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«Meteorite» avvistato in Puglia e Basilicata, boom di segnalazioni

CASARSA


 Poesie friulane a Casarsa di Pier Paolo Pasolini

(1941-43)
Casarsa ( segue traduzione)
Dedica
Fontana di aga dal me país.
A no è aga pí fres-cia che tal me país.
Fontana di rustic amòur.
Casarsa
Dedica
Fontana d'acqua del mio paese.
Non c'è acqua più fresca che nel mio paese.
Fontana di rustico amore.
Le risorgive di Codroipo.Luoghi vicini a quelli della poesia

Pust San Pietro al Natisone 2023

Incendi dolosi

 

I carabinieri della compagnia di Sacile, coadiuvati dai colleghi della stazione di Aviano e Caneva, hanno arrestato in flagranza di reato Roberto Poletto, 50 anni di Sarone di Caneva, autore degli incendi dolosi recentemente appiccati in area boschiva ad Aviano e Caneva, nonché di molteplici incendi sviluppatisi nei comuni di Caneva, Polcenigo e Cordignano nei mesi di luglio e agosto del 2022. L’indagine è iniziata nel mese di luglio del 2022 quando 4 incendi ravvicinati (precisamente nei giorni del 19, 22, 25 e 27 luglio) si sono sviluppati in aree boschive soprastanti l’abitato di Caneva e in particolare nelle località “Lama di Carpen” e limitrofe.


Giornata del gatto

disegno di Nicoletta Costa
dal web

 W I GATTI !

🐾🐾🐾
Oggi 17 febbraio, giornata del gatto.
E Rodari scrive:
IL GIORNALE DEI GATTI di Gianni Rodari.
( I sogni dei gatti senza casa...)
I gatti hanno un giornale con tutte le novità
e sull’ultima pagina la “Piccola Pubblicità”.
“Cercasi casa comoda con poltrona fuori moda:
non si accettano bambini perché tirano la coda”.
“Cerco vecchia signora a scopo compagnia.
Precisare referenze e conto in macelleria”.
“Premiato cacciatore cerca impiego in granaio”.
“Vegetariano, scapolo, cerca ricco lattaio”.
I gatti senza casa la domenica dopo pranzo
leggono questi avvisi più belli di un romanzo:
per un’oretta o due sognano ad occhi aperti,
poi vanno a prepararsi per i loro concerti.
GIANNI RODARI. 🐾🐾🐾

buona giornata

 


FILI-NITI poesia di Viljem Cerno


 Niti

Kuó nas zadaržuje
živieti kle,
malo judi,
stari,
za plakati nad nami?
Dan za dnjen
so odšli.
Za malo ne bo
še nas za se srenćevati.
Se zaprejo
nova urata.
A mi postanemo,
ćemo nositi s Tabo
naše težkosti.
Nas veže trava,
zapuščenè njive, š
umenje Mališčáca
med kámanjen Velike lave.
Zvečer čakamo
spanje al smart,
ki na nie odšla
s tieh krajeu.
Fili
Che cosa ci trattiene
a vivere quassù
pochi,
vecchi,
a piangere sopra di noi?
Un dopo l'altro
se ne sono andati.
Tra poco non ci saremo
neppure noi
a fare compagnia.
Si chiuderanno
nuove porte.
Eppure noi restiamo,
portiamo con Te
i nostri pesi.
Ci lega l'erba
del campo incolto,
il rumore del Malischiat
tra i sassi del Gran Monte.
La sera aspettiamo
il sonno o la morte,
che non è andata via
da questi luoghi.
Viljem Černo

Terremoto

città intere rase a terra,

la terra sussulta,

ovunque morti,

sembra la fine del mondo.

Carnevale nelle regioni italiane


Maschera del Carnevale di Venezia

Soprattutto il Carnevale di Venezia e il Carnevale di Viareggio, ma anche il Carnevale di Acireale ed il Carnevale di Ivrea, hanno una fama che travalica i confini nazionali e sono meta di turisti provenienti sia dall'Italia, sia dall'estero[35].

