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21 ago 2021

SIRO ANGELI a 30 anni dalla morte


Siro Angeli
 (Cavazzo Carnico27 settembre 1913 – Tolmezzo22 agosto 1991) è stato un poetadrammaturgo e sceneggiatore italiano.

 La sua formazione culturale risentì degli influssi di alcune tra le principali correnti letterarie del Novecento, quali il crepuscolarismo e l'ermetismo. Frequentò il ginnasio-liceo "Jacopo Stellini" di Udine, e in seguito fu ammesso alla Scuola Normale Superiore di Pisa dove fu allievo di Attilio Momigliano e Luigi Russo, con il quale si laureò nel 1939 con una tesi sul teatro di Agnolo Fiorenzuola. Nel corso degli anni Trenta conobbe e strinse amicizia con i poeti Giorgio Caproni e Alfonso Gatto, con il pittore Renato Guttuso e con il figlio di Luigi Pirandello, Stefano.

Nel 1937 debuttò come poeta con la raccolta Il fiume va che fu recensita favorevolmente da Diego Valeri, contemporaneamente mise il scena il suo primo dramma teatrale, La casa, che costituì il primo tassello della cosiddetta “Trilogia carnica” che sarà completata da Mio fratello il ciliegio e Dentro di noi. La sua attività di drammaturgo fu apprezzata da Silvio d'Amico, che nel secondo dopoguerra lo chiamò a collaborare alla realizzazione dell'Enciclopedia dello Spettacolo. Di ritorno dalla guerra, combattuta in Russia, sposò Liliana Guidotti, da cui ebbe il figlio Glauco. Dal 1945 visse a Roma. Alla morte della moglie (1953) entrò in Rai come funzionario dei servizi di prosa radiofonici del terzo programma, passando in seguito a Radio 1 come vice-direttore, incarico che ricoprì fino al 1977.

A partire dagli anni Sessanta intensificò la sua produzione poetica, particolarmente apprezzata dalla critica in quanto Angeli seppe coniugare la rigorosa tradizione classica e umanistica, che costituiva una parte fondamentale della sua formazione culturale, ad un profondo interesse per correnti che caratterizzarono la poesia italiana del Novecento, prima fra tutte l'ermetismo. Nel 1976 vinse il Premio Nazionale Letterario Pisa per la sezione Poesia.[1]

Nel 1981 recitò la parte di Barbe Zef, nel discusso sceneggiato diretto da Vittorio Cottafavi e tratto dall'omonimo racconto di Paola Drigo. Sposò in seconde nozze la poetessa Alida Airaghi, da cui ebbe due figlie, Daria e Silvia. Trascorse gli ultimi anni della sua vita a Zurigo. Morì il 22 agosto del 1991 all'ospedale di Tolmezzo, colpito da un ictus, mentre trascorreva un periodo di riposo nel natìo borgo di Cesclans, dov'è tuttora sepolto.


MATIA MOU

NAUFRAGIO

Trascinarsi randagio

dall’uno all’altro pasto

non abolisce il giorno,

non ferma nei precordi

il bisturi che affonda;

 

e adesso, a notte, intorno

al guanciale che mordi

il letto è così vasto

dall’una all’altra sponda

che certo è il tuo naufragio. 

http://www.siroangeli.com/antologia/poesie-matia-mou/

2 commenti:

⚠️Gradisco commenti e critiche per la crescita del blog.
Generalmente rispondo ai commenti,ma seguendo parecchi blog non sempre ci riesco.
OLga 😻

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