Al lavoro per la ciclabile del Natisone
A metà aprile è stato inviato a tutti gli enti interessati (una decina) il progetto della pista ciclabile che unirà Kobarid a Pulfero, tassello fondamentale del piano «Bimobis » che creerà un anello ciclabile a cavallo del confine tra Italia e Slovenia. C’è tempo 90 giorni per sollevare delle eccezioni e opporsi, dopodiché scatterebbe il meccanismo del «silenzio-assenso» e la conferenza dei servizi già convocata per metà luglio (scaduto il fatidico termine) non potrebbe che avallare l’opera.
Insomma, fino ad oggi, a metà del tempo a disposizione, solo il Servizio ittico regionale ha fatto pervenire delle osservazioni che potranno essere accolte senza difficoltà alcuna (è già in agenda un incontro con i progettisti) e soprattutto senza ritardi nella esecuzione dell’opera, strategica per lo sviluppo turistico delle Valli del Natisone. Nessuna notizia, invece, dall’Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta Bacchiglione, dalla quale, potenzialmente, potrebbe arrivare un «siluro» non da poco, se dovesse considerare il progetto insufficiente sotto il profilo della sicurezza da alluvioni e piene del Natisone.
Salendo verso Kobarid la pista ciclabile correrà dapprima parallela alla statale 54 e prima della galleria si sposterà sul versante opposto con un ponte ciclabile. In quel tratto si è dovuta elevare parecchio la quota del tracciato sul greto del fiume per evitare problemi con le piene. D’altra parte l’Anas ha detto che non si poteva utilizzare neanche un centimetro dell’attuale sede stradale e purtroppo, per problemi di caduta massi, non si è potuto utilizzare in quel tratto (come invece è avvenuto in altri tratti) nemmeno il tracciato della vecchia ferrovia Cividale-Kobarid costruita durante la prima guerra mondiale». I progettisti sono riusciti a risolvere il rebus con un solo ponte ciclabile sul Natisone e a realizzare un tracciato che ha già avuto il via libera dall’Ente tutela pesca (sotto il profilo della protezione della fauna ittica), del servizio geologico regionale e di quello ambientale (anche per il tema della nidificazione di alcune specie di uccelli che era stato a suo tempo sollevato da Legambiente).
«In genere se ci sono grossi problemi vengono sollevati subito – osserva Antonio Comugnaro, sindaco di San Leonardo e membro del comitato esecutivo della Comunità di Montagna Natisone e Torre –. Nell’iter abbiamo seguito tutte le prescrizioni di legge e ciò mi rende ottimista. È vero che si tratta di una gola molto stretta, quindi gli aspetti a cui prestare attenzione sono tanti. C’è il fiume, la montagna che cade a picco, la strada statale con i suoi vincoli. Sul territorio sloveno la pista ciclabile transiterà sì a fianco al fiume, ma gli spazi sono molto più ampi e presentano soluzioni multiple. Noi abbiamo delle scelte obbligate e se non passano creerebbero grosse difficoltà, non tanto tecniche, ma di lievitazione dei costi dell’opera».
Nel frattempo prosegue senza intoppi a livello tecnico la progettazione esecutiva del tratto di pista ciclabile tra Pulfero e Cividale, che sarà il primo a essere messo in cantiere. «Conto di mettere in appalto questo tratto entro l’anno – evidenzia Comugnaro – per un importo di 1,9 milioni di euro». (Roberto Pensa) dal Dom
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