Carnevale di Venezia

Nel 1797, con l'occupazione francese di Napoleone e con quella successiva austriaca, nel centro storico la lunghissima tradizione del Carnevale veneziano fu interrotta per timore di ribellioni e disordini da parte della popolazione. Solamente negli altri centri della Laguna di Venezia, come Burano e Murano, i festeggiamenti di Carnevale proseguirono il loro corso, anche se in tono minore, conservando un certo vigore ed allegria. Quasi due secoli dopo, nel 1979, la secolare tradizione del Carnevale di Venezia risorse e nel giro di poche edizioni il Carnevale di Venezia è tornato a ricalcare con grande successo le orme dell'antica manifestazione. Nei vari anni, il Carnevale è spesso dedicato ad un tema di fondo, al quale ispirarsi per le feste e gli eventi culturali di contorno. L'attuale Carnevale di Venezia è diventato un grande e spettacolare evento turistico, che richiama migliaia di visitatori da tutto il mondo.

Carnevale di Viareggio
Danza del drago a Viareggio

Il Carnevale di Viareggio ha origine nel 1873 ed è uno dei più importanti e maggiormente apprezzati carnevali a livello internazionale. Secondo alcuni, è annoverato, insieme a quello di Venezia, tra i dieci migliori carnevali al mondo[36]. A caratterizzarlo sono i carri allegorici più o meno grandi che sfilano nelle domeniche fra gennaio e febbraio e sui quali troneggiano enormi caricature in cartapesta di uomini famosi nel campo della politica, della cultura o dello spettacolo, i cui tratti caratteristici, specialmente quelli somatici, vengono sottolineati con satira e ironia. È a Viareggio infatti che nasce il primo carro allegorico in carta pesta nel 1925. Ed è qui che vengono realizzati i carri più grandiosi in questo materiale, carri che passano i 20 metri d'altezza realizzati da più di 25 ditte che coinvolgono più di mille artigiani[37]

L'antico Carnevale di Acireale vicino a CataniaSicilia
Carnevale di Acireale

Il Carnevale di Acireale, è uno dei più antichi della Sicilia e si svolge ogni anno nella città di Acireale, in provincia di Catania. Tra le sue caratteristiche vi è la sfilata di carri allegorici; in alcuni di essi si utilizzano migliaia di fiori freschi disposti uno a fianco all'altro e perciò sono detti carri infiorati. I carri danno il loro spettacolo anche di notte, attraverso migliaia di lampadine e luci, movimenti spettacolari e scenografie in continua evoluzione durante le esibizioni. I carri infiorati sono tipici anche di diversi carnevali della Costa Azzurra e della Liguria.

Battaglia delle Arance allo Storico Carnevale di Ivrea
Carnevale di Ivrea

Lo Storico Carnevale di Ivrea, famoso per il suo momento culminante della Battaglia delle Arance, è considerato uno tra i più antichi e particolari al mondo[38], seguendo un cerimoniale più volte modificatosi nel corso dei secoli. L'intero carnevale rappresenta, sotto forma di allegoria, la rivolta dei cittadini per la libertà dal tiranno della città, probabilmente Ranieri di Biandrate, ucciso dalla Mugnaia su cui si apprestava a esercitare lo ius primae noctis. Fu quell'evento a innescare la guerra civile rappresentata dalla battaglia tra il popolo e le truppe reali che viene rievocata durante il carnevale, dove le squadre di Aranceri a piedi (ossia il popolo) difendono le loro piazze dagli aranceri su carri (ossia l'esercito) a colpi di arance a rappresentare le frecce, mentre tra le vie della città sfila il corteo della Mugnaia che lancia dolci e regali alla popolazione.https://it.wikipedia.org/wiki/Carnevale

LOJZE BRATUŽ

 


