La Grazia
UMBERTO SABA
QUASI UNA MORALITÀ
Più non mi temono i passeri. Vanno
vengono alla finestra indifferenti
al mio tranquillo muovermi nella stanza.
Trovano il miglio e la scagliuola: dono
spanto da un prodigo affine, accresciuto
dalla mia mano. Ed io li guardo muto
(per tema e non si pentano) e mi pare
(vero o illusione non importa) leggere
nei neri occhietti, se coi miei s’incontrano,
quasi una gratitudine.
Fanciullo,
od altro sii tu che mi ascolti, in pena
viva o in letizia (e più se in pena) apprendi
da chi ha molto sofferto, molto errato,
che ancora esiste la Grazia, e che il mondo
– TUTTO IL MONDO – ha bisogno d’amicizia.
(da Il canzoniere, Einaudi, 1961)
.
Il messaggio del poeta deve essere un messaggio più alto, di pace: Umberto Saba ritiene che il compito di chi scrive poesie sia consolatorio, essere sollievo alla pena del vivere. Quindi il lettore, “Tu che mi ascolti”, che sia triste o allegro, deve appropriarsi di questo insegnamento, coltivare la gratitudine e l’amicizia, come quei passeri che non più timorosi beccano il miglio lasciato sul davanzale dal poeta.
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FOTOGRAFIA DA PINTEREST
https://cantosirene.blogspot.com/search/label/poesia%20italiana
Grazie Olga!
RispondiEliminaSaba è un gigante della poesia finalizzata.
RispondiEliminaCiao OLga.
Ciao Olga... Grande Umberto Saba il poeta e romanziere italiano nato a Trieste.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Ottima scelta!
RispondiEliminaSaba è sempre una garanzia.
RispondiEliminaSplendidi versi.