al Museo di storia contemporanea della Slovenia di Lubiana, è stata inserita nel libro, insieme alla ricostruzione dei fatti storici di quel periodo, a cura della docente di Storia dell'arte Paola Bristot.
“Come quasi tutti – dice Davide Toffolo – non conoscevo questa storia. Per gli sloveni noi italiani siamo stati il Male, e quando l'ho scoperto ho provato vergogna. Ho sentito il bisogno di raccontare questa vicenda, per tenere viva una memoria. Se nessuno in Italia si è preso la responsabilità di chiedere scusa, per riavvicinare popolazioni e sentimenti, forse posso provare a farlo io. Con le parole e i disegni di un fumetto”.




DAVIDE TOFFOLO
È tra gli autori più originali e amati sulla scena del fumetto italiano. A lui si deve la nascita di tre riviste che hanno fortemente segnato nuove vie per i comics in Italia: Dinamite (Granata Press), Mondo Naif (Star Comics) e Fandango (Panini). La sua ricerca sul linguaggio e sulle intersezioni tra il fumetto e altri modi del racconto lo ha portato a realizzare diversi graphic novel: dalla biografia del pugile friulano Primo Carnera a “Pasolini”, che è diventato anche uno spettacolo con musica e disegni live, fino a “Il Re bianco”, la storia del gorilla albino dello zoo di Barcellona, e a “Tres!” e alla serie di tre volumi “Cinque allegri ragazzi morti” (tutti pubblicati da Coconino Press). Davide Toffolo è anche la voce del gruppo rock “Tre allegri ragazzi morti”.(dal web)

Una storia da non dimenticare


 Il 27/01/1945 era la liberazione del campo di concentramento di Auscwitz.

Ida Pascolo, nata Filippig (Cornappo, 4 dicembre 1924 - Gosselies (Belgio), 15 settembre 2012), matricola 88542, venne arrestata con la sorella Augusta (14 marzo 1913 - 30 maggio 1997) nel febbraio 1944 in Italia per motivi politici. Erano impegnate a sostegno della resistenza, provvedendo al rifornimento dei tanti che si erano ribellati alla dittatura ed al dominio nazista. Curavano inoltre, tenendolo nascosto nella propria casa, un partigiano ferito, originario di Resia, di nome Arturo Siega. Tradite da un delatore, portate dapprima a Nimis poi a Trieste furono torturate affinché parlassero, (narrava Ida, "sentivo mia sorella urlare per un cerchio di ferro che le stringeva la testa, mentre a me schiacciavano i piedi con il calcio di un fucile"). Messe poi su di un treno via Brennero, furono instradate a Buchenwald, poi deportate a Auschwitz dove rimasero per circa un anno. Riuscirono a fuggire nel 1945. Le due sorelle sono sepolte al cimitero di Monteaperta (Italia).da fb

26 gen 2021

Per non dimenticare


 Se questo è un uomo

 Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)


Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui.

Primo Levi, Se questo è un uomo


Filo spinato
Su un acceso rosso tramonto,
sotto gl’ippocastani fioriti,
sul piazzale giallo di sabbia,
ieri i giorni sono tutti uguali,
belli come gli alberi fioriti.
E’ il mondo che sorride
e io vorrei volare. Ma dove?
Un filo spinato impedisce
che qui dentro sboccino fiori.
Non posso volare.
Non voglio morire.
Peter, bambino ebreo ucciso dai nazisti nel ghetto di Terezin


Aprile

 “Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere Felice.”

Anna Frank

da https://maestramary.altervista.org/giorno-memoria-poesie.htm

Nasce Izba, nuovo luogo di ritrovo a Topolò

 

Topolò nelle valli del Natisone


Nasce, a Topolò, Izba (o Izba-r, sul nome definitivo c’è ancora discussione), un piccolo spazio accanto al chiosco (struttura che funge da luogo di ristoro solamente durante la Postaja) che è stato da poco affidato in comodato dall’amministrazione comunale di Grimacco all’Associazione Robida, un gruppo di giovani che sta dando davvero nuova linfa al paese.

Izba (“Nelle case della Benečija l’izba è la stanza vicina alla cucina solitamente scaldata dalla peč. Qui si mangiava, si raccontavano storie e alle volte si dormiva, una stanza calda e accogliente. Questo è un po’ quello che vorremmo diventasse e nei prossimi mesi ci metteremo al lavoro, sperando di potervi invitare già questa primavera” spiega l’associazione) sarà un bar caffè con uno spazio di coworking, quindi possibilità di sala concerti, studio radiofonico, punto informazioni, galleria, sala di lettura, spazio per laboratori e altro. In primo luogo comunque ospiterà, come tanti bar/circoli gestiti da associazioni, i soci di Robida e quelli delle altre due associazioni che partecipano a questo progetto, ovvero l’associazione Topolò-Topoluove e il circolo culturale Rečan_Aldo Klodič.
I soci di Robida, spiega l’associazione invitando ad iscriversi, non solo avranno accesso al locale, ma verranno anche aggiornati sulle attività organizzate e potranno loro stessi proporre idee per rendere il luogo un po’ di tutti e un po’ speciale.

https://novimatajur.it/cultura/nasce-izba-nuovo-luogo-di-ritrovo-a-topolo.html

Ricordare il passato

 

Ricordare il passato


Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo.

GEORGES SANTAYANA
La vita della ragione


giorno-della-memoria

https://lunarioaforismi.blogspot.com/

25 gen 2021

Giorgio Gaber - La libertà


82 anni fa il 25 gennaio 1939 nasceva Giorgio Gaber.



Giorgio Gaber, pseudonimo di Giorgio Gaberščik (Milano25 gennaio 1939 – Montemagno di Camaiore1º gennaio 2003), è stato un cantautorecommediografoattorecabarettistachitarrista e regista teatrale italiano tra i più influenti dello spettacolo e della musica italiana del secondo dopoguerra.

Chiamato anche Il Signor G dai suoi estimatori, è stato anche un chitarrista di valore, tra i primi interpreti del rock and roll italiano alla fine degli anni cinquanta, (tra il 1958 e il 1960); inoltre, fu autore e attore teatrale, divenendo un precursore del genere del teatro canzone. È uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con due Targhe ed un Premio Tenco.
da wikipedia


Nella sua infanzia è stato colpito due volte dalla poliomielite. La prima a 8 anni, costatagli una paralisi alla mano per cui suo padre gli regalò una chitarra in modo da riabilitare le dita.

Ha imparato a suonare la chitarra seguendo la scia del fratello maggiore, Marcello.

La sua famiglia d’origine apparteneva alla media borghesia, e il suo cognome (del Goriziano sloveno) proviene dallo slavo ‘gaber’ (Carpinus betulus, albero delle betulacee) unito al suffisso -scek, che indica la provenienza (il cantante era dunque erede di antenati che vivevano in un’area ricca di carpini).



























Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

evidenzia

MAGGIOLATA DI GIOSUè CARDUCCI

  Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e i...

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