Ricordiamo, oggi, LOJZE BRATUŽ

Era il 16 febbraio 1937
TU ED IO, TRE ANNI DI VITA INSIEME
di Ljubka Šorli
Quanto ho sofferto, quanto per te ho tremato
quel triste giorno di amara memoria,
quando una mano crudele ti ha dato
assenzio letale da bere per forza.
Le campane di Podgora con dolcezza
annunciavano il Natale. Il tuo coro
già cantava canti sacri al Santo Bimbo,
accompagnati dall'Isonzo tra le sponde.
Il canto tacque...E la Chiesa sul Calvario
fu avvolta dal silenzio dell'attesa.
La durezza della colpa fu tremenda.
Lojze Bratuž , musicista, compositore Sloveno di Gorizia, venne prelevato davanti alla Chiesa di Piedimonte il 27 dicembre 1936 - unica sua colpa, quella di aver diretto un coro sloveno e di aver amato la propria lingua. Condotto alla sede del fascio fu costretto ad ingurgitare un intruglio di olio minerale e benzina. Morì in ospedale, dopo un'agonia durata un mese e mezzo, il 16 febbraio 1937.
Riposa nel camposanto di Gorizia.



Frittelle allo zabaglione

 


Frìtulis cul zabajòn

di Roberto Zottar
Con l’arrivo di febbraio, con l’aria pungente e qualche bella giornata di sole, si fa strada anche quell’atmosfera di festa tipica del Carnevale con i suoi dolci fritti caratteristici. La Contessa Perusini nel suo testo “Mangiar e ber friulano” ne annovera molti. Ci sono i crostoli e i ravioli fritti, cioè quei dolci ripieni simili ai famosi Rafiòi Dòlzi, che secondo documenti medievali, venivano anche offerti in dono alle personalità in visita a Trieste da parte della Comunità Tergestina. Ci sono molte ricette di “frìtulis”, frittelle, che lei ricorda come uno dei dolci più popolari ed anche dei più antichi del Friuli, tanto che, ricorda, si trovano loro riscontri nel Libro di cucina del XIV secolo e nel “De honesta voluptate et valtudine” del Palatina. Questo libro del 1485 è il primo testo a stampa in assoluto del Friuli, edito a Cividale ed è di cucina. Oltre alle frìtole di pasta al lievito, quelle per capirci piene all’interno, Perusini riporta anche delle frittelle dolci che sono vuote. Lei commenta queste frittelle dicendo che “… ora sono chiamate “beignets”, ma altro non sono che le nostre frittelle di impasto più semplice, ribattezzate con nome francese”.
Oggi vi presento quindi frittelle che sono realizzate con pasta da bignè fritta, o detto meglio in francese come “pâte à choux”, che, essendo vuote, si riempiono dopo fritte di tanta golosa crema e… attenti nel mangiarle!, perché la crema vi può colare appena le addentate!
Ma dato che “co le cjacole non se impasta frìtole” passo subito alla ricetta. In una casseruola fate bollire 200 g d’acqua con 30 g di burro e 20 di zucchero e un pizzico di sale. Unite tutti in una volta 140 g di farina e mescolate con una spatola fino a che l’impasto si stacca dalle pareti della pentola. Togliete dal fuoco e incorporate, una alla volta, 3 uova grandi o 5 piccole, altri 70 g di farina, due cucchiai di rum, scorza grattugiata di limone e arancia, 40 g di uvetta e 20 g di scorza candita d’arancia a cubetti e, segreto, un pizzico di ammoniaca per dolci presa in farmacia.
Prendete la pasta a cucchiai e friggetela in olio a 180°. Una volta dorate, scolate le bignole con una schiumarola e passatele nello zucchero semolato. Per farcirle fate una crema allo zabaione montando bene 8 tuorli con 235 g di zucchero e aggiungete 45 g di farina. Scaldate 260 g di vino Marsala secco con 70 g di vino moscato, versatevi i tuorli montati e portate a bollore. Raffreddate velocemente questa crema, che è una versione moderna dei dolci “zabajon” della Contessa Persusini, e farcite poi con generosità le frittelle.
Buon Appetito!

