Quello per la difesa del Monte Maggiore è uno tra i principali scontri nell’ambito della «ritirata di Caporetto» nel settore montano.
I combattimenti che ebbero luogo il 26 e il 28 ottobre 1917 a Passo Tanamea, Monteaperta, Monte Cavallo e Sella Canebola collocano le Prealpi Giulie tra gli scenari della più grande battaglia che, a quanto si ricorda, abbia interessato il Friuli fino ad oggi.
Una volta caduto il sistema difensivo del Monte Maggiore, l’avanzata austro-tedesca divenne inarrestabile. Per l’esercito italiano divenne necessario ripiegare al Tagliamento. Attraverso le relazioni ufficiali, i diari, le testimonianze dei militari e della popolazione civile, quegli avvenimenti vengono oggi riscoperti e ricostruiti per la prima volta in dettaglio nel nuovo libro di Andrea Vazzaz dal titolo «La caduta del Monte Maggiore – 26-28 ottobre 1917, le battaglie della “ritirata di Caporetto” nelle Prealpi Giulie», edito da Gaspari.
Vazzaz è un ricercatore qualificato in materia. Maresciallo degli alpini, ha prestato servizio all’8° e al 5° Reggimento Alpini in Italia e all’estero e ora lavora al III Reparto Pianificazione generale e finanziaria dello Stato maggiore dell’Esercito. Ha conseguito un master universitario in storia militare contemporanea.
Il suo libro sarà presentato venerdì, 8 aprile, alle 18 al Cinema Teatro «Margherita» di Tarcento, in collaborazione con la Comunità di montagna del Natisone e Torre.
A curare la prefazione al volume è stato Zdravko Likar, Fondatore del Kobariški muzej/ Museo di Caporetto e presidente della Fondazione Poti miru v Posočju. A oltre cent’anni dalla fine della prima guerra mondiale, presenta qualche riflessione. «Nell’ottobre del 1917 si è combattuta la fatale battaglia di Caporetto, che ha spostato il fronte dall’Isonzo al Piave. Quella battaglia ha pesato molto nel tessuto dello Stato e della società italiani. Kobarid (Caporetto) è divenuto un nome noto a livello mondiale e viene collocato accanto ad altri che hanno segnato la storia mondiale: Verdun, Stalingrado, Botrodin, Waterloo… In Italia Caporetto significa molto più che un mero avvenimento storico. È diventato sinonimo di sofferenza, sconfitta, catastrofe». Proprio per questo, spiega Likar, nel 1990 gli abitanti di Kobarid hanno creato il «Kobariški muzej » (museo di Caporetto), in ricordo dei soldati dei molti popoli, che durante la prima guerra mondiale hanno combattuto sull’Isonzo per 29 mesi, tra grandi sofferenze e morte. «Nel museo non si esaltano i generali, percol ché è dedicato all’uomo comune, al soldato che incessantemente impreca: “Maledetta guerra”», nota Likar.
Nel 1993 il museo è stato proclamato Museo europeodell’anno. «In esso non si trova nemmeno una briciola di nazionalismo, l’esaltazione dell’una o dell’altra parte. È il museo più visitato in Slovenia. Gli italiani rappresentano un terzo degli ingressi», spiega ancora Likar nella prefazione.
Nel 2000, ricorda anche come suo presidente, è stata istituita la «Fundacija Poti miru» (Fondazione Strade della pace). «La sua missione è il recupero del patrimonio storico e culturale della prima guerra mondiale lungo tutto l’ex fronte dalle Alpi al mare Adriatico. Con i partner italiani stiamo realizzando il grande progetto «Pot miru/Via di pace», che quest’anno è stato scelto quale miglior progetto dell’anno in Europa e gode del patrocinio d’onore dei Presidenti italiano e sloveno, Mattarella e Pahor».
Congratulandosi con l’autore del libro, Likar ha parole di elogio per Vazzaz: «Il suo nuovo libro non è solo la descrizione delle azioni militari dei due contendenti, ma parla anche della popolazione lungo il Cornappo e il Torre. La guerra ha colpito pure le famiglie degli antenati dell’autore e anche per questo il libro merita di essere preso in mano». (Luciano Lister)
https://www.dom.it/velika-bitka-v-novi-vazzazovi-knjigi_la-grande-battaglia-nel-libro-di-vazzaz/
Olga, scrivi della prima guerra mondiale! E dov'era l'esercito italiano durante la seconda guerra mondiale?
RispondiEliminaQui si parla di un nuovo libro sulla 2 guerra mondiale.
RispondiEliminaL'Italia ha occupato Albania,Grecia,Jugoslavia,Corsica e non contenta anche Russia con i tedeschi.Ci sono state stragi,morti inutili.Mai più guerre!!!
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