PIERLUIGI CAPPELLO
PRIMAVERA
Quanto pesano gli occhiali stasera;
di tante negli ostinati giardini
soltanto una rima: la primavera.
(da Azzurro elementare, Rizzoli, 2013)
Alle 16.33, con l’equinozio, entreremo ufficialmente nella primavera – in realtà già ce ne siamo resi conto, già apprezziamo i fiori e le gemme nei giardini e la dolcezza delle sere sempre più lunghe, come quella che colpisce il poeta friulano Pierluigi Cappello e gli fa ravvisare la presenza della nuova stagione: “tal screi di vierte d’aur; / un rai – chest prin – ch’al è / par colorâmi me” (nell’apertura d’oro / della primavera; un raggio – questo primo – / che sta per colorare me).
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Bei versi!
RispondiEliminaLa primavera è il mio periodo preferito dell'anno!
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