Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (Trieste, 9 marzo 1883 – Gorizia, 25 agosto 1957), è stato un poeta, scrittore e aforista italiano. |
TESTO
Spunta la luna.
Nel viale è ancora
giorno, una sera che rapida cala.
Indifferente gioventù s’allaccia;
sbanda a povere mète.
Ed è il pensiero
della morte che, infine, aiuta vivere
Analisi e commento:
Sera di febbraio è una delle più brevi liriche di Umberto Saba, fa parte della raccolta Ultime cose (raccolta di 43 liriche scritte fra il 1935 e il 1943) ed appartiene alla tarda produzione di Saba.
E' uno dei periodi più difficili della vita del poeta angosciato oltre che da inquietudini personali anche dalla situazione storica; la Serena disperazione (questo il titolo di una raccolta del 1913-15) ha ormai lasciato il posto ad una cupa disperazione legata anche all’angoscioso senso di solitudine vissuto dal Poeta in quegli anni di minacce razziali.
La poesia è estremamente essenziale e scarna con un'insolita intonazione amara, si incentra sulla descrizione in forma simbolica del veloce ed inutile trascorrere della vita e trasmette in maniera sublime il senso di estraneità assoluto e senza speranza provato da Saba. La descrizione dei giovani apatici riflette il vuoto e l'insignificanza esistenziale tanto che l'unica consolazione che rimane è il pensiero che la vita avrà fine. La conclusione ricorda oltre Baudelaire de La mort des pauvres, v.1: "C'est la mort qui console, helas! et qui fait vivre" (E' la morte che consola, e che fa vivere) anche l'ungarettiano: "la morte/si sconta/vivendo" (Sono una creature, vv.12-14) .http://www.parafrasando.it/POESIE/SABA_UMBERTO/Sera_di_febbraio.html
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