valico di Stupizza-Robič |
Alla fine i confini sono stati riaperti, in fondo, considerando quanto accaduto nelle ultime settimane nei vari incontri delle diplomazie, anche in tempi accettabili.
Sulla linea immaginaria tra Gorizia e Nova Gorica i due sindaci si sono incontrati, lunedì mattina, e hanno tagliato un nastro simbolico per festeggiare la riapertura, un gesto che ha ricordato, anche se da lontano, le sbarre segate su molti valichi confinari, le barriere finalmente cadute tra Italia e Slovenia. Un bel gesto, che ci sarebbe piaciuto fosse stato proposto, pur se in forma minore, anche sui valichi della
Benečia.
In ogni caso questo sofferto momento, durato circa tre mesi, rimarrà nella storia di queste zone esattamente come la definitiva cancellazione dei confini nel 2007. Ed è un bene che rimanga. Perché deve servire a ricordarci, sempre, come non possiamo permetterci di considerare un confine caduto come qualcosa di scontato e di duraturo. Abbiamo capito che non dipende solo da noi, quell’apertura. Teniamone conto.
Credo sia giusto poi porsi, o meglio riporsi, una serie di domande su cosa rappresenta, soprattutto per chi vive nelle zone di frontiera, questo confine ora riaperto. Qui torna di nuovo in primo piano il ruolo della politica locale, a mio modo di vedere ancora troppo timida nel cercare punti in comune, dialogo e sostegno nella zona dell’Alto Isonzo e nei suoi rappresentanti.
Continua a mancare una visione di insieme, che non venga stimolata solo dalla promessa di apporti economici (il caso cluster insegna) ma da una reale volontà di costruire una vera cerniera tra due territori con caratteristiche molto simili. Un po’ quello che succede a livello culturale e, diciamocelo, anche nei rapporti sempre più stretti tra le persone. Per questo sì, festeggiamo questa riapertura, ma non accontentiamoci delle pompe di benzina slovene di nuovo a disposizione. (m.o.)
Cara Olga, credo che se anche poca gente interessi delle aperture sia un modo di dire che ora tutto è ritornato normale, so pure che molta gente ne approfitterà.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
buon giovedì Tomaso!
EliminaHai detto bene non accontentiamoci e mettiamoci all’opera per costruire veri ponti di umanità, giustizia e solidarietà. Ciao Olga, buona serata.
RispondiEliminasinforosa
Buon giovedì Annamaria!
EliminaSperiamo vada tutto bene. Intanto, con i confini aperti le merci possono viaggiare più speditamente. Del resto, dobbiamo solo pregare che il ritorno alla normalità non ci costi troppo caro sotto tutti gli aspetti. Ciao Olga.
RispondiEliminaSei giustamente incazzata. L'errore è stato chiudere i confini.
RispondiEliminaSpero che la gente non esageri, altrimenti si ritorna a marzo.
RispondiEliminaCiao Olga, buon giovedi.
Hola Olga.. Que se abran fronteras siempre es buena noticias, alerta, que no se vuelvan a cerrar.. De momento disfrutemos.
RispondiEliminaUn abrazo..
Dearest Olga,
RispondiEliminaWhat is happening to all people in this world is, that we are being suppressed and robbed from hard earned freedoms, what we worked so hard for. This is pure a political game from the far left for destroying the world's economy and RULE. A power struggle by the NWO.
Hugs,
Mariette
By the way, I've worked with several Slovanian women, while working in Italy for Funghi del Montello. They escaped for political reasons and tried to build a new life, in a different language... We visited your country last year, on our Viking Danube cruise from Budapest to Bucharest and loved it. You can find these posts on my blog by typing in a search word in the search box, top right...
RispondiEliminaHugs,
Mariette
Ma sono passati tanti anni dalla guerra in Jugoslavija.Ora vado a vedere cosa hai scritto della Slovenia.
Elimina💞
Eliminaio spero andra tutto bene!
RispondiEliminaSperiamo bene per il futuro.
RispondiEliminaSereno giorno.