Buongiorno

 


Ogni giorno è un nuovo giorno.

Tutto da inventare,
tutto da vivere,
tutto da godere.
L’alba lo posa sul palcoscenico della tua vita,
e se ne va.
Il nuovo giorno è tuo, t’appartiene,
nessuno te lo può portare via.
Puoi farne ciò che vuoi.
Puoi farne un capolavoro o un fiasco.
Perché sei tu il soggettista…
Perché sei tu il regista…

(Omar Falworth)

Primo piano sul Dom del 14/2

 


«Benecia turisticamente attrattiva» è il titolo di apertura dell’edizione del 14 febbraio del quindicinale Dom. La Benecia è viva e crede fermamente che un futuro per le comunità di montagna della Slavia Friulana è possibile, nonostante il drammatico spopolamento delle terre alte e i decenni di immobilismo e contrasti generati dalla Guerra fredda. Dopo le consultazioni aperte a tutti i soggetti interessati al progetto di sviluppo turistico «Benecia 2023-2028», promosso dall’Istituto per la cultura slovena, lo confermano senza alcuna incertezza anche i workshop tenuti sul territorio in autunno e la prime indicazioni di elaborazione strategica (cioè quella che detta gli obiettivi fondamentali del piano) Se ne è parlato lunedì 30 gennaio nella sala consiliare di San Pietro al Natisone, davanti ad un pubblico delle grandi occasioni. Non solo per la numerosità, ma soprattutto per le qualificate presenze: rappresentanti dei Comuni delle Valli del Natisone, Torre, Resia e Valcanale, del Consiglio regionale, di Promoturismo FVG, operatori turistici e culturali locali e numerosi cittadini. C’è, insomma, la consapevolezza che questo progetto, lanciato la primavera scorsa dall’Istituto per la cultura slovena, costituisce forse l’ultima spiaggia per la Benecia.

dal Dom

Godiamoci la vita

 „Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse il primo, come se fosse l'ultimo.“ —  Friedrich Nietzsche


Fonte: https://le-citazioni.it/frasi/149945-friedrich-nietzsche-vivi-ogni-giorno-della-tua-vita-come-se-fosse-il-p/


Siamo una comunità senza confine

 


Dopo due anni di pausa, in cui tuttavia i contatti non si sono mai fermati davvero, si è potuto quasi palpare con mano il desiderio di collaborazione all’incontro tra i sindaci del Posočje e della Slavia che si è svolto sabato, 21 gennaio, nel municipio di Kobarid, prima del tradizionale incontro d’inizio anno tra gli sloveni della provincia di Udine e del Posočje.

Oltre al padrone di casa, il sindaco Marko Matajurc, per parte slovena sono intervenuti i sindaci di Bovec, Valter Mlekuž, Tolmin, Alen Červ, e il prefetto di Tolmin, Simon Leban. Dall’Italia, invece, il vicesindaco di Resia/Rezija, Giuliano Fiorini, e i sindaci di Savogna/Sauodnja, Tatiana Bragalini, Pulfero/Podbuniesac, Camillo Melissa, San Leonardo/Svet Lienart, Antonio Comugnaro, San Pietro/Špietar, Mariano Zufferli, Grimacco/Garmak, Eliana Fabello, e Drenchia/Dreka, Francesco Romanut.

continua https://www.dom.it/smo-brezmejna-skupnost_siamo-una-comunita-senza-confine/

Premio ad Andreina Trusgnach

 


La poetessa slovena delle Valli del Natisone ANDREINA TRUSGNACH è stata premiata a Trieste in occasione della giornata della cultura slovena.Andreina Trusgnach, soprattutto negli ultimi anni, è diventata famosa in quasi tutta Italia con le sue poesie, che scrive nel suo nativo dialetto sloveno e in cui tocca una grande varietà di argomenti, come lei regolarmente - e anche con molto successo, come lei ha già ricevuto un centinaio di premi, diversi primi premi - partecipa a concorsi di poesia (oltre a concorsi di prosa); si è anche presentata più volte in Slovenia.

