Respinta. Di Nuovo. Martina Oppelli non può accedere al suicidio assistito. La commissione medica ha emesso una seconda diagnosi sulla donna dopo che la stessa aveva chiesto una nuova valutazione delle sue condizioni dopo un primo diniego, il risultato – a distanza di un paio di anni – non è però cambiato. Oppelli è malata di sclerosi ed è dipendente da macchinari, farmaci e assistenza continua per le sue funzioni vitali. La donna va all’attacco: «Secondo i medici dovrei assumere ulteriori farmaci che potrebbero, o forse no, attenuare il dolore ma privandomi della lucidità e, dunque, della capacità di decidere. Dovrei sottopormi ad ulteriori esami diagnostici ed, eventualmente, permettere che il mio corpo sia violato da tubi, sonde o quant’altro. Non posso, non voglio, subire una tortura di Stato – prosegue aggiungo che – ho sempre pensato che tutte le battaglie fossero inutili: infatti, non siamo in guerra. Questo è un doveroso percorso giudiziario nel pieno della legalità per far valere il diritto di accesso al suicidio medicalmente assistito». Asugi in una nota ha precisato che la decisione della Commissione Tecnica multidisciplinare per l’accertamento dei requisiti individuata da ASUGI (con giudizio condiviso anche dal Nucleo Etico per la Pratica Clinica, cui in caso è stato sottoposto) ha confermato gli esiti della precedente valutazione ritenendo che, anche alla data attuale e nonostante il peggioramento lamentato dalla paziente, la stessa non possa ritenersi mantenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. GUARDA IL VIDEO
https://www.ilfriuli.it/cronaca/oppelli-asugi-altro-diniego-allaccesso-al-fine-vita/
Olga, I wish you a good weekend!
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