Una grande folla di persone, stimate dal questore in 1.500, si è radunata a mezzogiorno presso il molo Audace di Trieste e si è unita alla preghiera silenziosa dei rappresentanti delle diverse fedi. Insieme – in silenzio – hanno chiesto la fine della guerra in Medio Oriente, che ha già causato migliaia di vittime. Il molo Audace era probabilmente più affollato di oggi, 5 novembre, solo alla Barcolana.
L'iniziativa per un momento comune di incontro per la pace è venuta dalle fila della comunità islamica triestina, più precisamente dal suo presidente Omar Akram, che ha ripetuto al termine del silenzio quasi surreale: "Gli attacchi contro le vittime civili sono sempre degni di condanna, non ci sono eccezioni. I bambini sono tutti uguali e non meritano di morire."
La sua proposta è stata appoggiata con fiducia da Enrico Trevisi, vescovo di Trieste, convinto sostenitore della cooperazione tra le diverse comunità cittadine e combattente contro le ingiustizie (come ha dimostrato anche in questi giorni, quando ha pubblicamente chiesto che i migranti che arrivano a Trieste attraverso la rotta balcanica ricevere condizioni più umane). "È bello che abbiamo espresso la nostra convinzione che Dio non vuole alcuna guerra", ha dichiarato il vescovo dopo un silenzio di 15 minuti. “Non dobbiamo permettere che l’odio prevalga. Dio chiede questo ai credenti di diverse denominazioni. Lasciamo che la nostra fratellanza sia contagiosa”.
Akram e Trevisi hanno invitato alla preghiera comune anche altri rappresentanti delle comunità religiose cittadine (sul molo si è unito a loro, ad esempio, il pastore anglicano, in particolare il rabbino e il leader religioso della comunità ebraica triestina ha detto sul molo che ognuno può simpatizzare con la propria parte, ma è importante dimostrare a Trieste e all’Europa che sappiamo convivere nonostante le nostre differenze.
Una delle tante belle iniziative per chiedere il dono della pace.
RispondiEliminasinforosa
Prayer is always good. A very good initiative.
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