Tadej Pogacar chiude nel migliore dei modi la sua Grande Boucle, dominando anche la cronometro di Nizza e infilando il sesto successo di tappa in questa edizione. Lo sloveno vince il Tour per la terza volta in carriera, mettendosi alle spalle Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel.
Soprannominato Pogi e professionista dal 2019, viene considerato uno dei corridori migliori al mondo[2] della sua generazione[3] ed epoca, venendo equiparato a Merckx[4] e Hinault[5]. Ha caratteristiche di passista-scalatore, primeggia in salita e sul passo ed è dotato di un ottimo spunto in arrivi ristretti, oltre ad ottime qualità nelle corse a cronometro[6]. È inoltre abile anche su terreni accidentati come lo sterrato e il pavé. Tali caratteristiche, che lo rendono un corridore adatto sia alle gare a tappe che alle corse di un giorno, gli consentono, dal 28 settembre 2021, di essere in testa alla classifica mondiale individuale UCI.
In carriera ha vinto tre Tour de France (nel 2020[7], nel 2021 e nel 2024), un Giro d'Italia (nel 2024), due Liegi-Bastogne-Liegi (nel 2021 e nel 2024), tre Giri di Lombardia (nel 2021, nel 2022 e nel 2023), un Giro delle Fiandre (nel 2023), due edizioni della Tirreno-Adriatico (nel 2021 e nel 2022), due Strade Bianche (nel 2022 e nel 2024), due UAE Tour (nel 2021 e nel 2022), una Parigi-Nizza (nel 2023), un'Amstel Gold Race (nel 2023), una Freccia Vallone (nel 2023), diciassette tappe al Tour de France, sei tappe al Giro d'Italia, tre tappe alla Vuelta a España, la medaglia di bronzo in linea ai Giochi olimpici 2020 e la medaglia di bronzo in linea ai Mondiali 2023
DA WIKIPEDIA
Nel 2024 esordisce vincendo la Strade Bianche, dopo una fuga solitaria di 81 km. Nel mese di marzo vince la Volta a Catalunya, con 4 successi di tappa, e ad aprile vince la Liegi-Bastogne-Liegi, scattando sulla Côte de la Redoute. A maggio si presenta per la prima volta al Giro d'Italia, dove indossa la maglia rosa il secondo giorno dopo l'arrivo in salita al santuario di Oropa, mantenendola fino all'ultima tappa con arrivo a Roma. Il trionfo alla corsa rosa è coronato da ben sei vittorie di tappa (Oropa, Perugia, Prati di Tivo, Livigno, Santa Cristina Valgardena e Bassano del Grappa), oltreché dalla vittoria della classifica scalatori e dal distacco sul secondo classificato Daniel Martínez di ben 9'56". Si presenta quindi alla Grande Boucle da super favorito, primeggiando già dalle prime giornate sui rivali in classifica Vingegaard ed Evenepoel e conquistando definitivamente la maglia gialla vincendo la quarta tappa con arrivo a Valloire: anche in questo caso lo sloveno riesce ad imporsi in sei tappe, vincendo anche le tappe pirenaiche di Pla d'Adet e Plateau de Beille, il tappone alpino di Isola 2000, l'ultimo arrivo in salita del Col de la Couillole e la cronometro finale con arrivo a Nizza. Questo successo, peraltro, lo ascrive al ristretto numero di ciclisti in grado di conquistare Giro e Tour nel corso della stessa annata, furono solamente otto i ciclisti ad conquistare le due corse più prestigiose: Fausto Coppi 1949, 1952, Jacques Anquetil 1964, Eddy Merckx 1970, 1972,1974, Bernard Hinault 1982, 1985, Stephen Roche 1987, Miguel Indurain 1992, 1993, Marco Pantani 1998 e Tadej Pogacar 2024.[3
Evviva lo sport, sempre!
RispondiEliminaBen fatto!
RispondiEliminaCiao Olga! Buona nuova settimana!🙂🌞🌷
RispondiEliminaBuona settimana anche a te!
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