Fondata 80 anni fa, la Repubblica di Caporetto/Kobariška republika fu la prima formazione statale libera all’interno del Regno d’Italia, i cui confini erano ancora quelli del Trattato di Rapallo (1920). Eppure per la storiografia della Resistenza resta un fatto generalmente sconosciuto, mentre, nella nostra regione, trovano largo spazio la Repubblica partigiana della Carnia e dell’Alto Friuli e la Zona libera del Friuli Orientale. Ma si trattava, come per la ventina dei territori liberi sorti nell’Italia settentrionale, di repubbliche fondate per lo più nella seconda metà del 1944 al fine di contrastare l’oppressione degli occupatori e preparare il terreno alle forze alleate che stavano salendo verso Nord. Le ragioni di tanta lacuna sono molteplici e sono da ricercare, per Luciano Marcolini Provenza, dell’Anpi di Cividale, «nei rapporti volutamente mantenuti tesi dal Governo centrale italiano, nel dopoguerra, sulla questione del “confine orientale”, argomento da spendere, e ancora ai
Ma perché la guerra? La nostra umanità malvagia! Buongiorno Olga!
RispondiEliminaSuccede che dopo ogni guerra che ha causato morte e distruzioni, l’odio fra le popolazioni belligeranti continui per anni.
RispondiEliminaCiao Olga buona giornata.
enrico
Vero !!! La guerra è la rovina e la morte ma l'uomo non lo capisce !! Saluti.
RispondiEliminaCorsi e ricorsi della storia che non ci ha insegnato niente, la tragedia della guerra è impensabile nel mondo di oggi. Ciao OLga e buona serata, Angelo.
RispondiEliminaPer molte persone dipende da che guerra si tratta.
RispondiEliminaAd esempio, qui in Italia c'e' una intera narrazione che incensa la guerra civile cosiddetta di liberazione.
Sono i narratori che poi si strappano, istericamente, i capelli solo in caso di alcune altre guerre.
Zero per la guerra in Siria a danno dei Siriani, urlare e manifestare a telecomando emotivo russofobo per quanto succede in Ucraina (mai sentito alcunche', da questi, per i macelli commessi in Donbass per anni e anni).
La gente e'... strana.