Ti vogliono far morire Benečija,
l'ho capito.
Pensano di non trovare sveglio nessuno
quando verranno di notte, come ladri.
Ma noi li aspetteremo alzati
e tutti assieme, in mezzo al paese,
canteremo con forza quei canti
che ci hanno insegnato gli anziani.

Canteremo ed essi verranno con le forbici
per tagliarci la lingua
ma le canzoni si saranno giŕ levate nel cielo
in alto, in alto
sveglieranno tutte le persone del mondo
e tutti le udiranno e per questo
non potranno piů morire.

COMPLIMENTI ANDREINA!!!


La musica

 Se dunque la musica ha un maggior numero di amatori che non la poesia, o l'architettura, o la scultura, questo non si deve al fatto che essa è «più spirituale», come suol dirsi, bensì al fatto inverso: che è più sensuale.

VITALIANO BRANCATI, I piaceri

DOCUFILM su Viljem Cerno e Izidor Predan


 Domani sera, ore 18:00, allo SMO di San Pietro al Natisone - Špeter sarà proiettato il docufilm di Aljaž Škrlep su Guglielmo Viljem Cerno di Lusevera/Bardo, politico, saggista, poeta e uomo di grande sensibilità e cultura, tra i fondatori del Centro Ricerche Culturali e del Museo. Tutti invitati!

Zejtra ta na 18.00 čiu Špietru, ćemo nardate Viljema Černa z filmom. Aljaž Škrlep je intervištou njea znance, ki nu so a nardale. Ćemò se dan bot poslušate njeà besiede. Pridita sousje!

PROVERBIO DELLA SETTIMANA

 




Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei campi
“Se al neveê a San Valentìn tal caratêl nol entre vin” ovvero se nevica il giorno di San Valentino (14 febbraio) nella botte non entra vino, brutta annata in vigna.

Poesia di Antonia Pozzi

 


ANTONIA POZZI

NOTTE DI FESTA

Sgrana gli occhi, soldato alpino,
stringi più forte la tua ragazza:
sono venute le signorine
a ballare nella tua osteria.

Che belle rose di carta gialla
alle pareti di legno d'abete.
Chi suona
con le trombette di carnevale?
Vino.
E frittelle unte.
Una stella filante verdolina
lega i tuoi chiodi
alle mie scarpe
d'argento.
Chi strilla
con le trombette di carnevale?

Oggi sotto al Cristallo
è caduta la valanga.

Non bestemmiare, soldato alpino:
batti gli occhi nell'aperta notte.

da 

Le signorine ballano ancora.
Come sono strane
queste mie spalle nude:
chi cercava
le mascherette di cartapesta?
io canto
un sonnolento ritornello.
E già sui vetri illividisce e intesse
gelate fioriture l'alba:
segna
palpebre viola,
pallide labbra nella stanza spenta.
In alto
tu fra i mortali blocchi
erri solo:
scavano ferree le tue mani rosse.

Vuota sotto una croda
nella prima
aurora
la slitta attende
coi suoi rami verdi
in croce.

Misurina, 6 gennaio 1936

(da Parole, 1939)

da https://cantosirene.blogspot.com/2015/02/trombette-di-carnevale.html

Poesia di Alda Merini

 


Alla tua salute amore mio – Alda Merini

Accarezzami, amore,
ma come il sole
che tocca la dolce fronte della luna.
Non venirmi a molestare anche tu
con quelle sciocche ricerche
sulle tracce del divino.
Dio arriverà all’alba
se io sarò tra le tue braccia.

