Il proverbio friulano della settimana
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31 mar 2022
proverbio friulano
Il proverbio friulano della settimana
Cammino delle 44 Chiesette votive delle Valli del Natisone
La grande battaglia nel libro di Vazzaz
Quello per la difesa del Monte Maggiore è uno tra i principali scontri nell’ambito della «ritirata di Caporetto» nel settore montano.
I combattimenti che ebbero luogo il 26 e il 28 ottobre 1917 a Passo Tanamea, Monteaperta, Monte Cavallo e Sella Canebola collocano le Prealpi Giulie tra gli scenari della più grande battaglia che, a quanto si ricorda, abbia interessato il Friuli fino ad oggi.
Una volta caduto il sistema difensivo del Monte Maggiore, l’avanzata austro-tedesca divenne inarrestabile. Per l’esercito italiano divenne necessario ripiegare al Tagliamento. Attraverso le relazioni ufficiali, i diari, le testimonianze dei militari e della popolazione civile, quegli avvenimenti vengono oggi riscoperti e ricostruiti per la prima volta in dettaglio nel nuovo libro di Andrea Vazzaz dal titolo «La caduta del Monte Maggiore – 26-28 ottobre 1917, le battaglie della “ritirata di Caporetto” nelle Prealpi Giulie», edito da Gaspari.
Vazzaz è un ricercatore qualificato in materia. Maresciallo degli alpini, ha prestato servizio all’8° e al 5° Reggimento Alpini in Italia e all’estero e ora lavora al III Reparto Pianificazione generale e finanziaria dello Stato maggiore dell’Esercito. Ha conseguito un master universitario in storia militare contemporanea.
Il suo libro sarà presentato venerdì, 8 aprile, alle 18 al Cinema Teatro «Margherita» di Tarcento, in collaborazione con la Comunità di montagna del Natisone e Torre.
A curare la prefazione al volume è stato Zdravko Likar, Fondatore del Kobariški muzej/ Museo di Caporetto e presidente della Fondazione Poti miru v Posočju. A oltre cent’anni dalla fine della prima guerra mondiale, presenta qualche riflessione. «Nell’ottobre del 1917 si è combattuta la fatale battaglia di Caporetto, che ha spostato il fronte dall’Isonzo al Piave. Quella battaglia ha pesato molto nel tessuto dello Stato e della società italiani. Kobarid (Caporetto) è divenuto un nome noto a livello mondiale e viene collocato accanto ad altri che hanno segnato la storia mondiale: Verdun, Stalingrado, Botrodin, Waterloo… In Italia Caporetto significa molto più che un mero avvenimento storico. È diventato sinonimo di sofferenza, sconfitta, catastrofe». Proprio per questo, spiega Likar, nel 1990 gli abitanti di Kobarid hanno creato il «Kobariški muzej » (museo di Caporetto), in ricordo dei soldati dei molti popoli, che durante la prima guerra mondiale hanno combattuto sull’Isonzo per 29 mesi, tra grandi sofferenze e morte. «Nel museo non si esaltano i generali, percol ché è dedicato all’uomo comune, al soldato che incessantemente impreca: “Maledetta guerra”», nota Likar.
Nel 1993 il museo è stato proclamato Museo europeodell’anno. «In esso non si trova nemmeno una briciola di nazionalismo, l’esaltazione dell’una o dell’altra parte. È il museo più visitato in Slovenia. Gli italiani rappresentano un terzo degli ingressi», spiega ancora Likar nella prefazione.
Nel 2000, ricorda anche come suo presidente, è stata istituita la «Fundacija Poti miru» (Fondazione Strade della pace). «La sua missione è il recupero del patrimonio storico e culturale della prima guerra mondiale lungo tutto l’ex fronte dalle Alpi al mare Adriatico. Con i partner italiani stiamo realizzando il grande progetto «Pot miru/Via di pace», che quest’anno è stato scelto quale miglior progetto dell’anno in Europa e gode del patrocinio d’onore dei Presidenti italiano e sloveno, Mattarella e Pahor».
