Come tutto si fa strano e difficile,
come tutto è impossibile, tu dici.
La tua vita è quaggiù dove rimbombano
le ruote dei carriaggi senza posa
e nulla torna se non forse in questi
disguidi del possibile. Ritorna
là fra i morti balocchi ove è negato
pur morire; e col tempo che ti batte
al polso e all’esistenza ti ridona,
tra le mura pesanti che non s’aprono
al gorgo degli umani affaticato,
torna alla via dove con te intristisco,
quella che additò un piombo raggelato
alle mie, alle tue sere:
torna alle primavere che non fioriscono.
I maestri: Eugenio Montale
Che bello sarebbe riportare in vita qualcuno.
RispondiEliminaMa purtroppo non è possibile...
Cara Olga,
RispondiEliminaBuena giornata!
Abbracci,
Mariette
Uma excelente tarde de terça-feira minha querida amiga Olga.
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