Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
Primo Levi nasce a Torino nel 1919 da una famiglia ebrea di intellettuali piemontesi. Laureato in chimica e chimico di professione, diventa scrittore dopo la traumatica esperienza della deportazione nel campo di lavoro di Monowitz, che faceva parte dello stesso complesso del più noto Auschwitz.
L'Unione Sovietica ha liberato i prigionieri di Auschwitz dalla schiavitù fascista, ma quest'anno la Polonia ha vietato ai russi di venire in questa città.
RispondiEliminaIl presidente polacco ha solo dollari negli occhi. Più urla sull'aggressione russa, più dollari riceve dagli americani.
Che tristezza Irina!
EliminaToday is the anniversary of the liberation of Auschwiz-Birkenau - the largest German extermination camp - a German death factory! Yes German - not Nazi!!!
RispondiEliminaOttima poesia! Grazie, cara Olga!
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