La ragazza nella foto si chiamava Mahjubin Hakimi, afghana, 18 anni.
Pochi giorni fa i talebani l’hanno barbaramente uccisa, decapitandola. Dopodiché sono andati dai genitori a minacciarli di morte se avessero parlato.
La “colpa” di questa giovane donna? Non si rassegnava a smettere di giocare a pallavolo, di fare sport, di continuare ad allenarsi, come impongono i talebani alle donne.
Militava nella Nazionale Juniores di volley, sognava di diventare una giocatrice professionista, voleva andare in bicicletta, voleva vivere.
Mahjubin Hakimi è morta per fare quello che qui da noi consideriamo scontato.
È morta sfidando un potere maschile mostruoso.
È morta difendendo un suo diritto, certo, ma in qualche modo stava difendendo i diritti di milioni di donne perseguitate nell’Afghanistan dei talebani.
Che la storia di questa ragazza coraggiosa arrivi lontanissimo, come una pietra di inciampo della brutalità che gli uomini possono avere nei confronti delle donne, non solo in Afghanistan.
R.i.p. Mahjubin.
In Afghanistan i talebani sono saliti al potere. Questo è spaventoso! Il mondo intero ha combattuto contro i talebani. E comunque hanno vinto.
RispondiEliminaNon riesco a pensare a questa mostruosità... Sono davvero triste, sbigottita, nauseata de tanta ferocia.
RispondiEliminaGli americani hanno consentito a quelle bestie di insediarsi alla guida del governo afgano. E loro (gli americani) sapevano benissimo che ci sadebbero state ritorsioni di questo tipo. Non saprei a questo punto, tra americani e talebani, chi mi fa piu schifo.
RispondiEliminaBuon fine settimana, Olga ☀️
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