Congratulandosi con l’autore del libro, Likar ha parole di elogio per Vazzaz: «Il suo nuovo libro non è solo la descrizione delle azioni militari dei due contendenti, ma parla anche della popolazione lungo il Cornappo e il Torre. La guerra ha colpito pure le famiglie degli antenati dell’autore e anche per questo il libro merita di essere preso in mano». (Luciano Lister)
https://www.dom.it/velika-bitka-v-novi-vazzazovi-knjigi_la-grande-battaglia-nel-libro-di-vazzaz/
MOSTRA SU MONET E GLI IMPRESSIONISTI IN NORMANDIA
pittura del '800
Monet e gli Impressionisti in Normandia
Dal 4 febbraio al 5 giugno 2022 arriva al Museo Revoltella di Trieste un eccezionale corpus di oltre 70 opere che racconta il movimento impressionista e i suoi stretti legami con la...
Friuli Venezia Giulia
Trieste
La mostra “Monet e gli Impressionisti in Normandia” è incentrata soprattutto sul patrimonio della Collezione Peindre en Normandie – tra le collezioni più rappresentative del periodo impressionista – affiancata da prestiti provenienti da Musée Marmottan Monet di Parigi, dal Belvedere di Vienna, dal Musée Eugène-Boudin di Honfleur e da collezioni private e ripercorre le tappe salienti della corrente artistica: opere come Falesie a Dieppe (1834) di Delacroix, La spiaggia a Trouville (1865) di Courbet, Camille sulla spiaggia (1870) di Monet, Tramonto, veduta di Guernesey (1893) di Renoir – tra i capolavori presenti in mostra – raccontano gli scambi, i confronti e le collaborazioni tra i più grandi artisti dell’epoca che – immersi in una natura folgorante dai colori intensi e dai panorami scintillanti – hanno conferito alla Normandia l’immagine emblematica della felicità del dipingere.
30 mar 2022
Oro, legno e pietra: 44 chiesette unite dalla storia e da un cammino
Un patrimonio artistico quasi del tutto sconosciuto al grande pubblico viene riportato alla ribalta e inserito nel contesto delle Valli del Natisone che sta cercando di spingere sull’acceleratore del turismo di prossimità, può diventare davvero un richiamo di grande portata. È questa l’idea, nonché l’auspicio, dal quale si è partiti per realizzare il Cammino delle 44 chiesette votive, inaugurato ufficialmente venerdì 18 marzo a San Pietro al Natisone. “Queste chiesette, con l’oro, il legno e la pietra, sono il tesoro nascosto della Slavia Friulana e rappresentano gli scambi culturali, linguistici e artistici di una terra di confine, tra Slovenia e Friuli Venezia Giulia,” ha ricordato nel suo intervento Antonio De Toni, presidente della Pro loco Nediške doline, ente che ha ideato e definito il percorso e, in collaborazione con studiosi ed esperti, ha tracciato e
Inserito tra i Cammini ufficiali del Friuli Venezia Giulia, quello delle chiesette votive – due di queste, quella di San Quirino a San Pietro e quella di San Bartolomeo a Vernasso, sono state visitate prima dell’incontro nella sala consiliare – si fonda sulle relazioni culturali che si sono instaurate, a partire dalla seconda metà del Quattrocento, tra Slovenia e Friuli. L’ha raccontato bene lo storico Giorgio Banchig. “Tra le Valli del Natisone e la Valle dello Judrio – ha spiegato – ci sono 61 chiese su una superficie di 203 kmq, una chiesa ogni 3 chilometri e mezzo. La riscoperta di questo patrimonio artistico costituisce, assieme a quello della valle slovena dell’Isonzo, un unico corpus di grande rilievo in quest’area di contatto tra culture, lingue e storie di confine.” Della costruzione, dell’ampliamento e degli arredi delle chiese non si preoccupava la curia, ha chiarito Banchig, bensì le vicinie, le assemblee dei capifamiglia di ogni paese. Numerose chiese vennero costruite e ristrutturate da architetti provenienti dalla vicina Slovenia (il più noto fu Andrej di Škofja Loka), con uno stile che era stato recepito da quello dell’architettura praghese. L’epopea di scambi culturali venne suggellata poi dalla realizzazione degli ‘zlati oltarji’, gli altari lignei dorati ancora presenti in alcune chiesette votive.
