smreke
in kostanji
v temi, komaj opazne silhuete
na robu temnega neba,
v gluhi tišini tisočerih molčečih
živali in tistih,
ki se oglasijo
s presunljivim zavijanjem volka,
ki gleda v zvezdno nebo.
abeti
e castagni
nel buio, appena visibili contorni
ai bordi del cielo oscuro,
nel sordo silenzio di migliaia
di animali silenti e di quelli
che si fanno sentire
con la folgorante deviazione del lupo
che guarda il cielo stellato.
***
(traduzione di Michele Obit, traduttore,poeta,giornalista nonchè direttore del Novi Matajur)
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Iztok Osojnik (Lubiana, 1951) è un poeta, scrittore, saggista, traduttore e antropologo sloveno. Si è laureato in letteratura comparata, ha proseguito gli studi a Osaka, in Giappone, conseguendo un dottorato in antropologia storica. Dal 1997 al 2004 è stato direttore del festival letterario internazionale Vilenica. Nei suoi più che quaranta anni di attività letteraria ha pubblicato una trentina di opere, comprendenti raccolte poetiche, romanzi e saggi. Le sue poesie sono state tradotte in oltre 25 lingue.
I versi che seguono sono parte di una antologia pubblicata in occasione del premio Velenjica che Osojnik ha ricevuto nel 2018. Le poesie sono dedicate a Jure Detela. Poeta, scrittore e saggista, coetaneo di Osojnik, Detela è scomparso nel 1992. La sua poesia, riflessiva, spesso aforistica, si è in molti casi occupata dei rapporti dell’uomo nei confronti degli animali e della natura, contrassegnando i versi da un segno etico che superava la consueta coscienza ecologica.
(foto di Jurij Vižintin)
https://perigeion.wordpress.com/
è vero, quando i castagni sono potati sembra abbracciare il cielo come il latrare del lupo richiamare la natura a non fantasticare col suo silenzio.
RispondiEliminaRimangono i rami dei castagni spogli e scheletrici a stringere fantasie evanescenti
Sempre interessante incontrare grandi poeti.
RispondiEliminaGrazie per la spiegazione.
Un abbraccio a Olga.
grazie, Olga! Mi piace le poesie!
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