80 anni fa la liberazione del lager italiano di Rab. Storia e orrori di una sostituzione etnica
Quanti studenti italiani, terminata la scuola dell’obbligo, sanno che i campi di concentramento furono anche dell’Italia e che durante l’occupazione italiana della Slovenia e della Dalmazia furono deportate 30.000 persone dalla sola provincia di Lubiana, compresi donne, bambini ed anziani? Quanti conoscono ciò che accadde tra il 1942 e il 1943 nel famigerato campo dell’isola di Rab (Arbe), oggi Croazia, dove le madri nascondevano sotto la paglia i corpi dei figli morti per continuare a ricevere anche la loro misera razione di cibo? Quanti di loro sanno che proprio in queste ore, l’11 settembre di ottant’anni fa, gli internati del campo disarmavano la guarnigione italiana liberando il campo dopo i suoi 13 mesi di attività, con 7.541 internati slavi e almeno 1.500 morti, tanto che il tasso medio di mortalità era del 19 per cento, più alto di quello del campo di sterminio nazista di Buchenwald che era del 15 per cento. Numeri che si sommano a quelli di sloveni e croati morti negli altri campi, a Gonars e Visco in Friuli, a Chiesanuova e Monigo in Veneto, a Renicci in Toscana.
Quanti studenti italiani, terminata la scuola dell’obbligo, sanno che i campi di concentramento furono anche dell’Italia e che durante l’occupazione italiana della Slovenia e della Dalmazia furono deportate 30.000 persone dalla sola provincia di Lubiana, compresi donne, bambini ed anziani? Quanti conoscono ciò che accadde tra il 1942 e il 1943 nel famigerato campo dell’isola di Rab (Arbe), oggi Croazia, dove le madri nascondevano sotto la paglia i corpi dei figli morti per continuare a ricevere anche la loro misera razione di cibo? Quanti di loro sanno che proprio in queste ore, l’11 settembre di ottant’anni fa, gli internati del campo disarmavano la guarnigione italiana liberando il campo dopo i suoi 13 mesi di attività, con 7.541 internati slavi e almeno 1.500 morti, tanto che il tasso medio di mortalità era del 19 per cento, più alto di quello del campo di sterminio nazista di Buchenwald che era del 15 per cento. Numeri che si sommano a quelli di sloveni e croati morti negli altri campi, a Gonars e Visco in Friuli, a Chiesanuova e Monigo in Veneto, a Renicci in Toscana.
Orrori delle guerre
RispondiEliminaUn saluto
buona serata!
EliminaThere would have been no concentration camps, there would have been no WW2, had it not been for Germany and Russia (then the USSR, today's Russia is a faithful clone of the USSR). It's very sad that the Germans today are doing everything so that the younger generations don't know their true - criminal history!!!
RispondiEliminaIt was Germany that attacked Poland on September 1, 1939. That's why World War II began. Is Russia to blame for this?
EliminaAnna, you need to study history.
And Russia saved Poland by liberating it from the German fascists. If it were not for Russia, Poland would not exist now. After World War II, Poland received part of the German lands.
Storie importanti che andrebbero sempre ricordate e mai disperse.
RispondiEliminaOlga, chi ha organizzato questi campi di concentramento? Erano fascisti italiani o fascisti tedeschi? La colpa è ancora una volta della Russia?
RispondiEliminaErano fascisti italiani!
RispondiEliminaBeautiful blog
RispondiEliminaPlease read my post
RispondiEliminaChe pagina terribile della storia! Memoria eterna a tutte le sfortunate vittime!❤❤❤🙏🙏🙏
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