Proverbi di San Valentino

 

vignetta di Moreno Tomazetig 
dal Dom


Proverbi di San Valentino 

*A Sant Valentin l'unviar al fas l'inchin.
*A San Valentino l'inverno fa l'inchino


* Svet Valentin ima ključ od korenin.(Slovenia)
* San Valentino ha le chiavi delle radici.

BUON SAN VALENTINO


PERDUTO E' TUTTO IL TEMPO CHE IN AMOR NON SI SPENDE.
Torquato Tasso

Anche Cecutti nella Lista Fedriga

 


Anche il sindaco di Taipana, Alan Cecutti, scende in campo per un seggio in Consiglio regionale. Sarà, infatti, candidato nella lista del presidente Massimiliano Fedriga. Nella stessa squadra è confermata la presenza di Giuseppe Sibau, di Iesizza (San Leonardo), che dopo due mandati da consigliere regionale di Autonomia responsabile ha deciso di cambiare compagine. Le elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia si terranno il 2 e 3 aprile. Salvo novità dell’ultima ora, saranno quattro i candidati alla presidenza. Per il centrodestra correrà l’uscente Fedriga, sostenuto oltre che dalla propria lista anche da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Autonomia responsabile. Per il centrosinistra, senza Cittadini e Più Europa ma con il Patto per l’autonomia, scende in campo l’autonomista friulano Massimo Moretuzzo. Della coalizione fa parte anche la Slovenska Skupnost, che anche stavolta è apparentata al Pd, per cui otterrà un seggio se raggiungerà l’uno per cento dei voti. Il terzo polo (Azione e Italia Viva) schiera Alessandro Maran, mentre Giorgia Tripoli è la candidata di Insieme liberi.

https://www.dom.it/tudi-cecutti-na-fedrigovi-listi_anche-cecutti-nella-lista-fedriga/

NEMESIA: BALCONE MULTICOLORE ANCHE A FEBBRAIO



di Alessandro Squizzato
La Nemesia è un pianta erbacea originaria del Sud Africa caratterizzata da tanti fiorellini variopinti, fiori simili a Bocche di Leone, che sbocciano da febbraio fino a novembre, nelle zone più fresche della Penisola. La chioma tende a ricadere sul bordo di vasi, ciotole e cassette formando un piacevole tappeto colorato, quindi perfetta per il terrazzo. Non richiede molte cure e cresce rapidamente, sia al sole sia in mezz’ombra.
La sua origine africana aiuta la Nemesia a tollerare il caldo intenso, resiste benissimo però anche a temperature leggermente sotto gli 0 °C, rendendola così ottima in combinazione con altre piante come primule e viole. Ovviamente se la temperatura scende molto sotto lo zero è opportuno spostare la pianta in un ambiente protetto e luminoso.
Preferisce un terriccio ben drenante, leggermente acido; possiamo mescolare in parti uguali del terriccio universale di buona qualità con uno a pH acido (per acidofile). A inizio stagione la Nemesia va concimata una volta ogni 15 giorni mentre, per mantenere una ricca fioritura, bisognerà fornire settimanalmente, assieme all’acqua di irrigazione, un fertilizzante per piante da fiore.
In estate dobbiamo mantenere sempre umido il substrato, soprattutto se coltiviamo la Nemesia in vaso, facendo attenzione ad evitare i ristagni idrici che possono provocare asfissia radicale e malattie fungine. Dopo aver irrigato, eliminate sempre l’acqua dal sottovaso. La pianta avrà un periodo di inattività floreale se le temperature saranno troppo calde.
Un segreto per favorire la formazione di folti cuscini di fiori è quello di effettuare leggere cimature ed eliminare i fiori appassiti, stimolando così la pianta a produrne di nuovi.
Il nome è probabilmente derivato dal greco “Nemesion”. Nemesi era una figlia di Zeus, Dea della giustizia divina.
da Vita nei Campi


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