Oltre a De Toni all’inaugurazione sono intervenuti il sindaco di San Pietro, Mariano Zufferli (“Il cammino è il risultato del lavoro di tante associazioni e volontari per poter mettere in evidenza una ricchezza storica, culturale e religiosa presente sul nostro territorio”), il presidente della Comunità di montagna del Natisone e Torre Mauro Steccati, il consigliere regionale Beppino Sibau, l’assessore comunale di Cividale Davide Cantarutti, il presidente di Mittelfest Roberto Corciulo e il parroco di San Pietro, don Alexandre Fontaine.
Citazione di Kennedy
L’umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all’umanità.(John Fitzgerald Kennedy)
29 mar 2022
poesia di Leonardo Zanier
UNA POESIA IN FRIULANO DI LEONARDO ZANIER.
E' PRIMAVERA
Il sole batte, con le dita d'oro,alle finestre. Uno squittìo sottile
è sui tetti. Nell'orto la fontana
ricomincia a cantare. È primavera.
La chiesa, in alto, con le croci accese
i monti immensi con le cime rosa,
le strade bianche con gli sfondi blù.
È primavera. È primavera. Il cielo
spiega gli arazzi delle nubi al vento.
L'albero gemma. Verzica la terra.
Nel cortile la pergola è fiorita.
Ai balconi: le donne in vesti chiare.
È primavera. È primavera. Il mare
ha un riso azzurro e un brivido di seta.
Per la prima volta sono state trovate microplastiche nel sangue umano
Le microplastiche sono ovunque, dalle vette dell’Everest alle coste di remote isole nell’oceano Indiano. Sappiamo che gli esseri umani le ingeriscono e le inalano e adesso, per la prima volta, un gruppo di ricercatori le ha trovate nel nostro sangue. È quanto riporta uno studio condotto dall’Università di Vrije, ad Amsterdam, nei Paesi Bassi e pubblicato sulla rivista Environment International.
Secondo lo studio, che ha analizzato campioni di sangue di 22 donatori anonimi, l’80% di essi presentava al suo interno minuscole particelle di plastica. Gli effetti sulla salute degli esseri umani sono ancora sconosciuti.
Presenza costante ma effetti sconosciuti
Le microplastiche, ovvero le particelle di plastica più piccole di cinque millimetri di diametro, rappresentano un agente inquinante emergente, ma decisamente pervasivo sul nostro pianeta: inizialmente trovate – circa venti anni fa - sulle spiagge del Regno Unito, ben presto sono state individuate ovunque, dai luoghi più remoti della Terra fino agli alimenti di cui ci cibiamo e, di conseguenza, anche nel nostro organismo, in particolare nell'intestino di adulti e bambini e nella placenta di donne incinte.
Proprio perché la loro scoperta è relativamente recente, gli effetti delle microplastiche sulla salute umana sono ancora sconosciuti: alcune evidenze scientifiche hanno dimostrato che le microplastiche ingerite che passano attraverso l’apparato gastrointestinale possono avere ripercussioni sul benessere del microbiota (ovvero i microrganismi che normalmente si trovano nel nostro intestino che assicurano il corretto funzionamento di tutto l’organismo).
Vi avevamo già raccontato, inoltre, che le microplastiche, se ingerite, potrebbero trasportare microrganismi dannosi in maniera più efficace, rappresentando un ulteriore rischio per la nostra salute. In più alcuni studi hanno ipotizzato diversi meccanismi molecolari secondo cui le microplastiche sarebbero assorbite dai tessuti dell’organismo e ne amplificherebbero le risposte infiammatorie e immunitarie. ..continua qui https://www.wired.it/article/microplastiche-sangue-umano-prima-volta/
28 mar 2022
E' nata Nicole,la prima baby ucraina del Friuli
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| foto generica dal web |
Si chiama Nicole la prima baby ucraina, figlia di una giovane mamma in fuga dalla guerra, che ha spalancato gli occhi sul mondo all’ospedale di Udine nelle primissime ore di ieri. Un parto spontaneo, alle 2.34 di ieri mattina, ha regalato la vita a questo frugoletto di 3.600 grammi, subito finita in braccio alla sua mamma sotto lo sguardo innamorato della nonna. notizia dal web
Tanti auguri Nicole,ti auguro tanta felicità e pace.
