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5 mar 2022

Per i cento anni della nascita




dal web

ALLA MIA NAZIONE

 Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico

ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.

Pierpaolo Pasolini

 Tutte le poesie (Mondadori, 2003)

Pier Paolo Pasolini (Bologna5 marzo 1922 – Roma2 novembre 1975[1]) è stato un poetasceneggiatoreattoreregistascrittore e drammaturgo italiano. Culturalmente versatile[2], si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come pittoreromanzierelinguistatraduttore e saggista.

Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta nonché figura a tratti controversa, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. Il suo rapporto con la propria omosessualità fu al centro del suo personaggio pubblico[3].WIKIPEDIA

4 commenti:

  1. P.P.P. è un intellettuale.

    L'intellettuale è colui che, in un corpo a corpo tra esistenza e idealità, rischia un giudizio storico calato nella vita del proprio Paese.
    Un giudizio che quando è autentico confina l'intellettuale in una scomoda solitudine.
    Intellettuali sono stati Gobetti, Gramsci, Testori e Pasolini.
    Pasolini è il grande diagnostico della rivoluzione antropologica in Italia, quella rivoluzione per cui dalla metà degli anni 50 alla metà degli anni 60 avviene un passaggio velocissimo da un mondo tradizionale fondato su una concezione umanistica e solidale a un altro in cui trionfano egoismo, apparenza, vuoto morale.
    E' il mondo del Nuovo Potere che nella sua ingannevole tolleranza persegue un'omologazione generalizzata.

    RispondiElimina
  2. Analizza in maniera profonda, in modo implacabile e con poche righe, i ceti sociali del paese. Bellissima!

    Una delle sue frasi di Pasolini che adoro di più è quella che scrisse in occasione degli scontri a Valle Giulia nel 1968, che suscitò anche qualche polemica accesa:
    «Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti. Perché i poliziotti sono figli di poveri. Vengono da periferie, contadine o urbane che siano».

    Non sapevo Pasolini fosse stato anche pittore e traduttore.
    Grazie per aver condiviso i contenuti di questo tuo articolo, Olga.

    Ti auguro un buon weekend!

    https://blacknight2.blogspot.com/

    RispondiElimina

⚠️Gradisco commenti e critiche per la crescita del blog.
Generalmente rispondo ai commenti,ma seguendo parecchi blog non sempre ci riesco.
OLga 😻

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