Buoh loni-Grazie |
parroco, ricercatore e bibliotecario
Raschiacco/Faedis 16.4.1909 – Cividale, 20.9.1992
Sloveno da parte paterna (Montemaggiore di Taipana), friulano da parte materna. Consacrato parroco il 23 luglio 1933, dopo essere stato cappellano a Paularo e a Gemona, ha svolto la sua attività pastorale a Vernassino, dove, nonostante i divieti fascisti, utilizzava lo sloveno in chiesa. Nel 1939 è diventato parroco di San Leonardo dove è rimasto fino al 1966 quando è stato trasferito a Buja e successivamente nominato canonico del Capitolo di Cividale (1982).
Dopo la guerra è stato duramente attaccato dai giornali nazionalisti Il Tricolore e La vedetta del Natisone. Obiettivi di questi attacchi lo sono stati anche altri parroci beneciani che utilizzavano la lingua slovena per le celebrazioni della messa. Le accuse erano di essere antitaliani e filocomunisti. Cracina ha scritto al prefetto Candolini, il quale gli ha confermato che aveva la facoltà di utilizzare la lingua slovena nell’esercizio delle sue funzioni*. Ha subito velenosi attacchi anche dal Messaggero Veneto e dal Corriere della sera che lo hanno definito titino e traditore. Ha sporto querela ma l’arcivescovo Nogara lo ha convinto a ritirarla. Lo stesso vescovo, tramite un articolo su La Vita Cattolica, ha difeso i parroci da questi attacchi (1950).
Cracina è stato attaccato anche dai giornali Friuli liberale e Arena di Pola. Nonostante il divieto del vescovo, ha fatto querela e vinto la causa.
Laureato in liturgia all’Università di Padova (1968), ha ottenuto la licenza di teologia (1971) e un dottorato di Liturgia pastorale all’Universita Lateranense di Roma (1974). Nel 1978 ha pubblicato Gli slavi della Val Natisone. Religiosità e problemi pastorali.
Il suo nome verrà ricordato nella storia per il ritrovamento del manoscritto Starogorski rokopis (1492-1498), che ha poi pubblicato nel 1974 nel Kolendar Goriške Mohorjeve družbe e successivamente su brochure le Stare slovenske ljudske molitve pri starogorskem samostanu (Antiche preghiere popolari slovene del Santuario di Castelmonte).
In dieci brochure ha dimostrato l’importanza e la bellezza delle nostre vecchie preghiere (Novena di Natale nella parrocchia di S. Leonardo) e di altre tradizioni popolari.
tratto da https://www.kries.it/personalita/angelo-cracina/?lang=it
Mons.Cracina ha celebrato il mio matrimonio,grazie.
La vita dei sacerdoti della Benecia è stata molto dura!
Grazie, Olga, per l'interessante storia del prete.
RispondiEliminaA barreira linguística pode ser um obstáculo comunicacional.
RispondiEliminaQue língua tornava mais profícuo o apostolado do padre Cracina?
Abraço amigo.
Juvenal Nunes
Monsignor Cracina si è battuto perchè la lingua slovena potesse venire usata nelle chiese della Benecia.E' stato un eroe per quei tempi.
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