stamattina dalla terrazza ho sentito cantare un cuculo...
Il cuculo non fa il nido. Non ne ha bisogno, dato che approfitta di quello degli altri. La femmina dopo aver scelto una covata, preferendo quelle dei passeracei, butta fuori un uovo e vi depone il suo, seguendo un perfetto copione. E’ un esempio di parassitismo assassino, dal momento che anche il cuculo appena nato, per non avere concorrenti, butta fuori dal nido i fratellastri, figli della madre adottiva che lo ha inconsapevolmente ospitato. In friulano si chiama cuc e questo termine si usava nella frase “là cuc” che, ai nostri tempi, è caduta quasi del tutto in disuso. La frase era rivolta, con un misto di disprezzo e derisione, all’uomo che andava a vivere nella casa della moglie o dei suoceri. L’uomo che va cuc è, secondo la mentalità contadina, un parassita, pigro e incapace, dal momento che non è riuscito a preparare il nido per sé e per la propria compagna. Il cuculo è messaggero di primavera e in friulano esiste un detto popolare riferito alla meteorologia: “quant ch’al cjante il cuc, une di ploe une di sut” e corrisponde all’italiano “Marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l’ombrello”. Nella credenza popolare il cuculo è nunzio del futuro e dalle sue grida si traggono auspici. La prima volta che si sente il suo verso le ragazze non sposate possono chiedergli quanti mesi o anni mancano al matrimonio, mentre le persone anziane quanti anni restano da vivere. Se gli anni sono troppo pochi non bisogna preoccuparsi troppo perché il cuculo è un uccello bugiardo e burlone...continua la lettura https://www.ilfriuli.it/mobile/articolo/Archivio/Il_cuculo,_animale_premonitore/29/81225
questo blog
blog
IVAN TRINKO padre della Benecia
calendario
GIF
giulio
#veritàegiustiziaperGiulioRegeni
Buono a sapersi.
RispondiEliminaCiao OLga.