BUON ANNO
BON AN
SREČNO NOVO LETO
FOHES NEUES JAHR
BUON ANNO
BON AN
SREČNO NOVO LETO
FOHES NEUES JAHR
Dicembre è questa immagine
della pioggia che scroscia a rotaia di treno,
e diffonde un odore di carbonella e campi.
Dicembre è un giardino, è una piazza
in fondo alla città
a fine di una notte,
e la visione in fuga di porticati.
E gli occhi immensi
– tizzoni spalancati –
nel viso bruno di una
che trema come un passero fradicio.
Ha in mano un paio di scarpe rosse,
eleganti, fiammanti come un uccello
esotico.
Il cielo è nero e grigio
e rosa verso gli orli,
la luce dei lampioni un relitto giallognolo.
A un rovescio di pioggia, io attraverso,
piangendo,
vile come uno straccio, fradicio fino
all’anima.
(da Poesia, n. 200, Dicembre 2005 - Traduzione di Lucia Valori)
Quest'anno Natale
mi ha fatto un bel dono,
un dono speciale.
Mi ha dato allegria,
canzoni cantate
in gran compagnia.
Mi ha dato pensieri.
parole, sorrisi
di amici sinceri.
Dei vecchi regali
non voglio più niente.
A ogni Natale
io voglio la gente.
.
Un dono speciale – come il poeta bresciano Roberto Piumini – è quello che vi auguro di trovare oggi, nel giorno di Natale: gli affetti, l’allegria, la gioia di ritrovarsi attorno alla tavola da pranzo a raccontarsi, a giocare, a mangiare dolcetti, a bere liquori, a ridere, a commuoversi anche pensando a chi non c’è più. Insomma, Natale…
da Il canto delle sirene
.
Questo premio, a cadenza biennale, intende dare un riconoscimento alle persone che operano nel campo del folclore e si distinguono nella ricerca, salvaguardia e divulgazione del grande patrimonio folcloristico della nostra Regione. Anche se tradizionalmente è ospitato a Pasian di Prato, da alcune edizioni il Premio è stato organizzato in diverse località della Regione, sede di importanti Gruppi folcloristici che aderiscono all’Associazione stessa.
Associazione tra i Gruppi folcloristici della Regione Friuli Venezia Giulia ha sede a Pasian di Prato e riunisce 13 gruppi folcloristici da tutta la Regione. Istituita nel 1986 grazie all’impegno del primo presidente, Giorgio Miani, dal 2007 è stata presieduta da Michele Gasparotto, entusiasta regista aiutato dal segretario Claudio Degano. Dal 2017 alla guida del sodalizio è subentrato Fausto Di Benedetto, presidente del Gruppo folcloristico Pasian di Prato. Il Premio Folclôr tal cûr è una delle iniziative indette dall’Associazione tra i Gruppi folcloristici della Regione Friuli-Venezia Giulia, grazie al sostegno dell’Unione Gruppi folcloristici del Friuli Venezia Giulia e della Regione Friuli-Venezia Giulia.
L’edizione 2023 è stata organizzata dal Gruppo folcloristico Val Resia in collaborazione con l’Associazione e il sostegno del Comune di Resia.
Ogni Gruppo ha premiato una persona e per Resia si è deciso di premiare Catia Quaglia Biderlinawa, con la seguente motivazione. «Catia Quaglia merita questo riconoscimento per la passione e determinazione profusa in questi anni nella valorizzazione del canto popolare, primo presidente donna del gruppo folkloristico “Val Resia” Aps., cofondatrice del coro femminile “Rože Majave”, coordinatrice del coro spontaneo femminile del gruppo nonché autrice di fiabe e poesie che arricchiscono il grande patrimonio culturale resiano ». Alla bella iniziativa hanno partecipato circa 150 persone. Per ognuno dei gruppi coinvolti, poi, è intervenuta una coppia vestita con l’abito tradizionale del luogo rappresentato. (Sandro Quaglia)
Dal Dom
Sei nato nel mucchio d’ombra,Signore,
per narrare il sorgere del giorno,
per essere luce che avvolge,
mano che strappa le spine
ed il pianto del cuore.
Puro fra la terra offesa
benedici il nostro andare,
sparpagli la semina di Dio
tra sterpeti e silenzio,
passi nelle nostre tenebre
per farci fiorire ai piedi
zolle di primule.
Vieni tra lupi e pecore,
case abbandonate e gelo,
per aprire un suono di campane,
occhi di stelle e parole divine
che vivono nel tuo cuore.
Stacchi dal tuo saldo ceppo
fior di luce e amore di Dio
a chi cammina nel buio.
Porti via i venti intrisi di lacrime,
le cieche caverne del male
dove brucia la tristezza
che ci veste.
Paghi con i fiori
gli occhi stanchi e le povertà
che ti pregano,Signore.
Viljem Černo
dal Med Nami del 2001
Guglielmo Cerno, conosciuto anche come Viljem Černo (Lusevera, 24 luglio 1937 – Lusevera, 22 luglio 2017), è stato un saggista, poeta, insegnante ed etnografo italiano della minoranza slovena.
Cerno è considerato uno dei protagonisti della vita culturale, associativa e politica degli sloveni in Italia, specificatamente della Slavia friulana[1][2], tanto da venir appellato con il titolo di “čedermac della Benecia”[3][4].https://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_Cerno
dal Dom Considerata la necessità di intervenire a tutela della salute pubblica per prevenire e controllare le malattie infettive trasmissi...