traduzione di Jolka Milič
ČAJ V SOBOTO POPOLDAN Ko te bom vabil na čaj,
Quando ti inviterò a prendere un tè |
Marij Čuk, giornalista, poeta, scrittore, drammaturgo, commediografo, critico teatrale e letterario. Editorialista ricercato di varie riviste slovene e coordinatore di progetti interculturali alla RAI fino al pensionamento. Membro della Comunità slovena in Italia, nella regione Friuli-Venezia Giulia.
Nato nel 1952 a Trieste, dove vive e dove ha frequentato le magistrali, diplomandosi. Laureato in slavistica e romanistica all’Università di Ljubljana.
Raccolte di poesia: Pesniški list št. 13 (Foglio di poesia 13), 1973; Šumenje modrega mahu (Fruscio del muschio azzurro), 1974; Zakleta dežela (II paese incantato), 1975; Suho cvetje (Fiori secchi), 1982; Igra v matu (Scacco matto – in tandem con Ace Mermolja), 1984; Sledovi v pesku (Tracce nella sabbia), 1993; Ugrizi / Morsi (raccolta con testi a fronte), 2003; Zibelka neba in dna (Culla del cielo e del fondo), 2007 e Ko na jeziku kopni sneg (Quando sulla lingua si scioglie la neve), 2014.
Un invito a bere una tazzina di tè riservata solo ai temerari.
RispondiEliminaSorrido.
Buona giornata Olga.
Buona poesia e buon fine settimana, cara Olga!
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