Sabato 6 febbraio, dalle 16, la Marcia della Liberazione accenderà le luci dell’Arte con i musicisti, i poeti, i cantanti, i ballerini e tutti quegli artisti che vorranno esibirsi davanti ai Teatri chiusi e nelle Piazze d’Italia per dare voce ai creativi e a tutti coloro i quali lavorano nel mondo dello spettacolo.
"La chiusura protratta nei mesi di teatri, cinema, musei e di tutti i luoghi deputati alla cultura sta portando al collasso un intero settore economico, mortificando un Paese come l’Italia, da sempre espressione di quella Bellezza Artistica che l’ha resa grande nel mondo", spiegano gli organizzatori della manifestazione che, nella nostra regione, farà tappa a Udine e a Monfalcone.
"Al di là delle motivazioni legate alla diffusione del Covid-19, esiste una deliberata volontà di un sistema che desidera mortificare l’Arte a tutto vantaggio di campi del sapere più funzionali al potere economico e della finanza, come i lavori legati alla tecnologia o alla sicurezza", si legge ancora nella nota di presentazione dell'evento. "Ne è la prova la recente campagna diffusa dal governo britannico in cui s'invitano gli artisti a convertirsi in informatici o in lavoratori del mondo digitale poiché l’Arte sarebbe improduttiva. Un governo che dovrebbe essere al servizio dello sviluppo della persona umana, arriva addirittura a fare propaganda affinché musicisti, scultori, ballerini, attori, scrittori e poeti si convertano per fare gli informatici o mestieri funzionali esclusivamente al sistema".
Io credo nell'arte vista "dal vivo" . Il pc è meglio che niente ma non è certo la stessa cosa. Buona settimana.
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