La crescita demografica e la crescente attenzione verso la sostenibilità di produttori e consumatori impongono la creazione di un modello di sviluppo che implichi la produzione di cibo di qualità e in quantità, ma anche una riduzione degli sprechi alimentari, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, le strategie sull’economia circolare dell’Unione europea e la “Farm to Fork”. Lo afferma Confagricoltura in occasione della nona Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare che ricorre domani, 5 febbraio.
Per prevenire lo spreco alimentare – aggiunge Confagricoltura - serve però l’impegno di tutti.
Dai dati emersi dallo studio condotto dell’Osservatorio Waste Watcher International in collaborazione con l’Università di Bologna e IPSOS sul “Caso Italia” si registra che, nel 2021, nel nostro Paese si sono sprecati circa 27 kg di cibo a persona. Sebbene l’andamento sia in calo rispetto all’anno precedente, allarmano i dati sulle quantità (3.624.973 tonnellate nel 2021) e sui costi (circa 10 mld di euro) del cibo sprecato nel corso dell’anno passato. L’iniziativa dell’Osservatorio Waste Watcher International, con il quale Confagricoltura ha avuto modo di collaborare nel quadro delle attività del Coordinamento Agrinsieme, accende i riflettori su una delle piaghe del nostro tempo e impone una reazione concreta.Le imprese agricole del nostro Paese – afferma Confagricoltura – possono svolgere un ruolo fondamentale nella lotta agli sprechi alimentari e nella prevenzione degli stessi. L’agricoltura non spreca in quanto, per natura, fa propri concetti come il recupero, il riutilizzo e la creazione di sistemi diffusi di economia circolare. Anche in fatto di prevenzione, è fondamentale che i virtuosismi produttivi dei nostri agricoltori siano conosciuti e spiegati ai consumatori e alle giovani generazioni.
https://www.ilfriuli.it/articolo/gusto/-contro-lo-spreco-serve-l-impegno-di-tutti-/10/260023
da wikipedia
La giornata di prevenzione dello spreco alimentare venne celebrata per la prima volta il 5 febbraio 2014 in Italia. La giornata è stata ideata ed istituita dalla campagna Spreco Zero e Università di Bologna - Distal con il Ministero dell'Ambiente, per iniziativa del coordinatore PINPAS Andrea Segrè. Nel 2004 furono convocati gli "Stati generali" della filiera agroalimentare italiana. PINPAS, promosso da Ministero dell'ambiente, è il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. [1][2] per sensibilizzare le persone sullo spreco alimentare.[3] Dal 2014 in poi, la giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare è l'occasione per la diffusione di nuovi dati da parte dell'Osservatorio nazionale sugli sprechi Waste Watcher (Lmm/Swg).
La settima edizione del 2020 ha ottenuto il Patrocínio del Ministero dell'Ambiente e di quello della Salute.
Hai ragione. Mi sento in colpa per tutte le cose che butto.
RispondiEliminaCiao OLga.
Lo spreco alimentare è una vergogna.
RispondiEliminaIo non butto mai niente. Ho imparato a cucinare il giusto e a stare sempre molto attenta alle scadenze.
Un vero peccato gettare via gli alimenti in eccesso nell'immondizia. Almeno, si potrebbe dare il cibo in eccesso a chi lo usa poi per nutrire gli animali da cortile (galline, tacchini, etc.).
RispondiEliminaFino a poco tempo fa gli alimenti in eccesso finivano in discarica. Poi la maggior parte della gente è stata parzialmente "educata" e adesso molte più persone conferiscono il cibo in eccesso insieme alla parte umida dei rifiuti. E dall'umido si ricava poi il compost, che è un fertilizzante. Almeno con il riciclo qualche passo avanti è stato fatto. Ma c'è ancora molta strada da percorrere per arrivare al punto di non sprecare alimenti.
Ti auguro un buon fine settimana!
Olga Buon domenica!
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