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8 nov 2022

Meloni alla Cop27 in Egitto nel silenzio sul caso Regeni



Mentre le autorità egiziane continuano a rifiutarsi di collaborare per punire i responsabili dell'omicidio di Regeni, la presidente del Consiglio ha incontrato al-Sisi senza affrontare il tema


 Un silenzio terribile e imbarazzante ha accompagnato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo viaggio in Egitto, in occasione dell’inizio dei lavori della conferenza sul clima Cop27. Arrivata per partecipare alle due giornate riservate ai capi di Stato e di governo, debuttando nel suo primo vertice internazionale, Meloni ha stretto la mano al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi senza aver mai pronunciato una parola riguardo all’omicidio del ricercatore Giulio Regeni o all’ingiusta carcerazione del ricercatore dell’università di Bologna, Patrick Zaki.

Nessuna frase di circostanza, nessun riferimento, nemmeno una telefonata alla famiglia di Regeni, come avevano fatto i precedenti governi. Il governo di Giorgia Meloni ha deciso di ignorare pubblicamente il sequestro, la tortura e l’assassinio di Giulio Regeni per mano delle autorità egiziane. Al contrario, la premier ha semplicemente ringraziato al-Sisi con un tweet, per gli auguri di inizio mandato, e si è presentata all’incontro bilaterale organizzato dal leader egiziano nel silenzio istituzionale su uno degli omicidi politici diventati il simbolo dell’impunità del regime di El Cairo.

Il depistaggio su Regeni

Un regime che da anni si rifiuta di collaborare con la giustizia e lo stato italiani, mettendo in scena depistaggi, occultando prove e rifiutandosi perfino di consegnare gli indirizzi dei quattro agenti delle forze speciali imputati dell’assassinio di Regeni, necessari a far cominciare il processo in Italia. Un regime che ha anche contribuito a creare e diffondere un finto documentario fatto per screditare la figura del dottorando dell’università di Cambridge, dipingendolo come una spia, e al quale ha partecipato anche l’attuale vice-presidente del Senato, Maurizio Gasparri.

Atteggiamento che contrasta con l’ampia retorica del governo Meloni di voler “ridare speranza e certezze” agli italiani e che invece sembra sorvolare sul tema per non innervosire il leader egiziano, condannando ancora una volta la famiglia Regeni all’incertezza e al dubbio. Un comportamento reso ancora più terribile dai risvolti dell’ultima udienza del caso Regeni dello scorso 6 ottobre, quando le autorità egiziane si sono, ancora una volta, rifiutate di collaborare con la giustizia italiana.

"Se ce n'era bisogno, è emerso ancora una volta e con ulteriore chiarezza che le autorità egiziane non hanno, né hanno mai avuto, nessuna intenzione di collaborare e si fanno beffe del nostro sistema di diritto - hanno dichiarato a Rai News i genitori di Giulio, Paola Deffendi e Claudio Regeni, assistiti dall'avvocato Alessandra Ballerini -. Anche che la richiesta del gennaio 2022 della ministra della Giustizia Cartabia di incontrare l'omologo egiziano non ha mai avuto alcun riscontro, e questo rifiuto non ha precedenti. Quindi anche alla luce di quanto dichiarato oggi dal funzionario del ministero della Giustizia ascoltato in udienza, auspichiamo in una adeguata reazione di dignità del nostro governo".

Il caso Zaki

Un governo che era sul punto di cambiare e che ha lasciato il testimone a Giorgia Meloni, la quale sembra averlo riposto in un cassetto. Lo stesso in cui sembrano essere finite anche le pratiche relative alla situazione di Patrick Zaki, il ricercatore dell’università di Bologna incarcerato in detenzione preventiva per 22 mesi al Cairo e da 9 in libertà vigilata in attesa di processo. Processo che le autorità egiziane continua a rimandare, impedendo a Zaki di poter espatriare e tornare a Bologna. Rinvio dopo rinvio, la prossima udienza si terrà il 29 novembre, ma visto il comportamento del governo Meloni, Zaki potrebbe essere costretto ad affrontarla senza poter più contare sul sostegno ufficiale dell’Italia.https://www.wired.it/article/regeni-silenzio-governo-meloni-egitto-cop27-zaki/



1 commento:

  1. Hi Olga!
    Olga I speak of COP27, in my opinion it’s not a meeting of politicians, the great of the world, the elite, but hypocrites. Nice words, a joint statement and photos. Realistically the world will not change. I wrote what I think about COP27 I wrote on my blog.
    Olga I salute you!!! I wish you a good Wednesday!!!

    RispondiElimina

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Generalmente rispondo ai commenti,ma seguendo parecchi blog non sempre ci riesco.
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