SICCITA'
"Richiamo la popolazione e tutti i settori della società civile ad un impegno collettivo nel ridurre gli sprechi d'acqua. Siamo nel mezzo di una prolungata assenza di piogge che sta causando siccità un po' ovunque e serve quindi una maggiore attenzione ed un monitoraggio costante anche da parte dei cittadini".
È l'appello con cui l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro ha accompagnato l'illustrazione fatta alla Giunta del rapporto sullo stato delle risorse idriche in Friuli Venezia Giulia che fotografa una situazione preoccupante su tutto il territorio regionale.
Il rapporto, redatto dal servizio Gestione risorse idriche della direzione centrale ambiente, ha messo in evidenza alcune situazioni critiche sulla portata dei fiumi. In particolare sul fiume Tagliamento, la zona tra Venzone e Osoppo risulta particolarmente delicata per la presenza della derivazione del Consorzio di bonifica Pianura Friulana. Qui, dal 6 gennaio è ben evidente la "curva di esaurimento" del fiume che ad oggi ha una portata di magra spinta pari a 14 metri cubi al secondo, tra i valori più bassi mai registrati. Sul torrente But si segnala la chiusura delle centrali della società cooperativa Secab per mancanza di portata sufficiente."Purtroppo non si tratta di un caso isolato nel territorio regionale - ha rimarcato Scoccimarro -. Dal 10 dicembre scorso si sono registrati soltanto due eventi di pioggia, peraltro non molto significativi, a gennaio e febbraio. Se si escludono queste due precipitazioni, i giorni "asciutti" dal 10 dicembre ad oggi sono stati circa cento. Le conseguenze sono tangibili sulle portate naturali dei corsi d'acqua che registrano valori di magra vicini ai minimi storici. A questo si aggiunga che i volumi degli invasi montani al momento hanno un volume complessivo di acqua immagazzinata inferiore al 20 per cento della capacità".
Oggi Mattarella a Trieste
Il Capo dello Stato ritorna a Trieste e sarà accolto dal sindaco Dipiazza e dal governatore Fedriga
La firma in Prefettura per la restituzione del Narodni dom alla comunità slovena. L’inaugurazione dell’anno accademico all’Università. E la visita all’Itis: un fuori programma questo, almeno ufficialmente fino a poche ore fa, diventato a pieno titolo parte integrante dell’agenda del Presidente.
dal Piccolo
Il pagliericcio-pajon
da fb
Il PAGLIERICCIO DI FOGLIE DI PANNOCCHIA. Non immaginerete mai che avventura!!!! Ero andata a raccogliere il fieno di montagna con una amichetta e la sua mamma, in un sito abbastanza lontano dal paese e, visto che loro lassù possedevano uno stavolo, ci siamo fermate a dormire per una notte. SUL PAGLIERICCIO appunto! A me, quel sacco pieno di foglie che facevano un fracasso demoniaco ogni volta che mi giravo, mi teneva sveglia per la paura di destare le due donne che dormivano come bimbi nella culla. Inoltre avevo un gran freddo visto che coperte non ce n’era e poi…avevo pure bisogno del bagno ma avevo paura ad uscire all’aperto…. Una notte da non dimenticare… Dopo, pensandoci, abbiamo riso per anni di questa avventura ma credetemi…su un PAGLIERICCIO, (PAJON) simile non mi sdraierei più neppure per scommessa!!
27 mar 2022
Camminando in Val Resia
Scoprire Camminando la Val Resia
Ivan Trinko
evidenzia
MAGGIOLATA DI GIOSUè CARDUCCI
Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e i...













