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16 lug 2022

Le favole nel museo di Stolvizza

 


Tra gli aspetti piu caratterizzanti della Val Resia, accanto alla tradizionale musica, alla danza e al mestiere dell’arrotino, possiamo collocare il ricco patrimonio orale, con particolare riferimento a favole e racconti.

Grazie ad uno specifico contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, assegnato nel 2014 all’Associazione culturale Museo della Gente della Val Resia in base alla legge di tutela della minoranza linguistica slovena, è stato possibile istituire, nella nuova sede museale di Stolvizza/Solbica, una sezione dedicata a questo importante aspetto, che in questo contenitore trova, con la relativa mostra, una degna collocazione. Per la realizzazione di tutto il progetto, denominato Zverinice tu-w Reziji, il museo si è avvalso di un apposito comitato scientifico, composto dall’architetto Donatella Ruttar, curatrice dell’allestimento dello Slovensko multimedialno okno (SMO), il museo multimediale di San Pietro al Natisone/Špietar; dal prof. Roberto Dapit, ricercatore e studioso della narrativa di tradizione orale e docente di Lingua e letteratura slovena all’Università di Udine e dal dr. Andrej Furlan, etnologo e ricercatore presso la Slovenska akademija znanosti in umetnosti (Accademia slovena delle scienze e delle arti) di Lubiana.

La mostra intende presentare il patrimonio della tradizione orale locale. Con la sezione è stato creato un archivio che potrà essere continuamente implementato. In Val Resia, infatti, si è conservato fino ai giorni nostri un interessante patrimonio orale rappresentato prevalentemente da favole, fiabe, leggende, canti popolari e altre testimonianze. Vi sono fiabe di re, principi e principesse. Non mancano racconti sul Dujak, l’essere selvatico, la Dujačesa, la sua compagna e la Dujačesica, la loro piccola. Altri esseri leggendari sono Dardej e Lol kutleć.

I protagonisti maggiormente presenti nelle favole di animali sono la volpe/lisica ed il lupo/uk. Ma vi sono anche favole con protagonisti altri animali: la lepre/zec, il gallo/ pitilen, il cane/pas, il gatto/tuca, l’orso/ midved e altri ancora. A Stolvizza sono ancora oggi note la leggenda della Kodkodeka, che incendiò la sua casa e quindi tutto il paese, e quella del monte Castello/Ta-na Rado.

Tra i canti popolari vanno ricordati quelli mitologici, come Sveti sinti Lawdić e Linčica Turkinčica. Degna di nota e la presenza in valle di canti e storie con protagonista la Lepa Vida, qui in valle nota come Lipa Lina, Lipa Wida, che similmente a kralj Matjaž occupa una posizione centrale nella tradizione culturale slovena, anche letteraria.

Molto noti ancora oggi in valle sono i canti narrativi a tema religioso, quali Tičica Arličica e Sveti sint’Antunišeć. Altre storie raccontano dell’occulto, dell’aldilà, della vita dei Santi e delle vicende di Gesù e San Pietro. Tra le testimonianze orali spiccano le filastrocche, gli indovinelli, i modi di dire e i racconti di vita vissuta. (Sandro Quaglia e Luigia Negro)

dal Dom

1 commento:

  1. Ma che bella iniziativa. Anche le tradizioni orali sono importanti. Chissà se esiste un archivio "sonoro". Sarebbe bello ascoltare le favole e i canti religiosi! Un saluto

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