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1 giu 2023

IN BENECIA

 

Benečija potrebuje razvojni center
Benecia, serve un’agenzia di sviluppo

La politica economica regionale «deve tornare a partire dai territori. Solo così si può dare una svolta concreta e significativa a situazioni di squilibrio territoriale come quella dei 5 comuni delle Valli del Natisone ormai da molti anni in fondo alla classifica del reddito pro capite in Friuli-Venezia Giulia». L’economista Fulvio Mattioni, profondo conoscitore del tessuto produttivo friulano, non ha dubbi sulla strada da perseguire per invertire la rotta dello spopolamento: forte ancoramento dei progetti alle risorse umane, naturali e produttive dei luoghi e massima partecipazione e coinvolgimento dei cittadini nell’elaborazione delle priorità ma anche nella gestione dei progetti.

Dott. Mattioni, la politica economica sembra impotente di fronte al perdurare dei problemi della montagna friulana. Ancor di più nella Slavia, il cui spopolamento severissimo ha radici anche nella guerra fredda e nel congelamento di questi territori mentre il resto della regione viveva delle fasi di sviluppo. Qual è la causa? Scarsità di risorse, di competenze o implicitamente si vuol dire che in alta montagna ci possono vivere solo gli orsi?

«Il tema dell’abbandono dei territori montani in regione è impressionante. Il dramma di questi ultimi 20 anni in Regione è che sono state abbandonate le politiche territoriali. La realtà è molto diversa se vista da Trieste o da Drenchia. Occorre rivedere l’assetto istituzionale della Regione affinché le risorse umane, che ora sono dislocate soprattutto a Trieste, possano invece supportare i territori nelle loro sfide. Servono meno impiegati amministrativi e più professionalità che possano supportare la competitività delle diverse aree omogenee e renderle attrattive. La riforma che ha introdotto le Comunità è fallita, perché il nuovo organo è stato recepito in pratica solo da chi è stato obbligato ad adottarlo: le ex comunità montane e la Comunità collinare. Mancano sul territorio delle agenzie di sviluppo che andrebbero create decentrando la Regione. Ce ne vorrebbero almeno una decina in Friuli-V. G.».

Fulvio Mattioni

Un caso emblematico è quello del turismo. Alcuni dei comuni meno ricchi delle Valli del Natisone hanno sul proprio territorio pregevoli memorie della prima guerra mondiale che, oltreconfine in Slovenia, sono state valorizzate creando un notevole indotto turistico. Da noi invece è ancora tutto da sistemare.

«Il turismo è uno dei settori in cui si è maggiormente visto un accentramento e una conseguente perdita di valore dei territori. Difatti negli ultimi 20 anni è cresciuta moltissimo turisticamente solo Trieste, il cui comune ha una struttura che conta migliaia di dipendenti. La montagna, nel complesso, si è fortemente indebolita perché non dotata delle strutture di progettazione necessarie».

Per attuare la Strategie delle aree interne i comuni delle Valli del Torre e del Natisone dovranno darsi una apposita governance. Che consigli darebbe loro?

«È fondamentale che i progetti partano da un reale processo partecipativo della popolazione. Questo è importante dappertutto, perché aumenta notevolmente le probabilità di successo, ma lo è ancor di più nelle zone che soffrono di scarsità di risorse umane perché il convergere delle energie su talune priorità è essenziale. Mi pare molto azzeccata anche l’idea di creare una cooperativa di comunità per gestire i servizi che verranno promossi con i fondi per le aree interne. Può essere un forte stimolo all’imprenditorialità e aumentare il protagonismo specie dei giovani».

Spesso i mass media rilanciano iniziative di territori periferici e spopolati che cercano di attrarre con vari incentivi giovani famiglie alla ricerca di luoghi in cui vivere in modo più armonico con l’ambiente: sussidi in denaro, case prezzo agevolato ecc… Le sembra una strada percorribile, soprattutto per le nuove professionalità che lavorano molto col web?

«Senz’altro può essere una via da percorrere, ma a queste persone bisogna offrire opportunità reali e specifiche. Non ci si può limitare a generiche promesse. Lo stesso se si intende attrarre imprenditori da altri territori. Può essere una strada per crescere, ma per il successo non basta una accorta politica di marketing territoriale, ma occorre fornire delle opportunità concrete di business e di investimento. È per questo che occorre un’agenzia di sviluppo». (Roberto Pensa) dal Dom


3 commenti:

  1. Olga, you let me write a few more words.
    Today we celebrate (a few more minutes!) a special day - International Children's Day.
    It's very sad that many children can’t rejoice in their childhood... Wars, pain, suffering, addictions of their parents - alcohol, drugs. In many countries, bad laws that don’t put the welfare of children first!
    Children are our future!
    Children are the future of our world!

    RispondiElimina
  2. Ieri, 1 giugno, ho pubblicato un post sulla Giornata internazionale dei bambini. Olga, ti invito a guardare.

    RispondiElimina

⚠️Gradisco commenti e critiche per la crescita del blog.
Generalmente rispondo ai commenti,ma seguendo parecchi blog non sempre ci riesco.
OLga 😻

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